[Alfonso Gianni]
Diciamoci la verità. Atene, come già successe in altra epoca e in condizioni ancora più tragiche a Praga, è stata lasciata sola, sotto i colpi della Troika. Nel momento più drammatico della lunga tragedia greca, quando Wolfgang Schaeuble indicava al paese ellenico la porta dell’uscita dall’Unione europea, né le sinistre o gli pseudocentrosinistra di allora, che occupavano posizioni di potere e di governo, quali quelli rappresentati da Hollande e da Renzi, mossero un dito per darle una mano. Persino il refolo delle pure chiacchiere si essiccò. Altrove vennero meno alcune speranze che parevano fondate, come un’affermazione vittoriosa alle elezioni da parte di Podemos. Anche il movimento europeo di solidarietà, che aveva giustamente eletto la Grecia a simbolo delle persecuzioni del neoliberismo e dell’austerity, si divise.
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