Fare cultura per cambiare il mondo: Nasce il centro culturale dell’Asce
8 Novembre 2017[Red]
Asce inaugura il centro culturale per la tutela dei diritti (domani) sabato 11 novembre alle 18.30 nella SS 387 al km n°8 a Selargius (Ca). Una serata che sarà aperta dalla presentazione del progetto, dalla cena sociale e a seguire dai concerti di Mübin Dünen e dei Magagefà. L’associazione che nasce nel 1988 con l’obbiettivo di contrastare ogni fenomeno e causa di emarginazione e discriminazione sociale, con questo nuovo progetto vuole creare uno spazio aperto e plurale, un luogo funzionale a fare rete tra associazioni. Il nuovo centro culturale ha l’obbiettivo di fare cultura sostenendo i diritti umani e civili delle persone e la solidarietà tra i popoli.
Per il presidente regionale dell’Asce Antonello Pabis: “Con l’inaugurazione del nuovo centro culturale vogliamo creare un luogo di incontro culturale e favorire lo scambio tra pratiche di lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze. Inauguriamo questo centro all’interno del Mese dei Diritti Umani perché siamo convinti che non si possano contrastare le discriminazioni sociali senza lottare per il riconoscimento e la totale fruibilità dei diritti umani e senza impegnarsi a fondo per sradicarne le cause e senza lottare per la giustizia sociale e un modello di società basato sulle persone e non sul mercato”.
L’Asce vuole realizzare un luogo di condivisione fra persone, associazioni e movimenti impegnati nella costruzione di cambiamento. Per la responsabile del progetto del nuovo centro culturale Giada Cilloco: “Durante il corso dell’anno il centro diventerà un luogo attraversato una rassegna cinematografica volta a generare riflessione e formazione, una rassegna letteraria, artistica e musicale attraverso l’organizzazione di concerti. Vogliamo creare un luogo per conoscersi e collaborare. Lo scopo principale del progetto è tornare a parlare di pratiche politiche, quelle che partono dai quartieri delle nostre città e quelle dei Paesi lontani, a noi vicini: i diritti delle persone rifugiate e richiedenti asilo, l’intersezionalità delle lotte, lo sport popolare e la musica dal basso saranno i principali temi di quest’anno”.