Eventi speciali dal Circo Massimo a Tuvixeddu
1 Aprile 2009
Manifesto Sardo
Sabato 4 aprile si terrà a Roma la grande manifestazione nazionale lanciata dalla CGIL. Si tratta di un appuntamento fondamentale per la tenuta della democrazia, non soltanto sui posti di lavoro. La CGIL rappresenta uno dei pochi presidi di massademocratici, forse il maggiore, contro la deriva autoritaria in atto, la privatizzazione dei beni pubblici, l’attacco ai diritti sociali e alla Costituzione antifascista fondata sul lavoro.
Il Manifesto Sardo invita tutti a sostenere questa mobilitazione e a parteciparvi.
5 i cortei verso il Circo Massimo, con partenza ore 8,30
1° corteo, Piazzale dei Partigiani,
2° corteo, Piazza Ragusa
3° corteo, Piazza della Repubblica
4° corteo, Stazione Tiburtina
5° corteo, Piazzale dei Navigatori
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Il colle di Tuvixeddu a Cagliari è uno dei simboli dell’archeologia mediterranea.
Il Manifesto Sardo si è battuto per la sua difesa integrale, assieme a Eddyburg ed al Cagliari Social Forum, raccogliendo migliaia di firme per la prima volta da tutta Italia.
Tuvixeddu è uno dei luoghi dove si gioca il concetto di una città sostenibile sottratta, nei suoi valori paesaggistici e storici più intimi, alla speculazione. Dove, su questo piano, rischia di consumarsi una sconfitta dolorosa per noi e per le generazioni future. E’ per questo che appare importante l’appuntamento con la catena umana, che noi stessi invocammo alcuni mesi fa, a difesa e protesta contro il gravissimo errore e scempio urbanistico che si sta perpetrando.
Questo l’appuntamento, promosso da Cagliari Social Forum, Legambiente Sardegna, Italia Nostra, Studenti Universitari di Cagliari:
ORE 10:00 – inizio della catena umana dalla sommità del colle (prolungamento Via Bainsizza);
ORE 11:00 – concentramento in Via Is Maglias (parcheggio facoltà di Ingegneria);
ORE 12:00 – conclusione in Viale S. Avendrace Vico I (Grotta della Vipera).
4 Aprile 2009 alle 21:41
Non affossiamo la nostra storia nel cemento.
In Sardegna non si sono mai svolti degli scavi seri, degli oltre ottomila nuraghi presenti sul territorio ne sono stati studiati solo poche decine. Il patrimonio di Tuvixeddu è un sito che abbiamo sotto gli occhi, ma per la semplice sete edilizia lo si vuole seppellire nuovamente… una comunità che abbandona in questo modo la sua storia non può considerarsi civile.
4 Aprile 2009 alle 23:16
D’accordo. Ma possiamo sostenere questo senza bisogno di affermazioni affrettate e contradditorie, senza rischiare il qualunquismo. I nuraghi scavati sono stati sinora pochi, soprattutto rispetto al numero esorbitante, ma lo sono stati anche i soldi per gli scavi. In quei pochi ci sono scavi seri, e non solo di nuraghi. Basta scorrere la bibliografia scientifica, persino quella reperibile nella Digital Library della Regione.
Tuvixeddu è stata scavata e edita scientificamente. Ma non è stata protetta a sufficienza. Il problema, gravissimo, è di tutela e di urbanistica. Nella sostanza, politico.