In marcia per la pace
16 Ottobre 2007
Coordinamento Tavola Sarda della Pace
La Tavola Sarda della Pace è un luogo di discussione, elaborazione e coordinamento tra cittadini, associazioni, Enti Locali, comitati e organizzazioni che si oppongono alle logiche della guerra e credono e lavorano per la pace, la giustizia sociale e i diritti per tutti. La Marcia Sarda per la Pace, che si svolge tra Gesturi e Laconi, rappresenta l’iniziativa più importante della Tavola e quest’anno si svolgerà domenica 4 novembre.
Siamo ormai arrivati alla sesta edizione e il tragico panorama internazionale offre molti motivi di preoccupazione, come pure le vicende legate alla nostra terra.
In tutto il mondo cresce l’accorata domanda di pace, di giustizia, rispetto dei diritti umani e solidarietà di centinaia di milioni di persone prigioniere della miseria, della guerra, dell’oppressione e della violenza. Per rispondere a questa domanda migliaia di cittadini, associazioni ed Enti Locali promuovono ogni giorno in Sardegna, con grande generosità e senso di responsabilità, decine di migliaia di piccole e grandi azioni concrete. La sfida è immensa e deve essere affrontata da tutti coloro che hanno il potere e gli strumenti per intervenire. Tutte le istituzioni sono chiamate a fare di più, in modo più efficace e coerente.
Consapevoli della gravità e della complessità delle sfide e dei pericoli che siamo chiamati ad affrontare chiediamo più impegno e coerenza:
contro la povertà che uccide,
per mettere fine alle guerre del Medio Oriente,
per non dimenticare l’Iraq e gli iracheni,
per un drastico cambio di politica in Afghanistan,
per la prosecuzione del dialogo tra le due coree,
per un’informazione e comunicazione di pace,
per i diritti umani e per educare a questi,
per i diritti dei migranti e il pluralismo culturale,
per un maggiore impegno per il disarmo,
per una riduzione delle spese militari e per un investimento sulla costruzione della pace dentro e fuori il nostro Paese,
contro l’escalation militare dei rapporti internazionali con l’Iran.
Le recenti vicende ci spingono a sostenere la popolazione locale e i monaci buddisti birmani che da giorni guidano una massiccia ondata di manifestazioni pacifiche contro la giunta militare repressiva chiedendo la liberazione di Aung San Suu Kyi e di altri prigionieri politici birmani.
Ci adopereremo per la raccolta di firme per la promulgazione di due leggi di iniziativa popolare: per l’eliminazione delle armi nucleari dal territorio italiano e di una legge sui trattati internazionali su basi e servitù militari.
Non ci sarà pace nel mondo se non ci sarà pace per i popoli condannati a “ospitare” le basi della guerra. E’ necessario sottrarre la Sardegna ai Signori della Guerra, liberarla dal ruolo di piattaforma militare da cui partono le aggressioni, terra di oscuri sperimenti di armi destinate a esportare guerre e dare morte, terra di addestramento di eserciti invasori.
Chiediamo che il Governo ponga fine alle esercitazioni militari nella nostra Isola e che si proceda nel liberare le vaste aree della nostra Regione ancora sotto il controllo delle forze militari, con particolare riferimento all’ampliamento della base di Quirra.
Chiediamo verità e giustizia per tutte le vittime militari e soprattutto civili – queste ultime vittime inconsapevoli – dell’uranio impoverito e delle conseguenze di sperimentazioni belliche incuranti della salute pubblica e che si rispetti l’impegno per la bonifica dei territori sardi.
Chiediamo che si apra nella società sarda un dibattito libero e democratico sulla scelta di individuare La Maddalena come sede per la prossima riunione del G8 e sul merito di questi vertici: utili a pochi, inefficaci per i veri problemi del pianeta e dei popoli.
Questo è il passaggio obbligato per avviare una politica di pace che obbedisca al dettato costituzionale e si fondi nell’impegno per la giustizia sociale e si articoli nella ricerca della convivenza.
È possibile e necessario affermare diritti, costruire giustizia sociale ed eguaglianza, innovare ed estendere la democrazia fondata sulla partecipazione.
Il 4 novembre marceremo per tutto questo, marceremo per dire che un mondo diverso è possibile, che vogliamo costruirne uno in cui la Sardegna realizzi la sua aspirazione di Isola di pace in un mondo di pace.
Il Coordinamento della Tavola Sarda della Pace