Genocidio
31 Dicembre 2008Robert Fisk* – tratto da Misna
Siamo talmente assuefatti alle carneficine del Medio Oriente che non ci preoccupiamo più – in modo da non offendere gli israeliani. Non è chiaro quanti dei morti di Gaza siano civili, ma la risposta dell’amministrazione Bush, per non far menzione della reazione pusillanimedi Gordon Brown, riafferma per gli arabi quello che conoscono da decenni: in qualunque modo essi combattano contro i loro avversari, l’Occidente si schiererà dalla parte di Israele. Come al solito, il bagno di sangue è stato colpa degli arabi – che, come ben sappiamo tutti, capiscono solo le maniere forti. Mai dal 1948, avevamo sentito queste sciocchezze da parte degli israeliani – proprio come I nazionalisti arabi e poi gli islamisti arabi hanno messo in giro le loro bugie: quella che il “carro della morte” sionista sarà rovesciato, che tutta Gerusalemme sarà “liberata”. E sempre Bush senior o Clinton o Bush junior o Blair o Brown hanno fatto appello a entrambe le parti per esercitare la “moderazione” – come se sia i palestinesi che gli israeliani avessero gli F-18 e i carri armati Merkava e l’artiglieria da terra. I razzi fatti in casa di Hamas hanno ucciso solo 20 israeliani in otto anni, ma un blitz di un giorno da parte dell’aviazione israeliana che uccide quasi 300 palestinesi è solo la norma”
*Corrispondente dal Medio Oriente per un quarto di secolo, Fisk risiede nella capitale libanese Beirut. Considerato uno dei più grandi esperti di Medio Oriente, dal quotidiano americano “New York Times” è stato definito “probabilmente il più famoso corrispondente estero inglese”
31 Dicembre 2008 alle 21:43
PROPONGO DI MANDARE UNA MAIL FIRMATA AL TG3 PER PROTESTARE CONTRO LA FAZIOSITA’ DEI SERVIZIO SVOLTO IN QUESTI GIORNI :
proposta di protesta va e-mail
[email protected]
Al Direttore del TG3
Egregio Direttore,
abbiamo ascoltato con sorpresa prima e estremo disgusto poi i servizi inviati dal vostro corrispondente Claudio Pagliara da Gerusalemme riguardante le stragi dell’esercito israeliano contro la popolazione di Gaza. E’ inaudito che un vostro giornalista usi un linguaggio così di parte. Più che un giornalista sembra un portavoce dell’esercito israeliano. Vorrei ricordarLe che in Israele esistono associazioni per la pace, ragazzi che rifiutano il servizio militare, donne e uomini che vogliono il dialogo tra i due popoli, per esempio. Nulla di tutto questo viene mai riportato dal vostro corrispondente. Tutta la stampa internazionale parla di strage del popolo palestinese di Gaza, ma il vostro imperterrito Claudio Pagliara prepara un servizio da Sderot a giustificazione dell’azione criminale dell’esercito israeliano. Chiediamo l’immediata revoca di tale poco attendibile giornalista da una sede così delicata.
Distinti saluti
………………
http://sadefenza.blogspot.com
3 Gennaio 2009 alle 01:30
Oddio…se anche il tg3 fa di questi scivoloni che cosa ci resterà…. :-(
6 Gennaio 2009 alle 23:29
Barak disse al sole: “fermati così potremo colpire meglio i nostri obiettivi”
ma il sole non si fermò e volle tramontare perchè Israele meritava solo le tenebre
7 Gennaio 2009 alle 11:25
Nessun paese merita le tenebre. E’ piuttosto il mondo, la Palestina, lo stesso Israele che non meritano le tenebre e i crimini di guerra di questi governanti.
10 Gennaio 2009 alle 00:39
Condivido e sottoscrivo in pieno quello che ha scritto Marcello Madau, aggiungendo di mio qualche ulteriore considerazione: ferma restando la violenza inaccettabile dell’azione militare di Israele, vorrei veder maggiormente stigmatizzata anche da parte di ambienti politico-culturali di sinistra (o di ciò che ne resta), anche l’azione politica di Hamas, una formazione che ha nel suo programma la cancellazione di Israele, con il sinistro appoggio di Ahmadinejad. La pace, quella vera, non la si può costruire con lo stillicidio dei razzi Kassam e con l’odio cieco e fanatico verso Israele, così come, sia chiaro, non la si favorisce certo con la vile uccisione di civili inermi: purtroppo non siamo di fronte ad uno scontro tra buoni da una parte e cattivi dall’altra, entrambe le parti condividono ampie percentuali di corresponsabilità. L’Europa e gli USA ritrovino lo spirito e la forza etico-politica che portarono ai colloqui di Camp David: solo il dialogo e il reciproco riconoscimento tra palestinesi e israeliani potrà avviare un serio e duraturo processo di pace.
10 Gennaio 2009 alle 11:57
Israele è l’aggressore, i palestinesi sono le vittime. Lo dicono le risoluzioni 194 e 242 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che impongono il ritorno dei palestinesi e il ritiro di Israele ai confini del 1967. Gli abitanti di Sderot (nome arabo Najd), circa 620 nel 1945, furono espulsi dagli israeliani il 13 maggio 1948, prima che Israele venisse dichiarato uno Stato e prima che qualunque esercito arabo entrasse in Palestina. Secondo la risoluzione Onu 194 e anche secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, articolo 13, sezione due, gli abitanti di Najd hanno il diritto di ritornare ad abitare nelle loro personali proprietà e al loro villaggio nativo. Parlare degli israeliani di Sderot come di vittime è evidentemente un falso e l’equidistanza significa solo infischiarsene del diritto internazionale. Non ho alcuna simpatia per Hamas ma sono loro che hanno vinto le elezioni in modo limpido anche se sono brutti, sporchi e cattivi. Israele può trattare solo con loro e non con i quisling che si sceglie. Quando avrà restituito tutto quello che si è preso illegalmente nessuno avrà più il diritto di torcere un capello a nessun israeliano.