Far West Giara

1 Febbraio 2014
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Stefano Deliperi

Sono unici al mondo, relitto del cavallo di altri tempi, testimoniato dalla presenza di tre dita (anziché due, come gli altri) nello zoccolo, sono i Cavallini della Giara (Equus caballus jarae), is Cuaddeddus, autentici signori dell’altopiano, insieme ai rapaci, al bosco ed alla macchia mediterraneaE resistono, nonostante mille attacchi quotidiani da parte di chi dovrebbe aiutarli. 

La GiaraQuest’autentico gioiello della Natura, nel bel mezzo della Sardegna, è un altopiano basaltico, con un’altezza media di circa 600 metri sul livello del mare.Quarantacinque chilometri quadrati di rocce, boschi misti di leccio e di sughere, macchia mediterranea, numerose specie botaniche diversissime, concentrate in un’area talmente ristretta da sembrare un’Isola nell’Isola. L’altopiano vede ai suoi bordi ben ventitré nuraghi, elementi di difesa storici, si staglia sulla Marmilla (a due passi è la reggia nuragica di Barumini) e sul Sarcidano. Percorrere la Giara, la sua natura, i segni che l’uomo ha lasciato nell’arco di 3500 anni è un’esperienza straordinaria ed unica: abitata fin dalla preistoria, risulta difficile distinguere i resti del passato dai detriti lavici che la ricoprono. Dai paulis ai piccoli coni vulcanici di Zepparedda e Zeppara Manna, dalle raccolte sorgenti al bosco, ogni abitante della Giara è una splendida componente di una terra esclusiva. E’ un sito di importanza comunitaria – S.I.C. (direttiva n. 92/43/CEE, “Giara di Gesturi”, codice ITB041112), è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), è destinata a parco naturale regionale (legge regionale n. 31/1989, allegato A), vi sussiste il divieto di caccia (legge n. 157/1992 e legge regionale n. 23/1998). In buona parte i terreni appartengono ai demani civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i., legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.) dei Comuni interessati. 

I Cavallini. Is Cuaddeddus sono ormai gli ultimi cavalli selvatici sulla Terra sempre vissuti liberi, il Mustang nell’America settentrionale discende da cavalli rinselvatichiti portati dai conquistadores spagnoli nel ‘500, il Tarpan è estinto dal 1918-1919, il Cavallo di Przewalski è stato reintrodotto in natura a partire dal 1992. L’origine dei Cavallini della Giara è incerta. Secondo alcuni, discendono da cavalli nord africani introdotti dai Fenici, secondo altri erano in parte già addomesticati in epoca nuragica, in ogni caso sono stati rinvenuti resti fossili databili al 6.000 a. C. Fino al medioevo erano diffusi in buona parte della Sardegna, da almeno due secoli (quando vennero fatte le prime rilevazioni scientifiche) sono presenti solo sulla Giara e in pochi altri luoghi dove sono stati introdotti in piccoli nuclei (Capo Caccia, Foresta Burgos). Alto al garrese circa 1,20 mt., ha mantello di colore baio, morello o sauro bruciato e vive in piccoli branchi. Fino agli anni ’60 del secolo scorso, buona parte dei Cavallini verso la fine della primavera venivano spinti lungo le scalas nei Paesi ai piedi dell’Altopiano per svolgere i lavori agricoli della trebbiatura. Attualmente i circa 5-600 Cuaddeddus sono formalmente di proprietà della Regione autonoma della Sardegna, gestiti attraverso l’Agenzia Agris (circa 160 esemplari nei terreni parzialmente recintati dell’Azienda Lavra), e della locale Unione dei Comuni

La gestione della Giara, i pericoli per i Cavallini. A parole sono tutti dalla parte dei Cavallini. Politici regionali e locali fanno a gara per dimostrare di aver “salvato” is quaddeddus, ma in realtà spesso e volentieri li usano nelle campagne elettorali, per sprecare fondi pubblici (negli anni ’90 del secolo scorso vennero realizzati vari “centri visita” sulla Giara mai entrati in funzione), per iniziative di immagine turistica. La Giara e I Cavallini sono straordinari, conosciuti e apprezzati in tutta Europa, eppure continuano il pascolo abusivo, gli atti di vandalismo e di intimidazione, gli abusi sui demani civici e continuano gli atti di bracconaggio, ancora il previsto parco naturale è rimasto sulla carta, soprattutto per gli accesi campanilismi. Non è lontano l’eco di quanto accaduto nell’autunno 2012, con il ritrovamento di diversi esemplari di Cavallini debilitati. Accade ogni anno, fra la fine dell’estate e le prime sostanziose piogge autunnali: non c’era stata una morìa vera e propria, né un epidemìa, c’era stata invece la dura competizione alimentare con le centinaia di capi bovini e suini che abusivamente pascolano sulla Giara. Non ha risolto nulla nemmeno la sottoscrizione (29 aprile 2013) dell’ennesimo “Protocollo d’intesa per la gestione, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio di Cavallini della Giara insistente sul territorio dell’altopiano della Giara” fra la Regione autonoma della Sardegna la sua agenzia Agris, i Comuni territorialmente interessati, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale: senza risorse economiche certe e, soprattutto, senza una volontà comune che vada oltre i piccoli e deleteri campanilismi non si va da nessuna parte. I Cavallini vanno bene per “fare immagine” della Sardegna, ma gli interventi concreti per la loro salvaguardia sono veramente pochi, soprattutto da parte di associazioni e di singoli, come i veterinari che più volte li hanno assistiti volontaristicamente e gratuitamente. Le amministrazioni pubbliche competenti, in primo luogo la Regione autonoma della Sardegna, non fanno la loro parte. L’impressione che si ricava da un’escursione fin nel cuore della Giara, a Pauli Maiori e a Mitza Salamessi, è quella che vi siano più bovini al pascolo che Cavallini della Giara: tanti bovini – che qui non dovrebbero pascolare – e pochi cavalli. Chi dovrebbe controllare? In primo luogo i Comuni territorialmente competenti. Ma l’impressione è che volontà e risorse siano scarse. Nel periodo 2007-2013 il Corpo forestale e di vigilanza ambientale ha contestato ben 55 violazioni penali e 119 violazioni di disposizioni amministrative sulla Giara in materia ambientale (caccia, incendi, bracconaggio, pascolo abusivo, tagli boschivi, ecc.), effettuando il sequestro di 30 capi bovini. Per cercare di far affrontare una buona volta la difficile situazione le associazioni ecologiste Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus in diverse occasioni nel corso degli ultimi anni hanno inoltrato esposti alla Commissione europea, al Ministero dell’ambiente, alla Regione autonoma della Sardegna, all’Unione dei Comuni della Marmilla, ai Comuni di Gesturi, Tuili, Setzu, Gonnosnò e Genoni, all’A.S.L. n. 6, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e all’agenzia regionale Agris, per lo svolgimento del censimento completo degli esemplari di Cavallini della Giara, la loro cura sanitaria, la cattura di bovini e suini al pascolo abusivo. Misure minimali per garantire la sopravvivenza di un simbolo vivente della nostra Terra, di una parte della nostra identità. Ma sono necessarie azioni costanti: i Comuni, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, la Polizia locale devono tener fuori dalla Giara il bestiame abusivo e sanzionarne i proprietari, mentre la Regione autonoma della Sardegna deve garantire l’assistenza veterinaria e la vigilanza sulla popolazione equina (di proprietà regionale e della locale Unione dei Comuni). Bisogna anche riprendere il processo istitutivo del parco naturale: solo così potrà esser data una gestione unitaria a un bene ambientale unico e potranno esser attivate valide sinergie con gli importanti beni culturali presenti in zona (prima fra tutti l’area archeologica Su Nuraxi di Barumini) per favorire flussi turistici benefici per il territorio. Si parla sempre di unità d’intenti fra Enti locali interessati, ma non si conclude mai nulla. Non sarebbe ora di dare una svolta, positiva per l’ambiente e per le sempre più sparute popolazioni locali in balìa di pochi interessi particolari? La svolta arriverà con le prossime elezioni regionali? Mah…

 

2 Commenti a “Far West Giara”

  1. Far West Giara, ancora. | Gruppo d'Intervento Giuridico onlus scrive:

    […] su Il Manifesto Sardo (“Far West Giara”), 1 febbraio […]

  2. 24zampe | In Sardegna 180 cavallini della Giara (sotto tutela) lasciati senz’acqua scrive:

    […] sardo, dove si possono trovare altre informazioni sull’altopiano della Giara e sui cavallini, qui). E hanno una caratteristica unica tra gli equini: la presenza di un terzo dito nello […]

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