16 Maggio 2007
Ringraziamo tutti i lettori che con favore hanno accolto il primo vagito del manifesto sardo. Gli apprezzamenti riservati al nuovo nato saranno un incoraggiamento per gli impegni avvenire.
Il manifesto sardo avrà cadenza quindicinale, troverete i nuovi numeri on-line il primo e il sedici di ogni mese.
23 Maggio 2007 alle 08:59
Caro Direttore,
trovo la cadenza del periodico on line (15 giorni) giusta e ragionevole.
Tuttavia i 15 giorni che trascorrono fra un’uscita e qualla successiva, seppure servono a leggere con attenzione e a riflettere su informazioni e proposte, possono anche servire ad aprire ed arricchire il “dibattito” o l’interazione fra scriventi e leggenti che mi pare anche tu auspichi.
Da tempo lo spazio “virtuale” della comunicazione tende a sostituire quello “reale” degli incontri, riunioni, convegni ecc. Visto che, per tutta una serie di ragioni validissime, il manifestosardo è online, credo sia opportuno sfruttare al massimo lo spazio “virtuale”: rendendo più agile l’interazione e cominciando dal togliere quel fastidioso (per me fastidiosissimo) “il tuo commento è in attesa di approvazione” , che appare e permane ogni volta che uno scrive un commento sul sito.
Ti propongo – se te la senti di caricarti sulle spalle questa ennesima croce – di aprire, oltre allo spazio dei commenti, una “finestra” di “lettere (aperte) al direttore” – alle quali il direttore potrebbe anche rispondere, facendo una inevitabile selezione qualora fossero troppe, diciamo con una cadenza settimanale (?)
Ho partecipato (in silenzio) alla riunione di presentazione dell’associazione e del manifestosardo. Francamente non mi è parsa molto “viva” – e non sono neppure mancati gli interventi che (malignamente) si potrebbero definire da “politicante”, assieme a quelli del “militante” che delega ad altri le inizative che vorrebbe fossero messe in atto, ma si guarda bene dall’offrire non dico una mano d’aiuto o di collaborazione attiva, ma nemmeno la punta di un ditoo una falange dell’alluce.
Mi rendo conto che la proposta potrebbe suscitare o incrementare la paura che il sito possa trasformarsi in una delle solite palestre di mero esibizionismo logorroico, come accade per molti blog molto frequentati (penso ad esempio a quello gestito dal comico Grillo). Ma credo ci siano anche i modi non “autoritari” per rintuzzare eventualmente questo fenomeno tipicamente “internettiano”.
Ecco, mi sono permesso di aprire questo ipotetico spazio virtuale delle “lettere al direttore”: se trovi il tempo, se lo ritieni opportuno, non mi dispiacerebbe – dal momento che mi collego quotidianamente al sito del manifestosardo – leggere tre righe di risposta (o di commento al commento) foss’anche per dirmi di “piantarla” e che per ora non se ne fa niente. Se il tempo non ci fosse, e l’opportunità nemmeno, ti chiedo almeno di far cambiare l’automatismo dell’ “in attesa di approvazione”; magari con un’altra frase o espressione che suoni meno “censoria”. Tipo: “abbiamo la fiduciosa speranza che prima o poii ti deciderai a smettere di rompere le p…coi tuoi inopportuni commenti”. Oppure, più ragionevolmente’: “i commenti sono liberi e apoerti a tutti. Tuttavia si prega di non andare mai oltre le 5 o 6 righe. Grazie”. O , ancora più ragionevole : “scrivi i tuoi commenti, se vuoi, ma per favore non più di uno a quindicina”