Una giornata di rabbia
13 Ottobre 2015Nicole Argenziana
In questa giornata di rabbia il bilancio fino ad ora vede 3 israeliani rimasti uccisi in diversi attacchi e due palestinesi freddati dalla polizia. Secondo il portavoce della polizia israeliana di Gerusalemme il primo attacco si sarebbe svolto a Gerusalemme Est, nel quartiere di Jabal al-Mukabbir contro un autobus dove 15 israeliani sarebbero rimasti feriti e due di essi uccisi. Gli attentatori sono stati identificati in due palestinesi, uno ucciso sul posto, mentre un altro sarebbe rimasto gravemente ferito. Un altro attacco è stato riportato nei pressi di una fermata dell’autobus sulla strada Malchai Yisrael a Gerusalemme Ovest.
Un israeliano è rimasto ucciso quando un palestinese avrebbe speronato la sua auto. Il palestinese, identificato come Alaa Abu Jamal, è stato colpito dalla polizia israeliana dopo aver lasciato il suo veicolo e in seguito catturato dagli agenti. L’uomo è deceduto in seguito per le ferite riportate. A Gaza, nella “seam zone” di Beit Hanoun, circa 20 manifestanti si sono scontrati contro la polizia di confine, la quale ha aperto il fuoco, ferendone 5.
Al susseguirsi degli eventi, esponenti del governo israeliano suggeriscono di chiudere Gerusalemme Est e tutti i territori e di fornire delle armi ai cittadini di religione ebraica. L’allerta è massima ed episodi riconducibili ad una psicosi collettiva sono evidenti. A dimostrarlo è la notizia, riportata dall’agenzia di stampa PNN, che a Kyrat At un israeliano abbia accoltellato un suo concittadino dalle fattezze “mediterranee” scambiandolo per un arabo.
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