Una ricorrenza importante e un’esigenza di rinnovamento

1 Maggio 2016
manifesto sardo
Marco Ligas

Con la pubblicazione del numero 214 raggiungiamo un traguardo importante: l’inizio del decimo anno di vita del Manifesto sardo. Non saremo sinceri se non dicessimo che si tratta di un obiettivo rilevante, frutto di un lavoro costante e di gruppo.

Ci teniamo a ribadire che nel corso di questi anni, con i nostri scritti, abbiamo cercato di promuovere un’attività culturale e politica ispirata all’idea di una società dove le relazioni tra gli uomini fossero caratterizzate dai valori della partecipazione, dell’uguaglianza, della solidarietà, della giustizia, con la messa al bando di ogni forma di sopraffazione, dalla guerra allo sfruttamento del lavoro. Non è stato un compito agevole, però, se teniamo conto di quanti lettori, in questo decennio, hanno seguito il Manifesto sardo possiamo dire che il nostro lavoro è stato utile: il quindicinale registra ancora oggi nuove adesioni e non sono pochi gli amici e i compagni che ci suggeriscono di continuare in questo impegno.

Naturalmente non ci sfuggono le difficoltà che abbiamo incontrato e che ancora oggi esistono. Innanzitutto quelle relative alla stabilità dei nostri collaboratori, soprattutto quelli più giovani. Il quindicinale si regge solo sul lavoro volontario, nessuno è mai stato retribuito. Per questa ragione coloro che non hanno un lavoro, sia esso stabile o a tempo determinato o a part time, difficilmente riescono a garantire una presenza continua, come pure sarebbe utile. Questi collaboratori devono pensare anche al loro futuro e non c’è nessun jobs act, qualunque cosa si dica su di esso, che abbia risolto o risolva questo problema.

Tuttavia, nonostante questo condizionamento, registriamo ancora la collaborazione di tanti compagni e compagne. Senza queste presenze il Manifesto sardo non potrebbe sopravvivere. Alle difficoltà di carattere organizzativo se ne aggiungono altre più generali e più problematiche. L’andamento dei processi sociali e politici che registriamo su scala mondiale, ma anche nel nostro Paese e in Sardegna, è tale che qualsiasi osservatore attento suggerirebbe un impegno più efficace al fine di contrastare i rischi che la nostra democrazia sta vivendo. Questa situazione ci preoccupa non poco e, nei limiti dei nostri mezzi, cerchiamo di affrontarla con la massima determinazione consapevoli del divario tra l’impegno profuso e i risultati che otteniamo.

Continueremo, come abbiamo sostenuto nella fase iniziale del nostro lavoro, a proporci come ambito di discussione e di ricerca sui temi contemporanei e al tempo stesso cercheremo di promuovere un lavoro di documentazione e di studio anche in quei campi dove non sempre siamo stati puntuali e incisivi. Un tema per tutti è quello relativo alla tutela dei diritti dei cittadini. Sappiamo bene come la sinistra non sempre sia stata tempestiva nel far propri alcuni obiettivi di lotta politica (si pensi ai temi relativi alla parità di genere o a quelli che riguardano la tutela dell’ambiente); è perciò opportuno recuperare queste questioni e porle al centro del dibattito generale.

Anche per queste ragioni riteniamo che sia opportuno un cambio nella direzione del quindicinale. Non una rottura col passato ma un passaggio di consegne per rendere il Manifesto sardo più sensibile alle esigenze del rinnovamento. Nel corso di queste settimane abbiamo discusso su questa ipotesi sia tra i compagni della redazione sia con i diversi collaboratori. È emerso l’orientamento di chiedere al compagno Roberto Loddo di sostituirmi nella direzione del quindicinale. Roberto è d’accordo ma ha posto una condizione importante: la prosecuzione del lavoro collegiale. Non possiamo che essere d’accordo con lui e dunque fargli gli auguri per il nuovo impegno.

Al tempo stesso voglio ringraziare tutte le compagne e tutti i compagni che nel corso di questi anni hanno lavorato con me dandomi spesso suggerimenti preziosi. Non le/i nomino perché l’elenco sarebbe lungo, però mi preme sottolineare questo aspetto perché ritengo che il lavoro di gruppo sia sempre necessario e perciò irrinunciabile.

 

1 Commento a “Una ricorrenza importante e un’esigenza di rinnovamento”

  1. Gianni Loy scrive:

    Caro Marco,

    Siamo noi a doverti ringraziare per il tuo decisivo contributo che ha consentito di proseguire la faticosa, ma esaltante, esperienza del Manifesto Sardo negli ultimi anni.
    Consentimi, nell’occasione, di esprimerti la mia stima non solo per il contributo che hai dato al Manifesto Sardo, ma per la tua lunga e complessiva storia di militante della sinistra, di militante comunista.
    Lascia che te lo dica un amico che proviene da un’esperienza culturale differente dalla tua, e che non sempre si è trovato in sintonia, per vari motivi, soprattutto culturali, con diversi compagni provenienti da quella straordinaria esperienza politica che è Il Manifesto.
    Da quasi mezzo secolo non ho fatto che apprezzare la tua lucidità, la tenacia, la continuità, la pacatezza, l’umiltà e tanto altro. Detto in poche parole, sei stato, e sei, per me, un modello esemplare di militante comunista. Mi sembra doveroso dartene atto pubblicamente, proprio ora che, giustamente, lasci il testimone nella direzione del Manifesto Sardo. So bene che avesti voluto farlo da tempo, ma proprio per senso di responsabilità hai atteso l’occasione propizia. Son d’accordo, peraltro, sul fatto che Roberto Loddo sia oggi un’occasione propizia. Auguri a Roberto. Ed a te arrivederci, immagino già da domani o dopo, sulle barricate, virtuali, che costituiscono l’unico terreno che ti è congeniale. Un abbraccio
    Gianni

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