Notti padane. 569 diamanti

16 Aprile 2014
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Valeria Piasentà

Il Piemonte si prepara alle prossime elezioni amministrative regionali, l’appuntamento coinciderà con la consultazione per le europee del 25 maggio. Il Pd sta organizzando la campagna elettorale di Chiamparino spendendo le sue migliori carte: è stata aperta da Renzi al Palaolimpico il 12 aprile, con trecento candidati sindaci arrivati da tutta Italia e le cinque donne capolista alle europee. Intanto, l’ex presidente leghista Roberto Cota sconta i suoi ultimi guai politici e giudiziari, per la nota vicenda dei rimborsi gonfiati e le spese illecite contestate dalla Corte dei Conti alla legislatura regionale uscente. Il prossimo 21 ottobre, Cota andrà a giudizio immediato su richiesta dei suoi legali, mentre lui ha dichiarato: «ho chiesto di essere giudicato il prima possibile dal tribunale penale di Torino proprio perché continuo a ritenermi una persona onesta, che non si è appropriata di un solo centesimo, e che ha fiducia nella giustizia. Sono stato linciato mediaticamente, con le note conseguenze politiche … non esistono spese personali, anche se non escludo l’errore umano. Ho subito un’aggressione spropositata e senza precedenti». Perché, sostiene nel secondo interrogatorio al cospetto dei magistrati che lo indagano ora anche per peculato, da quando è in Regione non ha più una vita privata separata da quella pubblica, quindi ogni sua azione è stata motivata dall’attività politica a Torino come nel territorio ‘padano’, e a Roma dove, nella sede aperta a spese della Regione Piemonte, continua la sua attività sia come amministratore regionale sia in veste di segretario della Lega Piemont, e ciò giustifica, a suo parere, anche l’uso dei fondi pubblici destinati al gruppo regionale della Lega per le spese sue e del suo staff. Nell’interrogatorio davanti ai magistrati per indebito utilizzo di fondi pubblici (testo completo ne Il Corriere di Novara del 14 4 2014), ammette alcune sviste nelle richieste di rimborso – infatti ha già restituito 32mila euro – ma sostiene anche che se si riscontrano altri errori i magistrati dovranno rivolgersi alla sua segretaria, che lui ora non vuole disturbare personalmente essendo in congedo per maternità.
Vedremo come proseguirà l’azione giudiziaria, mentre la prima conseguenza politica è l’esclusione di Cota dalle liste per le elezioni europee. Pare sia stato lo stesso segretario della Lega Nord Matteo Salvini, nell’ultimo consiglio federale riunito a Milano, a ostacolare le mire europee di Cota malgrado la protesta della presidente cuneese e prossima candidata alle regionali, Gianna Gancia, che ha lamentato una differenza di trattamento con la situazione analoga di Flavio Tosi a Verona, incastrato nei recenti scandali giornalistici ma (ancora) non indagato: fra le tangenti al suo vicesindaco e un presunto ricatto a causa di un video hard e delle amicizie con una delle più potenti cosche calabresi. Ma Tosi è fortemente appoggiato da Maroni e Salvini, così sarà il candidato veneto: «La campagna denigratoria in atto non sconsiglia ma, al contrario, ci impone di candidare Flavio, dobbiamo dimostrare che crediamo nella sua onestà e non cediamo alla macchina del fango che vuole distruggerlo per colpire tutto il movimento» (Maroni). Quindi il segretario della Liga Veneta nonché sindaco di Verona è confermato; per il Piemonte invece ora si fa il nome del deputato esperto in happening alla Camera come nei suoi territori, l’ex sindaco di Varallo Sesia, Gianluca Buonanno, in sostituzione del consigliere torinese uscente e in rotta da tempo con la segreteria, Mario Borghezio.
Ci domandiamo che farà ora Cota. Nel frattempo, a oggi, i consiglieri regionali piemontesi hanno già restituito 400mila euro su un totale di spese contestate pari a un milione e mezzo. Spese illecite e spesso fatue, colpevolmente scaricate sui cittadini, sono sotto indagine di magistratura, Guardia di finanza e Ufficio delle entrate, non solo in Piemonte ma nel 50% circa delle amministrazioni regionali italiane. E stridono al confronto col Rapporto 2014 sulla povertà e l’esclusione sociale in Italia, da poco rilasciato dalla Caritas a seguito di un monitoraggio in 128 diocesi e 814 centri d’ascolto (CdA), dove si evidenziano: «i dati relativi al biennio 2012‐2013 ci segnalano situazioni non sempre uniformi: aumenta la richiesta di aiuto, la fila di persone davanti ai CdA si allunga, … ceto medio e gruppi sociali tradizionalmente estranei al disagio sociale sono sempre più coinvolti dalla vulnerabilità economica … Alla fine del 2012 il 25% della popolazione europea (124,4 milioni di persone, un quarto del totale) era a rischio di povertà o esclusione sociale; 4 milioni in più rispetto al 2011. Negli Stati membri l’infanzia rappresenta il gruppo sociale a maggiore rischio di povertà: nel 2012 il 27,0% dei minorenni europei era a rischio di povertà ed esclusione sociale, rispetto al 24,3% degli adulti (tra i 18 e i 64 anni d’età) e al 20,5% degli anziani (con più di 65 anni). Un bambino su cinque nell’UE è a rischio di povertà» Una triste analisi, confermata da Bankitalia: nel nostro Paese tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è diminuito del 7,3%, la ricchezza media del 6,9%, la povertà è salita dal 14% del 2010 al 16% nel 2012; il 10% delle famiglie più ricche possiede il 46,6% della ricchezza totale.

valeria seconda fotoMa ecco che ad elevare l’umore depresso degli italiani arrivano buone notizie dal Veneto industrioso, e non solo secessionista costruttore di carri armati, in particolare dal Distretto Orafo Argentiero di Vicenza. A Vicenza – che si promoziona nel mondo come ‘Città dell’Oro e del Palladio’ – l’azienda produttrice di tappi per bottiglie Labrenta di Breganze e il laboratorio orafo Peroni e Parisi di Dueville, hanno progettato il tappo-gioiello per bottiglie di vino più costoso del mondo. Al prezzo di circa 40mila euro, sarà a breve sul mercato un nuovo gadget dedicato a chi ha già tutto ed è quindi alla costante e snervante ricerca di novità per stupire gli ospiti e illuminare le feste serali, per spendere gli ingenti ricavi di una crisi economica che, come tutte le crisi, offre magiche opportunità di investimenti fruttuosi ai già molto ricchi. L’oggettino di pochi centimetri e 250 grammi di peso, si compone di sughero e oro a incastonare 569 diamanti taglio brillante per un totale di 7,30 carati. E pur non essendo particolarmente bello, possiamo considerare il lucente tappo come frutto di un’efficace operazione artistica, come l’ultima frontiera della storica creatività italica, come metafora di sperequazione economica e sociale: 40mila euro corrispondono infatti a 2,5/3 annualità di stipendio netto di un giovane insegnante di scuola media al primo incarico. Trovare concentrati tre anni di vita in pochi centimetri cubi di superfluo lusso stupisce e rallegra: questa sì che è reale capacità di sintesi!

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