Paesaggi geneticamente modificati
1 Luglio 2012Stefano Deliperi
E’ ampiamente passata la metà della legislatura regionale 2009-2014, siamo già in clima pre-elettorale eppure la Giunta Cappellacci non ha ancora dato nemmeno un briciolo di autentica vita al punto fondamentale del suo programma politico-amministrativo, la radicale modifica di quel piano paesaggistico regionale (P.P.R.) indicato al ludibrio pubblico come la causa di tutti i mali della Sardegna.
Attualmente si può dire che l’operazione di “affossamento” del P.P.R. dell’odiato Renato Soru sia di fatto l’unico collante che tiene insieme la Giunta Cappellacci.
C’è, infatti, un clima da “rompete le righe” nella maggioranza consiliare di centro-destra, da dove le “scissioni” si susseguono con sempre maggiore velocità.
L’unico motivo per cui sta ancora in piedi la “baracca” sembra proprio la revisione del P.P.R.
Eppure anche qui è cambiato qualcosa.
Il clima appare ben diverso dai pifferi e tamburi che annunciavano le strabilianti novità pianificatorie nell’autunno scorso, con tanto di campagna pubblicitaria. Il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci, pur generalmente ciarliero su ogni banalissimo evento della sua non memorabile avventura governativa, stavolta tace. Nessuna notizia ufficiale. Solo qualche banale e generico slogan (“Ppr, stop alla burocrazia”) pronunciato dai soliti sponsor istituzionali del mattone (come l’on. Matteo Sanna, F.L.I., presidente della Commissione permanente “Urbanistica” del Consiglio regionale) riportato dai mezzi d’informazione “amici”.
Poco, troppo poco.
Con deliberazione Giunta regionale n. 12/32 del 20 marzo 2012 – divenuta visibile sul sito istituzionale web della Regione autonoma della Sardegna a distanza di mesi – l’Amministrazione Cappellacci continua a elaborare “riservatamente” le “Linee Guida per la redazione del PPR degli ambiti interni e per la predisposizione degli atti di aggiornamento e revisione del PPR degli ambiti costieri”. Le presenterà – fra qualche settimana – in Consiglio regionale con la proposta di un ordine del giorno. Solo in seguito, se l’ordine del giorno sarà approvato, le linee guida saranno adottate e si darà corso alla revisione del P.P.R.
Forse i ricorsi governativi alla Corte costituzionale contro le leggi regionali sul golf (n. 19/2011) e sul c.d. piano per l’edilizia bis (n. 21/2011) hanno indotto a maggior prudenza oppure, con maggiore probabilità, i risultati delle recenti elezioni amministrative – con la batosta rimediata dal P.d.L. e lo sganciamento dell’U.d.C. dell’eterno Giorgio Oppi verso il centro-sinistra – creano ulteriori “problemi”. Ma a questo si potrebbe ovviare con il “soccorso rosso” (stinto) magari a scrutinio segreto. Non è un mistero, infatti, che anche a sinistra vi siano non pochi insofferenti alle regole e norme di salvaguardia ambientale.
Chissà.
Appena pubbliche le “linee guida” saranno oggetto di approfondito esame e delle eventuali opportune azioni da parte delle associazioni ecologiste.
(
da L’Unione Sarda, 27 giugno 2012
)
Ppr, stop alla burocrazia. Linee guida in Aula entro l’estate: eliminate le rigidità dell’era Soru. Novità in vista per centri storici, ristrutturare sarà meno difficile. Lorenzo Piras:
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20120627085921.pdf