Trasporti gratuiti? E’ solo un inizio
16 Dicembre 2018[Fabio Tidili]
C’è poco per cui essere schizzinosi. Il pacchetto famiglia inserito nella Finanziaria per il 2019 non può fare altro che dare una boccata d’aria ai cittadini sardi i quali ogni giorno affrontano le difficoltà del tirar su famiglia.
65 milioni di euro sono prossimi ad essere inoculati sottopelle per “dare un aiuto concreto a quelle famiglie che sono la spina dorsale della nostra società”, come dichiara lo stesso Pigliaru, non senza un pizzico di orgoglio. Perché sono le promesse di questa strabiliante manovra che lasciano di stucco, tanto che vai a leggerti il comunicato della Regione Sardegna e non contento lo rileggi, due, tre volte e quasi non credi ai tuoi occhi:
Detrazioni fiscali fino a 200 euro per ogni minore a carico, per fasce di reddito fino a 55mila euro, all’incirca il doppio della media nazionale. 25milioni da destinare alla ristrutturazione di abitazioni private, con incentivi per interventi capaci di incrementare l’efficenza energetica delle abitazioni. Voucher per nuclei familiari con figli da 0 ai 36 mesi e sconti per le rette degli asili nido.
E poi quella riga, che all’inizio fai fatica a creder vera, quella riga che rimane là anche dopo la quinta volta che provi a ripulirti gli occhiali. E’ tutto vero.
“10 milioni e 500mila euro sono destinati al trasporto gratis per gli studenti di scuola media inferiore, superiore e per gli universitari.”
Fa sorridere e sopratutto fa riflettere. Perché studiare, sopratutto in Sardegna, oggi costa e può arrivare a costare fino a migliaia di euro l’anno. Non tutti se lo possono permettere. Tra libri di testo carissimi e contributi volontari alle scuole spacciati per rette obbligatorie l’istruzione diventa un investimento per la vita, senza il quale, però, non ci si può realizzare.
Fortunatamente di istruzione gratuita se ne parla da sempre. Ne parlavano i nostri genitori e già dalla generazione precedente c’era chi sognava pari opportunità tra chi poteva permettersi gli studi e chi no. E dopo tanti anni di mobilitazioni, cortei, autogestioni ed occupazioni, il 22 Novembre di questo 2018 tanto controverso ed imprevedibile, prima si approva all’unanimità in giunta comunale a Cagliari una mozione per bus gratis agli studenti, poi in consiglio regionale passa il famigerato pacchetto famiglia, in cui successivamente verranno inseriti trasporti gratuiti per studenti delle medie, superiori ed università.
Miracolo? No, campagna elettorale. Eh si, perché oramai siamo alle battute finali di un esecutivo regionale che inevitabilmente cambierà radicalmente alle prossime elezioni. Lo sanno tutti. Non c’è da stupirsi se questi 10milioni e mezzo in realtà non siano del tutto sufficienti a garantire la totale copertura dei costi per i trasporti degli studenti sardi.
Unica 2.0 ha fatto i conti, ed al massimo si riuscirebbe a finanziare “una spesa equivalente all’80% del costo degli abbonamenti per gli studenti”, che sebbene sia una bella percentuale non è sufficiente, non per parlare di gratuità almeno. Ma a caval donato non si guarda in bocca, accogliamo a braccia aperte il provvedimento, non senza, però, metterlo in discussione. Infatti quando si parla di Welfare studentesco il trasporto gratuito è una condizione assolutamente necessaria, ma purtroppo non sufficiente, Sopratutto se si pensa all’inefficienza strutturale dei sistemi di trasporto stessi.
In Sardegna disponiamo ancora di una sola linea ferroviaria che non vede interventi di modernizzazione da chissà quanto tempo, una linea ferroviaria cui imprevisti (ormai all’ordine del giorno) la rendono tra le più inaffidabili d’Italia. In Sardegna i trasporti regionali continuano a dover fare gimcane tra strade bloccate, asfalti degni del più bel paesaggio lunare e code, a volte lunghissime.
Quindi aspettiamo prima di festeggiare perché non siamo che all’inizio. E non limitiamoci al nostro contesto isolano. Anche attraversare il tirreno oramai è un lusso che in pochi possono permettersi, ed è un peccato perché in Sardegna abbiamo poli universitari di spicco nel settore delle tecniche tecniche agrarie e sono pochi, pochissimi i ragazzi che scelgono di venire nella nostra isola a studiare, proviamo a tener conto anche di ciò.
Il diritto allo studio dev’essere garantito ed accessibile a tutti e non ci si può fermare alle agevolazioni per i trasporti. Serve una legge regionale per mettere in regola quello otto scuole su dieci che non hanno i requisiti di sicurezza, per ridurre a zero i costi dell’istruzione, sia essa media, superiore o universitaria.
Per noi studenti questo è solo un inizio.
Fonti: