Vittime della Caccia
1 Gennaio 2014Stefano Deliperi
Anche il 2013 si chiude con ennesimi incidenti di caccia in Sardegna. Quasi non fanno più notizia queste consuete fatalità e non incontrano l’attenzione di una classe politica vergognosamente tesa ad acchiappare qualche consenso nel mondo venatorio e gli stessi cacciatori a considerarle frutto del “destino”.
“… è giunta la sua ora, come arriverà per tutti. E’ successo a caccia, ma probabilmente sarebbe accaduto ugualmente in macchina, a casa o a lavoro perché doveva capitare”, così commenta M. A., un cacciatore fra i più disponibili al dialogo con gli odiati ecologisti. Magari, in fondo, è così anche per le morti bianche sul lavoro alla Thissen-Krupp o alla Saras, alibi perfetto per qualsiasi politico marcio in caso delle troppe calamità innaturali determinate dallo scempio urbanistico del territorio.
Domenica 29 dicembre 2013 nella sola Sardegna c’è stato un morto e un ferito in incidenti di caccia, proprio mentre l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente Andrea Biancareddu,elaboratore[1] del noto “neo-umanesimo alla Biancareddu”, e i rappresentanti venatori che han spinto per simile risultato gioivano per l’abrogazione del divieto di partecipazione alle battute di caccia al cinghiale quali battitori dei minori di 16 anni.
Unmorto, ancora, nel corso di una battuta di caccia in località Puttu Codinu, nelle campagne di Villanova Monteleone (SS): Massimo Marras (48 anni, di Cagliari) è rimasto ucciso, colpito da una fucilata esplosa da un compagno di caccia, un quarantenne cagliaritano. Un ferito nel corso di un’altra battuta fra le macchie di Alà dei Sardi (OT): Antonello Canu (30 anni, di Olbia) è stato ferito da ben 50 pallini, successivamente operato d’urgenza all’Ospedale civile di Olbia, dov’è ora in prognosi riservata.
I Carabinieri indagano in ambedue i casi per appurare la dinamica dei fatti, non essendosi conformati alla teoria consolatoria del destino.
Nel corso della stagione venatoria 2013-2014, nella sola Sardegna, siamo già a ottoincidenti di caccia, con tre morti e sette feriti, tutti cacciatori.
In tutta Italia nel corso dell’attuale stagione venatoria 2013-2014 siamo già a 42 morti (40 cacciatori, 2 persone comuni) e a 68 feriti (55 cacciatori, 13 persone comuni).
La contabilità dei morti e feriti umani nel corso della stagione venatoria 2012-2013 si è fermata in tutta Italia, a ben 60 morti (54 cacciatori,6persone comuni)e 106feriti (92 cacciatori, 14 persone comuni) umani.
Di questi 5 morti (tutti cacciatori, dei quali uno per infarto durante una battuta di caccia e uno travolto da un torrente in piena) e 11 feriti (10 cacciatori e 1 agricoltore) in Sardegna.
L’11 novembre 2012 in Sardegna era stato colpito addirittura un bambinonel bel mezzo di una battuta di caccia al cinghiale. Purtroppo è morto due giorni dopo.
A livello nazionale, hanno destato particolare emozione i recenti casi (21 ottobre 2013) del cacciatoresparato da un collega di battuta di caccia notturna nel parco naturale regionale di Veio. Caccia illecita, in un parco naturale, in orario non consentito, un morto, anche a causa del mancato soccorso da parte dei due colleghi di battuta, poi arrestati. E quello del cercatore di funghi (8 dicembre 2013) sparato da dietro una siepe a Serrapetrona.
Bella immagine della caccia, della lealtà, del rispetto delle regole.
Forse sarebbe il caso che si faccia una volta per tutte un’approfondita e seria riflessione sulle condizioni di sicurezza della caccia, ormai da tempo divenuta oggettivamente un’attività pericolosa per chiunque frequenti boschi e campagne.
stagione venatoria 2013-2014 in Sardegna
morti: Mariano Marras (Villanova Monteleone, 29 dicembre 2013), Raffaele Lostia (fra Nuoro e Orune, 24 novembre 2013), Luciano Floris (S. Teodoro, 7 novembre 2013)
feriti:Antonello Canu (Alà dei Sardi, 29 dicembre 2013),Mariano Pintus (Viddalba, 26 dicembre 2013), operaio sconosciuto (Armungia, 10 dicembre 2013), Virgilio Sabiu (fra Nuoro e Orune, 24 novembre 2013), Giovanni Sirigu (Orroli, 14 novembre 2013); Angelo Demurtas (Bitti, 10 novembre 2013), cacciatore sconosciuto cinquantasettenne di Serrenti (Santulussurgiu, 7 novembre 2013).
[1] Andrea Mario Biancareddu con sentenza del Tribunale di Cagliari, Sez. I, del 7 febbraio 2013 è stato condannato per usurpazione di funzioni pubbliche per aver ritardato un po’ troppo a dare esecuzione alla sentenza n. 16889/06 del 24 luglio 2006 che lo dichiarava decaduto dalla carica di consigliere regionale. Inoltre, è indagato per peculato nell’ambito di uno dei noti procedimenti penali avviati dalla Procura della Repubblica di Cagliari riguardo la gestione dei fondi dei gruppi consiliari.
3 Gennaio 2014 alle 06:17
[…] su Il Manifesto Sardo (“Vittime della caccia”), 1 gennaio […]