Rimettiamoci in cammino
16 Gennaio 2019[Amedeo Spagnuolo]
Homo homini lupus (l’uomo è lupo per l’altro uomo) afferma Thomas Hobbes, il fondatore della moderna filosofia politica che nel 1651 pubblica il Leviatano. Semplificando, Hobbes sostiene che l’uomo è per natura un essere egoista mosso da un’unica e potente pulsione: il desiderio. Un desiderio irrefrenabile che rappresenta anche la sua maledizione poiché gli toglie pace e serenità spingendolo di continuo a dimenarsi in maniera forsennata nel disperato tentativo di soddisfare i suoi desideri. Tutto ciò lo rende un essere dannato poiché un istante dopo che ha soddisfatto un suo desiderio ecco che viene assalito da una nuova brama che lo spinge a soddisfarne uno nuovo e più attraente. Gli uomini più egoisti e ambiziosi degli altri, comprendono che il desiderio principale da soddisfare è quello del possesso del potere poiché chi possiede il potere può soddisfare molto più facilmente anche tutti gli altri desideri che di continuo la mente e il corpo bramano. Il problema però è che tutti gli uomini vorrebbero possedere il potere per cui, lasciando l’uomo libero di agire, si corre il rischio di scatenare una guerra totale di tutti contro tutti con il rischio di portare il genere umano all’estinzione. Hobbes dice che per evitare ciò la soluzione è una sola: privare l’uomo di una parte della sua libertà e trasferirla nelle mani del sovrano in modo che questi riesca con il pugno di ferro a imporre il proprio potere su tutti e in questo modo evitare che i cittadini, divenuti sudditi, possano farsi del male da soli.
L’ideologia salviniana che sta dilagando in maniera inquietante nel nostro paese in qualche modo non fa che confermare la tesi del filosofo inglese e della sua concezione egoistica dell’uomo. Egoista e cinico non si mostra solo il nostro vicepremier che gioca con la vita di migliaia di disperati in cerca di una vita degna di essere vissuta, egoisti e cinici mostrano di essere anche i tantissimi italiani che lo sostengono in maniera convinta non solo perché esasperati dalle condizioni disagiate nelle quali molti di loro effettivamente vivono bensì anche perché, finalmente, possono mostrare liberamente la loro vera natura di uomini impregnati di cinismo e razzismo.
La società italiana, insomma, è caduta in uno stato di prostrazione politica, economica e sociale che sembra essere senza speranza, i valori dominanti sono ormai quelli che la Resistenza italiana ha combattuto in maniera eroica e che la nostra Carta costituzionale tenta faticosamente di continuare a combattere. Oggi però si ha quasi vergogna a parlare di solidarietà, fratellanza, uguaglianza, sempre più spesso si ascoltano sugli autobus, nei treni, nelle metropolitane discorsi che fanno accapponare la pelle e che si richiamano a ideologie che sembravano morte e sepolte ma che nel giro di pochi anni hanno ripreso forza e che nel nostro paese hanno assunto addirittura responsabilità di governo.
Siamo dunque senza speranza? Come dice la filosofia di Hobbes, di fronte all’egoismo “naturale” dell’uomo dobbiamo rassegnarci all’idea di farci guidare dal leviatano – Salvini? Rassegnarci a ciò significherebbe abbandonare per sempre il grande progetto di una società più equa e più giusta. La rivoluzione francese prima, i vari movimenti operai e di rivendicazione della dignità dell’uomo e del lavoro poi, hanno contribuito, in maniera determinante, all’emancipazione politica, economica e sociale di milioni di persone in tutto il mondo.
Certo non si può negare che da un punto di vista antropologico Hobbes abbia ragione, ma non totalmente regione, non dobbiamo, infatti, dimenticare la complessità unica dell’essere umano per cui se la componente egoistica nell’uomo è innegabile, altrettanto innegabile e, come vedremo, dimostrabile anche scientificamente, è la capacità empatica dell’uomo, la sua meravigliosa abilità nel riuscire anche ad immedesimarsi nell’altro e condividerne i dolori e le frustrazioni.
A questo riguardo sono illuminanti le ricerche di un gruppo di prestigiosi scienziati, coordinati da Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato di fama internazionale, che nel 1992 scoprirono l’esistenza dei “neuroni specchio” quelli cioè che, semplificando ancora, attivandosi consentono all’uomo di provare empatia per l’altro, soprattutto per colui che soffre e ha bisogno di aiuto e solidarietà. Insomma, questi importanti scienziati sono riusciti a dimostrare che l’uomo è predisposto fisiologicamente a vivere in maniera empatica con i suoi simili e che dunque l’egoismo può essere combattuto e ridimensionato.
Dunque tutti quelli che pensavano che ormai le cosiddette ideologie della sinistra “autentica” fossero solo un vecchio ricordo del passato dovranno ricredersi, empatia, solidarietà, condivisione esistono in noi, son ben presenti e allora forza, rimettiamoci in cammino per cambiare lo stato di cose presenti, in fin dei conti ce lo suggerisce anche la scienza!