Un inquinamento poligonale
1 Agosto 2012Stefano Deliperi
Si è aperto in questo settimane presso il Tribunale di Lanusei il procedimento penale relativo allo “strano” inquinamento di Quirra. Il G.U.P. del Tribunale di Lanusei dott. Nicola Clivio ha aperto il 20 giugno 2012 e proseguito in successive convocazioni, l’udienza preliminare che dovrà verificare se vi siano gli estremi per giungere al dibattimento pubblico.
I risultati delle indagini, condotte dal Procuratore della Repubblica di Lanusei Domenico Fiordalisi con l’ausilio di polizia giudiziaria e di numerosi consulenti tecnici, hanno condotto alla richiesta di rinvio a giudizio di venti persone, fra militari, amministratori locali, medici, docenti universitari.
Ecco le accuse:
* omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri: Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Walter Mauloni, Carlo Landi, Paolo Ricci (generali comandanti del P.I.S.Q.); Gianfranco Fois, Francesco Fulvio Ragazzon (colonnelli comandanti il distaccamento P.I.S.Q. di Capo S. Lorenzo); Walter Carta, tenente responsabile del Servizio prevenzione e sicurezza del P.I.S.Q.); Francesco Riccobono, Giuseppe Protano, Fabio Baroni, Luigi Antonello Di Lella (esperti e docenti universitari di Siena); gen. Giuseppe Di Donato, Vittorio Sabbatini, magg. Vincenzo Mauro (componenti Commissione ministeriale);
* falso ideologico aggravato in atto pubblico e ostacolo aggravato alla difesa da un disastro: Gilberto Nobile e Gabriella Fasciani (chimici della Soc. SGS);
* omissione di atti d’ufficio dovuti per ragioni di sanità e igiene: Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi (generali comandanti del P.I.S.Q.);
* omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri e omissione di atti d’ufficio dovuti per ragioni di sanità e igiene: prof. Pierluigi Cocco (medico competente del P.I.S.Q.);
* ostacolo aggravato alla difesa da un disastro e favoreggiamento aggravato: prof. Pierluigi Cocco (medico competente del P.I.S.Q.) e Walter Mura (già Sindaco di Perdasdefogu).
La vicenda è sicuramente molto complessa, come noto, e riguarda ipotizzati effetti negativi sull’ambiente e sulla salute pubblica determinati da attività svoltesi nel Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze di Quirra.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha presentato – grazie al prezioso operato degli avvocati Carlo Augusto Melis Costa, Alberto Mossa, Guendalina Garau – istanza di costituzione di parte civile nel procedimento penale relativo allo “strano” inquinamento di Quirra davanti al G.U.P. del Tribunale di Lanusei dott. Nicola Clivio durante l’udienza del 18 luglio 2012.
Insolitamente dura l’opposizione manifestata dall’Avvocato dello Stato Francesco Caput (assessore all’urbanistica del Comune di Quartu S. Elena, area P.d.L.) nei confronti delle associazioni ecologiste e comitati popolari che avevano chiesto di esserne parte. Infine istanza respinta, insieme a quelle delle altre associazioni e comitati ambientalisti: il G.U.P. ha seguito una linea giurisprudenziale “restrittiva” secondo cui solo il Ministero dell’ambiente (per lo Stato) e gli altri Enti territoriali sono titolati a costituirsi parte civile per la tutela del “bene ambiente”.
L’udienza preliminare proseguirà e si concluderà nelle prossime convocazioni e non vi sono previsioni altamente probabili.
Men che meno c’è da avere troppa fiducia nelle enunciazioni senatoriali, almeno così come sono state presentate dai mass media.
La Commissione senatoriale d’inchiesta sull’uranio impoverito avrebbe sentenziato nelle settimane scorse la chiusura dei poligoni militari di Capo Teulada e di Capo Frasca, nonché la riconversione immediata di quello del Salto di Quirra, dove indaga la magistratura per ipotesi di reato ambientale e ai danni della salute pubblica. Così hanno raccontato i mass media e ha dichiarato il sen. Gianpiero Scanu (P.D.), componente della Commissione e relatore.
Il sindaco di Teulada Gianni Albai già auspica “attività turistiche ricettive”. E abbiamo già visto a Tuerredda e dintorni di che son capaci.
Ma è vero? E dove sta scritto?
Nella RELAZIONE DI MEDIO TERMINE SULLA SITUAZIONE DEI POLIGONI DI TIRO, approvata il 30 maggio 2012 non c’è scritto questo.
Di seguito le conclusioni della “relazione”. Da nessuna parte c’è scritto che i poligoni militari di Teulada e Capo Frasca saranno chiusi.
“In sintesi, la Commissione formula le seguenti proposte ed indicazioni:
per quanto riguarda l’area di Salto di Quirra:
• procedere al definitivo divieto di tutte le attività suscettibili di produrre grave pregiudizio alla salute e all’ambiente;
• avviare, senza alcun ulteriore indugio, l’opera di bonifica radicale, coerentemente con le indicazioni sulla criticità della condizione ambientale, delle zone emerse dai progetti di caratterizzazione condotti e dall’indagine della Procura della Repubblica di Lanusei;
• concludere in tempi brevi l’indagine epidemiologica ad hoc e al tempo stesso intraprendere le iniziative necessarie per il conseguimento della certificazione ISO 14001 del PISQ e l’attivazione del sistema informativo ambientale finalizzato al monitoraggio delle condizioni ambientali del territorio anche accessibili in tempo reale agli organi istituzionali di controllo;
• riqualificare l’intera area attualmente soggetta a servitù militare, pervenendo anche ad una suo ridimensionamento e destinando le aree non più soggette a vincolo ad usi civili o di tipo duale, con particolare riferimento allo sviluppo di attività attinenti alla protezione civile, alla ricerca scientifica e tecnologica in settori innovativi, ivi compresa l’elettronica, alla sperimentazione di aerei UAV, alla ricerca per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei militari impegnati nelle missioni internazionali, alla tutela delle iniziative imprenditoriali e delle competenze tecniche e professionali sviluppati nei territori interessati;
per quanto riguarda più in generale il sistema dei poligoni di tiro:
• ripensare il ruolo e la funzione strategica di un sistema progettato ed attuato oltre cinquant’anni fa, in un contesto geopolitico del tutto diverso da quello attuale, e, alla luce della generale esigenza di snellimento e razionalizzazione degli apparati pubblici, procedere alla ridimensionamento delle servitù militari in Sardegna, anche mediante la progressiva riduzione dei Poligoni di Capo Frasca e di Capo Teulada e la concentrazione di tutte le attività sostenibili nel Poligono Interforze di Salto di Quirra, secondo le modalità sopra indicate;
• individuare, nell’ambito dello Stato maggiore della Difesa ed eventualmente degli Stati Maggiori di Arma, le funzioni preposte alla programmazione, al coordinamento ed all’attuazione delle bonifiche dei poligoni di tiro, in tutta Italia, procedendo ad una ricognizione a carattere nazionale sulla situazione ambientale delle aree dove sono insediate tali installazioni, anche utilizzando il modello offerto dal progetto di caratterizzazione ambientale di Salto di Quirra;
• potenziare, soprattutto con riferimento ai poligoni, le funzioni centrali di indirizzo, coordinamento e programmazione presso l’amministrazione della Difesa rivolte a rafforzare le attività finalizzate a realizzare una completa ed aggiornata valutazione dei rischi e a rendere più efficienti i servizi di prevenzione e protezione, eventualmente attraverso la formulazione da parte del Ministero della difesa, di un piano nazionale di intervento;
• assicurare, anche attraverso il coordinamento con le altre amministrazioni, con le Regioni e con gli enti locali, il pieno mantenimento dei livelli occupazionali presenti nelle aree e nelle zone limitrofe ai poligoni interessati a forme di riconversione o di ristrutturazione;
• impegnare il Governo all’inserimento, a partire dalla prossima Legge di Stabilità 2013, di un congruo ed adeguato finanziamento pluriennale dedicato alle opere di bonifica dei poligoni militari;
Sull’attuazione delle predette indicazioni, il Governo riferisce, una prima volta, entro il 30 settembre 2012, e successivamente con periodicità annuale, mediante una relazione al Parlamento.”
Pie intenzioni, il resto è tutto da vedere. Come nel procedimento penale.