La nostra vergogna
16 Luglio 2017Gianfranca Fois
In questo ultimo scorcio di legislatura ci sono tre proposte di legge che corrono il rischio di non essere convertite in legge, tre proposte che invece sono la cartina di tornasole del livello della nostra civiltà giuridica, dello stato della nostra democrazia: le DAT o Disposizioni anticipate di trattamento, lo ius soli che riguarda la concessione della cittadinanza italiana e infine la tutela dei figli di vittime di femminicidi.
La legge sullo ius soli, temperato, è stata approvata dalla Camera nel 2015, ora si trova a dover superare lo scoglio del Senato. Su questa proposta infatti si sono scatenati gli elementi più retrivi della politica e dell’informazione che hanno fatto leva sulle pulsioni identitarie e si sono nominati difensori dell’”italianità”, evitando con cura un qualsivoglia chiarimento del reale contenuto della proposta. Nello stesso tempo i fautori dello ius soli non sono riusciti, ma soprattutto non si sono impegnati, a illustrare quanto previsto dal disegno di legge, lasciando così che prendessero il sopravvento notizie scorrette, manipolate ad arte.
Secondo la proposta i bambini nati in Italia, o arrivati da piccoli, hanno due strade per ottenere la cittadinanza italiana. La prima, lo ius soli, concede la cittadinanza a bambini nati in Italia che hanno un genitore che vi risiede legalmente da almeno 5 anni; la seconda è lo ius culturae, riguarda i minori nati in Italia o stabilitisi prima dei 12 anni e che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno 5 anni e superato con successo un ciclo scolastico.
Come si vede si tratta di una proposta moderata, temperata, specie se confrontata con la legislazione di altri paesi, negli Stati Uniti infatti ad esempio basta nascere all’interno dei confini USA, anche da immigrati non regolari, per avere automaticamente la cittadinanza. Ma risolverebbe la situazione di circa 850.000 giovani, senza contare che la concessione della cittadinanza contribuirebbe a una maggior interazione di questi giovani, dando loro dignità e inserendoli nel patto di cittadinanza che prevede diritti e doveri.
In prospettiva quindi ci sarebbero minori rischi per il tessuto sociale e per quella stessa “sicurezza” che quanti sono contrari vedono messa a rischio dalla presenza di migranti nel nostro paese, a dimostrazione di quanto l’ignoranza, nel senso della non conoscenza, impedisca di ragionare seriamente. Per questo perciò è ancora più grave la carenza dell’azione politica del governo e delle istituzioni incapaci, o indifferenti, di rispondere alle paure, al risentimento, all’odio di tanti cittadini, abbandonandoli così a personaggi privi di scrupoli e interessati al loro vantaggio personale o ai loro squallidi giochi elettorali.
L’altro disegno di legge, approvata alla Camera e bloccata al Senato, riguarda la tutela degli orfani, più di 1600 dal 2000 a oggi, per crimini domestici, quasi esclusivamente femminicidi. Le stesse forze retrive denunciano il fatto che nel testo si faccia riferimento anche a bambini nati da unioni civili. Tutto ciò sembra riportarci a tempi che speravamo superati.
Come si vede anche in questo caso si tratta di minori che secondo le destre italiane evidentemente non meritano tutele. Eppure gravi e laceranti sono i problemi di questi orfani, si rende necessario un percorso di aiuto psicologico per superare il trauma della distruzione della famiglia e della loro quotidianità, il dolore per la scomparsa della mamma e per il gesto violento del padre, i sensi di vergogna e di colpa, i problemi di inserimento in una nuova famiglia che spesso è quella dei nonni o degli zii e pertanto anch’essa segnata dal dolore e talvolta anche dalla difficoltà di garantire un ambiente sereno. A tutto questo spesso si aggiungono anche problemi economici per i quali sarebbe opportuno istituire dei fondi.
Infine la terza proposta che riguarda appunto le Dat. Anche in questo caso furore ideologico, oscurantismo e insensibilità verso i reali problemi dei cittadini. Sembra impossibile lo stesso parlamento che stanzia in pochissimo tempo milioni di euro per le banche trascini invece per anni l’approvazione di leggi di scarso impatto economico e che ci avvicinerebbero agli altri paesi democratici.
Il testo dei tre disegni di legge ricordati non è il migliore possibile, sono presenti numerosi punti di debolezza, è evidente il tentativo di essere moderati per non mettere in discussione equilibri politici, ma è pur sempre un primo passo per cominciare ad affrontare argomenti che riguardano la nostra società.
[Della stessa autrice, leggi anche Testamento biologico e autodeterminazione]