La Turchia non é un paese sicuro

16 Ottobre 2015
erdogan
Redazione

Pubblichiamo il documento approvato dall’assemblea nazionale della Rete Kurdistan in Italia riunita il 17 e 18 ottobre 2015 Modena. Dopo le stragi in Turchia, l’ultima ad Ankara, è incredibile e orribile la proposta di soldi in cambio di campi di concentramento in Turchia per i profughi, fatta dalla Merkel al Governo turco, un governo impegnato nel bombardamento dei curdi e nel favorire  il passaggio di Isis in Siria. (Red).

Nel quadro della fase di destabilizzazione dell’intera regione mediorientale,grande importanza acquistano le decisioni che si stanno prendendo nelle sedi europee e che riguardano i profughi.Commissione europea e Consiglio d’Europa intendono di fatto negare o comunque limitare la libertà di circolazione delle persone realizzando centri di detenzione al di fuori dei confini dell’Ue chiamati Hot Spot.Si tratta di un percorso di esternalizzazione delle frontiere che prevede l’ampliamento della lista dei paesi ritenuti “sicuri”in cui,secondo i governi europei,i diritti dei profughi sarebbero garantiti.

L’11 e 12 novembre prossimi a La Valletta (Malta) si svolgerà un incontro al vertice fra governanti dei paesi europei e dei “paesi terzi”.In tali date potrebbero essere inserite in questa lista anche paesi totalmente privi di tali requisiti,fra questi la Turchia.

Come Rete Kurdistan Italia condanniamo totalmente tale proposta e ci opporremo in ogni modo per impedire che l’Unione Europea  finanzi e promuova la realizzazione dei centri di detenzione,in particolare in Turchia,e negli altri paesi cui non esiste alcuna garanzia del rispetto della salvaguardia della vita delle persone in fuga. Si tratta di regimi che già opprimono i propri cittadini e non possono essere anche economicamente e politicamente sostenuti per opprimerne altri.

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