Tsipras: “La Storia ha già voltato pagina”
16 Maggio 2016Argiris Panagopoulos
Oggi l’Eurogruppo e il Fmi di fronte alla sostenibilità del debito greco. L’Eurogruppo di oggi si prepara di concede alla Grecia un finanziamento tra i 9 e gli 11 miliardi e il Fmi ha fatto una proposta assai “generosa” agli europei per la sostenibilità del debito greco, mentre Atene punta sulla crescita e la creazione di posti di lavoro pronta per avviare un piano di 40 investimenti e interventi pubblici finanziati con i fondi del cosiddetto “piano Juncker” accordato luglio scorso e il quattro programma di fondi europei ESPA.
Tsipras: La storia ha già voltato pagina
“La storia ha già voltato pagina°, ha detto domenica Alexis Tsipras al parlamento greco, considerando che “il periodo prossimo sarà diverso per le greche e i greci. Prendiamo le ultime difficili decisioni. Abbiamo dimostrato che sappiamo come distribuire con equità il peso. Domani le cose saranno più impegnative, perché oltre a distribuire con equità il peso dovremo distribuire in modo equo anche lo sviluppo”.
“Non c’è dubbio che le misure di 1,8% del Pil per le quali parliamo oggi non sono misure piacevoli, tuttavia è la prima volta che i sacrifici avranno una prospettiva”, ha detto Tsipras, aggiungendo che “l’aumento dell’IVA dell’1% è negativa. La controproposta dei creditori era l’aumento dell’IVA in energia del 13% e nell’acqua del 23%. Abbiamo potuto garantire meglio la protezione della prima casa e abbiamo creato un quadro più stretto per i prestiti “rossi”. C’era ancora la richiesta di vendere la società di gestione della rete elettrica ADMHE, cosa che abbiamo potuto evitare”. “Noi abbiamo fatto la nostra parte. Ora è arrivato il momento che anche gli europei e i creditori facciano la loro”, ha sostenuto Tsipras.
Il parlamento greco per garantire l’avvio della prima valutazione del programma ha votato un nuovo pacchetto di misure, alcune delle quali negative per l’economia del paese e i cittadini, come l‘aumento dell’IVA e altre tasse dirette e indirette, e un piano di emergenza con un meccanismo automatico per ottenere gli obbiettivi di bilancio se non verranno raggiunti, ma senza gli tagli preventivi che voleva il ministro delle Finanze tedesco. Il parlamento greco ha votato le ultime settimane misure di 5,4 miliardi puntando sul finanziamento del paese dopo la prima valutazione con 11 miliardi, per rimborsare prestiti dello stato tenuti dalla BCE e i fornitori del governo, garantendo freschi capitali nell’economia del paese.
“Non c’è dubbio che le misure di 1,8% del Pil per le quali parliamo oggi non sono misure piacevoli, tuttavia è la prima volta che i sacrifici avranno una prospettiva”, ha detto Tsipras, aggiungendo che “l’aumento dell’IVA dell’1% è negativa. La controproposta dei creditori era l’aumento dell’IVA in energia del 13% e nell’acqua del 23%. Abbiamo potuto garantire meglio la protezione della prima casa e abbiamo creato un quadro più stretto per i prestiti “rossi”. C’era ancora la richiesta di vendere la società di gestione della rete elettrica ADMHE, cosa che abbiamo potuto evitare”. “Noi abbiamo fatto la nostra parte. Ora è arrivato il momento che anche gli europei e i creditori facciano la loro”, ha sostenuto Tsipras.
Il parlamento greco per garantire l’avvio della prima valutazione del programma ha votato un nuovo pacchetto di misure, alcune delle quali negative per l’economia del paese e i cittadini, come l‘aumento dell’IVA e altre tasse dirette e indirette, e un piano di emergenza con un meccanismo automatico per ottenere gli obbiettivi di bilancio se non verranno raggiunti, ma senza gli tagli preventivi che voleva il ministro delle Finanze tedesco. Il parlamento greco ha votato le ultime settimane misure di 5,4 miliardi puntando sul finanziamento del paese dopo la prima valutazione con 11 miliardi, per rimborsare prestiti dello stato tenuti dalla BCE e i fornitori del governo, garantendo freschi capitali nell’economia del paese.
Fondo di Solidarietà Sociale per i deboli
Tsipras ha annunciato al parlamento che 700 milioni di euro dal surplus primario, che ha superato ogni previsione arrivando ai 1,7 miliardi il 2015, saranno impiegati alla spesa sociale, mentre sarà costituito anche un Fondo di Solidarietà Sociale finanziato dal surplus primario di ogni anno, fondi che non sono previsti e gli incassi dalle concessioni televisive, la lotta contro l’evasione fiscale, il contrabbando e i redditi non dichiarati.
In prima fase il Fondo di Solidarietà Sociale potrà finanziare il minimo reddito garantito, il programma per affrontare la crisi umanitaria, i programmi per i lavori sociali e le ingiustizie sulle pensioni e le buste paga.
In prima fase il Fondo di Solidarietà Sociale potrà finanziare il minimo reddito garantito, il programma per affrontare la crisi umanitaria, i programmi per i lavori sociali e le ingiustizie sulle pensioni e le buste paga.
Parlamento: aperto 24h/24 per tutto l’anno!
Intanto il parlamento greco per prima volta nella sua storia rimarrà aperto tutta l’estate per votare 10 leggi necessarie per far ripartire il paese, perché il governo di Tsipras considera che le decisioni importanti per il futuro della Grecia e la sua uscita dalla crisi devono essere prese con sedute plenarie del parlamento e non dai gruppi ridotti del periodo estivo. Queste 10 nuove leggi riguardano il lavoro governativo a livello orizzontale, la vita quotidiana dei cittadini, la ricostruzione produttiva del paese e la riforma della sua pubblica amministrazione.
Il ministro dell’Economia Stathakis dovrà presentare la nuova legge per lo sviluppo, Tsipras ha assicurato che si voterà anche la riforma del sistema sanitario nazionale con la creazione di un nuovo, efficiente e esteso a tutti i cittadini primo livello si assistenza primaria, il viceministro della Riforma della pubblica amministrazione Vernardakis prepara la legge per la mobilità dei funzionari pubblici, il ministro degli Interni Kouroumplis prepara una legge per quasi tutta l’Amministrazione pubblica, dalle autonomie locali e la lotta contro il contrabbando delle sigarette fino alle nuove leggi per i concorsi, appalti e convenzioni dello stato, la dichiarazione dei conti correnti non dichiarati e i cambi digitali nel settore bancario e finanziario, mentre il ministro della Pubblica istruzione Filis prepara una riforma della Pubblica istruzione su tutti i livelli con l’obbiettivo di rafforzare l’istruzione pubblica e aprire le scuole ai figli dei profughi dal nuovo anno scolastico.
Il governo di Tsipras porterà avanti anche il dibattito per la riforma costituzionale, apprendo tra l’altro uno scontro con settori che godono assurdi privilegi, come gli armatori, e la possibilità di una nuova legge elettorale, mentre si prepara il concorso internazionale per la concessione dei 4 nuovi permessi televisivi di trasmissione a livello nazionale, mettendo fine all’ illegalità del etere privato che ha durato per più di 25 anni, nuove misure contro la corruzione e gli interessi intrecciati tra politica e affari.
Sia le commissioni del parlamento greco sia la sua seduta plenaria ha votato in prima lettura un pacchetto di nuove misure per far passare dalla riunione dell’Eurogruppo di oggi la prima valutazione per il finanziamento del paese, che porterà tra l’altro l’avvio del QE dalla BCE anche per la Grecia e la sostenibilità del debito greco. Secondo fonti europei l’Eurogruppo di oggi potrà concedere alla Grecia 3,8 miliardi per pagare gli arretrati, 7,2 miliardi per pagare il debito, compresi i 2,3 miliardi dovuti alla BCE.
Il ministro dell’Economia Stathakis dovrà presentare la nuova legge per lo sviluppo, Tsipras ha assicurato che si voterà anche la riforma del sistema sanitario nazionale con la creazione di un nuovo, efficiente e esteso a tutti i cittadini primo livello si assistenza primaria, il viceministro della Riforma della pubblica amministrazione Vernardakis prepara la legge per la mobilità dei funzionari pubblici, il ministro degli Interni Kouroumplis prepara una legge per quasi tutta l’Amministrazione pubblica, dalle autonomie locali e la lotta contro il contrabbando delle sigarette fino alle nuove leggi per i concorsi, appalti e convenzioni dello stato, la dichiarazione dei conti correnti non dichiarati e i cambi digitali nel settore bancario e finanziario, mentre il ministro della Pubblica istruzione Filis prepara una riforma della Pubblica istruzione su tutti i livelli con l’obbiettivo di rafforzare l’istruzione pubblica e aprire le scuole ai figli dei profughi dal nuovo anno scolastico.
Il governo di Tsipras porterà avanti anche il dibattito per la riforma costituzionale, apprendo tra l’altro uno scontro con settori che godono assurdi privilegi, come gli armatori, e la possibilità di una nuova legge elettorale, mentre si prepara il concorso internazionale per la concessione dei 4 nuovi permessi televisivi di trasmissione a livello nazionale, mettendo fine all’ illegalità del etere privato che ha durato per più di 25 anni, nuove misure contro la corruzione e gli interessi intrecciati tra politica e affari.
Sia le commissioni del parlamento greco sia la sua seduta plenaria ha votato in prima lettura un pacchetto di nuove misure per far passare dalla riunione dell’Eurogruppo di oggi la prima valutazione per il finanziamento del paese, che porterà tra l’altro l’avvio del QE dalla BCE anche per la Grecia e la sostenibilità del debito greco. Secondo fonti europei l’Eurogruppo di oggi potrà concedere alla Grecia 3,8 miliardi per pagare gli arretrati, 7,2 miliardi per pagare il debito, compresi i 2,3 miliardi dovuti alla BCE.
Le “privatizzazioni”
La nuova Società Anonima delle Partecipazioni e del Demanio pubblico, che deve gestire il patrimonio pubblico, ha fatto scatenare nell’opinion pubblica una campagna di disinformazione da parte dei media privati, che denunciano una ondata di privatizzazioni e di svenite. La nuova società che viene per assorbire e sostituire il famigerato TAIPED dei governi di Pasok e Nuova Democrazia sarà controllata a maggioranza dai greci, mentre l’obbiettivo è lo sfruttamento migliore dei beni pubblici e non le privatizzazione, per le quali saranno necessarie le decisioni prese dal consiglio dei ministri e del ministro delle Finanze. Inoltre pe la società a capitale pubblico DEKO che entraranno a fare parte alla nuova società, come i servizi di mezzi pubblici, le ferrovie, le poste, gli immobili delle Olimpiadi ecc., si sottolinea che non sono entrati per essere privatizzati.
La creazione della nuova società è stata imposta ai creditori, gli europei e naturalmente la Grecia dalla Germania, ma non avrà sede al Lussemburgo, non sarà gestita dai creditori con un dirigente tedesco e non sarà prevista la svendita del patrimonio pubblico greco.
I profitti della nuova società dalla gestione del patrimonio pubblico saranno spesi per il 50% per finanziare lo sviluppo del paese e l’altro 50% per pagare il debito, secondo l’accordo di luglio, mentre Pasok e Nuova Democrazia avevano accordato che tutti i profitti dalla gestione del patrimonio pubblico del paese dovevano essere impiegato per pagare il debito. Una parte del 50% che sarà utilizzato per lo sviluppo sarà impiegato per crescere i beni della società ed un’altra parte per investimenti per lo sviluppo. Una volta scaduto l’accordo con i creditori il 2018 la società potrà impiegare le sue risorse solo per finanziar lo sviluppo del paese. La sede della società sarà in Grecia, l’amministrazione sarà controllata da greci e il diritto che sarà sottoposta la società sarà quello greco, mentre il suo piano strategico sarà deciso dal suo unico azionista, lo stato greco, che avrà i 3/5 del Consiglio di Controllo. Per le nomine delle persone come membri del Consiglio di Controllo sia il governo greco sia i creditori avranno il diritto di veto. Il Consiglio di Amministrazione sarà eletto dal Consiglio di Controllo e il ministro delle Finanze dovrà partecipare all’elezione del suo Consigliere amministrativo.
La nuova società prevede che non ci saranno licenziamenti né cambiamenti nelle condizioni di lavoro del personale delle società a partecipazione statale e per quando riguarda le privatizzazioni che si prevedono per il TAIPED, specialmente dalle decisioni dei governi di Pasok e Nuova Democrazia, il governo di Tripras a notato che per alcuni casi si prevede solo la vendita di pacchetti di minoranze e non la loro privatizzazione vera e propria che era decisa prima.
La creazione della nuova società è stata imposta ai creditori, gli europei e naturalmente la Grecia dalla Germania, ma non avrà sede al Lussemburgo, non sarà gestita dai creditori con un dirigente tedesco e non sarà prevista la svendita del patrimonio pubblico greco.
I profitti della nuova società dalla gestione del patrimonio pubblico saranno spesi per il 50% per finanziare lo sviluppo del paese e l’altro 50% per pagare il debito, secondo l’accordo di luglio, mentre Pasok e Nuova Democrazia avevano accordato che tutti i profitti dalla gestione del patrimonio pubblico del paese dovevano essere impiegato per pagare il debito. Una parte del 50% che sarà utilizzato per lo sviluppo sarà impiegato per crescere i beni della società ed un’altra parte per investimenti per lo sviluppo. Una volta scaduto l’accordo con i creditori il 2018 la società potrà impiegare le sue risorse solo per finanziar lo sviluppo del paese. La sede della società sarà in Grecia, l’amministrazione sarà controllata da greci e il diritto che sarà sottoposta la società sarà quello greco, mentre il suo piano strategico sarà deciso dal suo unico azionista, lo stato greco, che avrà i 3/5 del Consiglio di Controllo. Per le nomine delle persone come membri del Consiglio di Controllo sia il governo greco sia i creditori avranno il diritto di veto. Il Consiglio di Amministrazione sarà eletto dal Consiglio di Controllo e il ministro delle Finanze dovrà partecipare all’elezione del suo Consigliere amministrativo.
La nuova società prevede che non ci saranno licenziamenti né cambiamenti nelle condizioni di lavoro del personale delle società a partecipazione statale e per quando riguarda le privatizzazioni che si prevedono per il TAIPED, specialmente dalle decisioni dei governi di Pasok e Nuova Democrazia, il governo di Tripras a notato che per alcuni casi si prevede solo la vendita di pacchetti di minoranze e non la loro privatizzazione vera e propria che era decisa prima.
Fmi: riduzione del debito al 100% del Pil con periodo di grazia e interessi bassi
Per un prolungato periodo di grazia e interessi bassi per il debito greco ha insistito il Fmi nel suo rapporto per la sostenibilità del debito, avvertendo per il bisogno di una ulteriore diminuzione dei surplus primari al 1,5% del Pil dopo il 2018, considerando che la Grecia potrà avere una surplus primario del 3,2% dopo il 2018 e non sarà possibile di continuare con surplus cosi alti. Secondo il Fmi fino al 2018 deve essere terminato l’alleggerimento del debito greco, in contrapposizione con la proposta del ministro delle Finanze tedesco di cominciare l’alleggerimento dopo il 2018.
Il Fmi vuole la riduzione del debito greco circa il 100% del Pil fino al 2060, mentre in termini nominali netti le misure che propone il Fmi (Net Present Value) portano ad una diminuzione del debito al valore del 50% del Pil, della quale tra il 18% e il 24% del Pil, cioè tra i 31 e i 42 miliardi, saranno derivati dal ricalcolo dei tasi di interesse, mentre il resto del risparmio verrà dal prolungamento del tempo del pagamento dei prestiti esistenti. Secondo i calcoli del Fmi senza queste misure il debito arriverà al 250% del Pil.
Le misure proposte dal FMI, per quanto riguarda i cosiddetti riordini (reprofiling) dei prestiti esistenti sono necessari per far diminuire le esigenze dei finanziamento del governo di limitarle al 20% nel 2040.
In questo contesto il Fmi propone di estendere ai altri 14 anni il rimborso dei prestiti dei 130,9 miliardi che ha ricevuto la Grecia dal Fondo di stabilità finanziaria EFSF. I prestiti del Fondo di stabilità europeo ESM di 186 miliardi nell’arco di 10 anni, e di 30 anni dei prestiti bilaterali di 52,9 miliardi da parte dell’UE.
Secondo il Fmi il periodo di grazia sarà di 6 anni per i prestiti ESM e dai 17 ai 20 anni dei prestiti dell’EFSF e dei prestiti bilaterali. Questa estensione potrà consentire di ridurre le esigenze di finanziamento dello stato greco del 17% del Pil entro il 2040 e del 24% entro il 2060.
Per quanto riguarda i tassi di interesse di questi prestiti, il Fondo monetario internazionale propone di ridurre il margine del 0,5% con il quale si aumentava il tasso variabile dei finanziamenti transnazionali ed Imporre un tetto del 1,5% per i tassi di interesse degli altri due prestiti fino al 2040. Con questa diminuzione dei tassi di interesse, ma anche delle misure per il “congelamento” e il prolungamento del pagamento dei debiti, il debito pubblico può ridursi del 53% del Pil entro il 2040 e del 151% del Pil entro il 2060. Di conseguenza, le esigenze finanziarie della Grecia saranno ridotte del 22% fino il 2040 e del 39% fino il 2060, determinando in tal modo la sostenibilità del debito. Inoltre, il Fondo abbassa in modo significativo l’obiettivo delle privatizzazioni ai soli 5 miliardi di euro.
Il Fmi vuole la riduzione del debito greco circa il 100% del Pil fino al 2060, mentre in termini nominali netti le misure che propone il Fmi (Net Present Value) portano ad una diminuzione del debito al valore del 50% del Pil, della quale tra il 18% e il 24% del Pil, cioè tra i 31 e i 42 miliardi, saranno derivati dal ricalcolo dei tasi di interesse, mentre il resto del risparmio verrà dal prolungamento del tempo del pagamento dei prestiti esistenti. Secondo i calcoli del Fmi senza queste misure il debito arriverà al 250% del Pil.
Le misure proposte dal FMI, per quanto riguarda i cosiddetti riordini (reprofiling) dei prestiti esistenti sono necessari per far diminuire le esigenze dei finanziamento del governo di limitarle al 20% nel 2040.
In questo contesto il Fmi propone di estendere ai altri 14 anni il rimborso dei prestiti dei 130,9 miliardi che ha ricevuto la Grecia dal Fondo di stabilità finanziaria EFSF. I prestiti del Fondo di stabilità europeo ESM di 186 miliardi nell’arco di 10 anni, e di 30 anni dei prestiti bilaterali di 52,9 miliardi da parte dell’UE.
Secondo il Fmi il periodo di grazia sarà di 6 anni per i prestiti ESM e dai 17 ai 20 anni dei prestiti dell’EFSF e dei prestiti bilaterali. Questa estensione potrà consentire di ridurre le esigenze di finanziamento dello stato greco del 17% del Pil entro il 2040 e del 24% entro il 2060.
Per quanto riguarda i tassi di interesse di questi prestiti, il Fondo monetario internazionale propone di ridurre il margine del 0,5% con il quale si aumentava il tasso variabile dei finanziamenti transnazionali ed Imporre un tetto del 1,5% per i tassi di interesse degli altri due prestiti fino al 2040. Con questa diminuzione dei tassi di interesse, ma anche delle misure per il “congelamento” e il prolungamento del pagamento dei debiti, il debito pubblico può ridursi del 53% del Pil entro il 2040 e del 151% del Pil entro il 2060. Di conseguenza, le esigenze finanziarie della Grecia saranno ridotte del 22% fino il 2040 e del 39% fino il 2060, determinando in tal modo la sostenibilità del debito. Inoltre, il Fondo abbassa in modo significativo l’obiettivo delle privatizzazioni ai soli 5 miliardi di euro.
Tsipras e Merkel sicuri per il “si” dell’Eurogruppo
Tsipras e la cancelliere tedesca Merkel hanno parlato per circa 40 minuti per la questione dei profughi e la riunione di oggi dell’Eurogruppo al margine del Vertice Mondiale Umanitario dell’ONU a Costantinopoli. Tsipras si è incontrato dopo con il primo ministro portoghese Costa e il presidente dell’Irlanda Higins.
Secondo fonti Merkel si è espressa positivamente sulle decisioni di oggi dell’Eurogruppo, mentre nei giorni scorso nella stampa tedesca non sono stati mancate pubblicazioni che sostenevano che aveva chiesto dal suo ministro delle Finanza di chiudere subito e senza rumore la questione greca nell’Eurogruppo seguendo le proposte fatte dal governo greco e trovare una soluzione per la sostenibilità del debito greco.
Secondo fonti Merkel si è espressa positivamente sulle decisioni di oggi dell’Eurogruppo, mentre nei giorni scorso nella stampa tedesca non sono stati mancate pubblicazioni che sostenevano che aveva chiesto dal suo ministro delle Finanza di chiudere subito e senza rumore la questione greca nell’Eurogruppo seguendo le proposte fatte dal governo greco e trovare una soluzione per la sostenibilità del debito greco.
Putin ad Atene
Il 27 e il 28 maggio sarà ad Atene il presidente russo Putin per parlare con Tsipras per le relazioni bilaterali dei due paesi e firmare convenzioni bilaterali per il commercio, l’economia e gli investimenti, l’energia e i trasporti e naturalmente gli scambi culturali, visto che Putin andrà anche al Monte Atos per i 1000 anni della presenza russa nel Monte Sacro degli ortodossi.