1989 – 2019 Oltre il muro
1 Novembre 2019[red]
Il 9 novembre 1989 cadeva il muro di Berlino. Sono passati trenta anni da quella data storica che ha segnato il disfacimento non solo di un muro, ma di imponenti confini, materiali e ideologici. Un giorno che ha modificato per sempre le sorti di milioni di tedeschi dell’Est, che il 9 novembre si riversarono dall’altra parte della città, oltrepassando quel muro fatto di cemento e filo spinato, per ridisegnare i confini d’Europa.
E mentre Berlino celebra il trentennale con una mostra a cielo aperto e concerti a tema, in Sardegna l’Associazione per Antonio Gramsci vuole ricordare questo evento con un incontro che si terrà il 9 novembre, alle ore 16, dal titolo “ Oltre il muro. La ri-produzione dei confini da e verso l’Europa”.
Ospiti della giornata saranno il professor Gilbert Achcar (School of Oriental and African Studies – di Londra), politologo e saggista di fama internazionale, esperto di Medio Oriente e Nord Africa, che introdurrà il contributo del pensiero gramsciano all’analisi delle differenze tra il paradigma della rivoluzione russa e le condizioni della lotta politica in Europa occidentale, anche nei termini di una continuità necessaria tra il pensiero contemporaneo del cambiamento rivoluzionario e quello marxista del XIX secolo. Ospite anche il professore Sandro Mezzadra, dell’Università di Bologna, studioso di processi di globalizzazione e flussi migratori, che nel suo intervento ricostruirà gli eventi immediatamente successivi all’89, soffermandosi in particolare sulle guerre in ex Yugoslavia negli anni Novanta; Teresa Leone che attualmente lavora con Medici per i diritti umani (MEDU) ricostruirà le rotte migratorie dall’Africa sub-sahariana verso l’Europa attraverso le testimonianze raccolte da MEDU nella web map Esodi, in particolare quella che attraversa il Niger passando per la città di Agadez, oggi la frontiera sud dell’Europa.
La ricorrenza del trentennale della caduta del muro di Berlino è lo spunto per indagare i significati complessi dell’edificazione e del crollo di un muro emblema della divisione del mondo in due blocchi contrapposti, che ha diviso popolazioni e idee, ed esplorare contestualmente la polisemia dei confini anche alla luce delle migrazioni più recenti. Le divisioni tra Nord e Sud del mondo e la dicotomia tra sfere di egemonia e subalternità, condizionano anche quei muri, reali e mentali, sollevati da manifestazioni di razzismo e xenofobia, intolleranza, indifferenza, cinismo e chiusure nazionalistico-populiste. Laddove pensiamo di vivere in una società sempre più aperta che ha sviluppato tecnologie che non conoscono barriere e confini, i muri si moltiplicano creando barriere che intrappolano persone e pensieri, ma anche muri immaginari che impediscono l’approdo dal mare, mostrando da una parte paura dell’altro e insicurezza e lasciando al di là naufraghi e morte.
L’associazione per Antonio Gramsci vuole condividere riflessioni sui significati e sulle conseguenze di quanto accaduto quel 9 novembre di 30 anni fa, sulla trasformazione del campo politico, non solo marxista, sulla ri-produzione di nuovi confini e frontiere, sui significati dell’inclusione e dell’esclusione che i muri continuano a generare. L’esigenza di riflettere sui legami di comunità, nazionali e sovranazionali, sui confini politici, sociali, economici, diventa stringente e parte dallo spazio in cui viviamo per poi collegarsi ad ogni luogo geografico e culturale di un mondo sempre più globalizzato.
Dopo il confronto con gli ospiti, si aprirà il dibattito con Alessandra Marchi (Università di Cagliari) Patrizia Manduchi (Università di Cagliari), Sabrina Perra e Francesca Congiu (GramsciLab – Centro interdipartimentale di studi internazionali gramsciani dell’Università di Cagliari), Fawzi Ismail (Presidente Associazione Amicizia Sardegna Palestina), Gianluigi Deiana (Associazione per Antonio Gramsci Bibliomediateca « Mille Ghilarze », organizzatrice del convegno). I relatori si confronteranno sul concetto di spazio europeo ed extraeuropeo, sui confini materiali e immateriali che si intrecciano, sulla costruzione e rappresentazione di identità territoriali, nazionali e sovranazionali. Si vuole così esplorare la polisemia insita nel concetto di muro, che rimanda all’idea di confine e di chiusura, ma può evocare anche immagini di protezione e accoglienza. La serata si concluderà col concerto del gruppo musicale cagliaritano Banda Sbandati.