The Shukran, il social network dell’uguaglianza (Roberto Loddo), Contorni: L’onnipotenza del dire (Giulio Angioni), Primo maggio di svago e di lotta (Graziano Pintori), La Germania non crede più nel progetto europeo (Gianfranco Sabattini), La legge sulle unioni civili è storica ma è già “vecchia” (Andrea Maccarrone), Sulla produzione di alluminio e sull’inquinamento a Portoscuso (Stefano Deliperi), Dopo il referendum sulle trivelle (Daniela Concas), La Grecia alza la testa (Argiris Panagopoulos), Profughi e migranti sono un’occasione per cambiare radicalmente l’Europa (Guido Viale), Come l’Europa proteggerà i confini (Guido Viale), Per Pinuccio Sciola (Mario Faticoni), Discarica Cacip – Una mezza vittoria e il rischio di una grande sconfitta (Claudia Zuncheddu), Tre referendum contro una legge ingiusta e sbagliata (Maurizio Landini).
Dedichiamo il numero 215 al popolo palestinese che il 15 di maggio ha ricordato la #nakba. La nakba è il trasferimento forzato dei civili palestinesi dai propri villaggi per far posto alla nascita dello stato di Israele del 1948: 68 anni di apartheid in Palestina (Fawzi Ismail), La nakba. Dalla catastrofe, al ritorno (Omar Suboh), La Palestina non è scomparsa (Anna Maria Brancato).
La foto di presentazione del nuovo numero è stata realizzata dalla fotografa Chiara Caredda. Chiara Caredda ha 24 anni e vive a Cagliari, dove studia Beni culturali e coltiva le sue due più grandi passioni: i sogni a occhi aperti e la fotografia. Mentre con i primi il rapporto è un po’ conflittuale – si sa, a volte sono veicolo di delusioni – con la seconda è amore incondizionato. Fare foto è il suo modo privilegiato di esprimere se stessa e il suo sguardo sul mondo e sull’Altro. Il bianco e nero è lo stile che predilige, e ritratti e paesaggi urbani sono i soggetti più frequenti nei suoi lavori, frutto sì di passione e talento naturale, ma anche di tanto studio e perfezionamento tecnico. (Red)
Buona lettura