La manipolazione delle notizie
1 Febbraio 2013Graziano Pintori
Il sistema elettorale è in movimento, i pianeti maggiori (PD, PDL, Lista Casini/Monti) hanno dato il via al moto di rotazione, lasciando ai piccoli e improvvisati pianeti (Liste Civetta), il moto di rivoluzione per raccattare voti di sostentamento per i grandi: Bersani, Berlusconi, Casini/Monti;(da ora in poi B.B.C/M). Solo in Sardegna concorrono ventitre liste per la Camera dei Deputati e ventidue per il Senato, i candidati sono circa cinquecento di cui solo 25, il 5%, saranno gli eletti.
Almeno la metà dei cinquecento, al lordo dei tanti illusi, o scalatori sociali, o faccendieri, o incompetenti, ecc., fanno capo ai tre poli elettorali numericamente più consistenti, rappresentati da B.B.C/M. Essendo i futuri eletti solo il 5%, si prelude uno scontro elettorale all’arma bianca, in cui è fondamentale la capacità di comunicare sia di spada, sia di fioretto, perciò non è un caso che tutto il sistema propagandistico debba ruotare attorno ad un solo leader: al cavaliere della giostra saracena abile ad evitare i colpi di mazza dell’avversario.
I programmi elettorali non sono posti al centro dell’attenzione, non è necessario conoscerli a fondo perché quel che conta è creare consenso manipolando notizie, magari con la complicità di qualche testata giornalistica o dei media in generale; non importa quello che il leader dice, promette, illude, ciò che importa è lo spread dei voti: in rialzo o in ribasso? La personalizzazione della politica è inevitabile, perchè il sistema elettorale vigente adduce al leaderismo, alla specificazione di un nome legato ad un’azione, il ritorno di Berlusconi sulla scena elettorale ne è un convincente esempio.
Tutta l’azione elettorale è infervorata, elettrizzata e concentrata sul capo gladiatore che sta al centro dell’arena, il quale con le sue performance riesce a porre in secondo piano, i diritti dell’elettore -spettatore, l’aut-aut delle liste bloccate costruite dalle segreterie dei partiti. Quei partiti che per tutto il 2012 hanno parlato di modifica della legge elettorale, lasciandola, di fatto, tale e quale alla “porcata” originale, il che dimostra la volontà di negare un voto libero da condizionamenti. L’abilità di questi leader consiste anche sul fatto che, con tacito accordo, riescono a non scontrarsi su temi sensibili di tipo sociale ed economico, perchè sanno bene di aver fatto strame, durante la connivenza nel governo tecnico, dei diritti dei lavoratori, dei malati, degli studenti, della massaie, dei disoccupati, degli anziani, dei bambini, dei pensionati ecc.
Adesso, per passare all’analisi di un altro aspetto di questa campagna elettorale, prestiamo attenzione alle categorie di persone appena citate e includiamoci anche i liberi professionisti, gli intellettuali, gli artisti, gli studiosi ,ecc. così ci troviamo davanti alla maggioranza degli uomini e delle donne che rispettano le regole del vivere comune, comprese quelle morali. E’ la società civile, quel variegato mondo che è in grado di esprimere opinioni, sono gli onesti che hanno subito un impoverimento generalizzato, a causa delle scelte e degli accordi di non belligeranza tra B.B.C/M, durante il governo Monti. Gli stessi leader che, con tanto di faccia tosta, continuano a dire di rappresentare la parte sana del paese nei loro programmi e nelle loro liste elettorali, nei loro comizi e nei loro ricevimenti senza fare un minimo di autocritica, neanche quella necessaria davanti all’evidenza dei dati economici dell’ISTAT, che rileva la contrazione dei consumi, l’aumento della domanda di lavoro e del ricorso alla cassa integrazione e i prezzi crescono più dei salari. Questi argomenti, abilmente, sono evitati dal dibattito politico elettorale, altrimenti come potrebbero i partiti accattivarsi la società civile?
Allo stesso modo si evitano i fatti inerenti certa fauna politica che sta davanti al trogolo degli interessi e del malaffare, marcando il vuoto tremendo che li separa dai cittadini elettori. E’ evidente che i continui e assidui riferimenti alla società civile nei dibattiti politici, nelle colonne dei giornali e nei talk chow denunciano un vuoto fra le parti, un vuoto che non può essere colmato con le solite chiacchiere e promesse. Un vuoto, a mio parere, che continuerà a persistere fintanto che il quartetto B.B.C/M., con partiti affiliati, non si decideranno a cambiare l’impostazione radicata del sistema bancario che si è sostituito alla politica, quel sistema che è in grado di determinare la vita e la morte degli Stati, della democrazia e dei diritti. Stiamo parlando di un sistema consono alla destra conservatrice e retriva di Berlusconi, Casini e Monti, non tanto per Bersani e Vendola.
I due della sinistra riformista potrebbero, con il tempo ancora disponibile, concretizzare questa campagna elettorale sui temi del lavoro, dello stato sociale, dei diritti. L’unico percorso possibile per riallacciare i cardini con la società civile.