Perché a Cagliari è necessario chiudere le sedi dei fascisti
16 Febbraio 2019[Roberto Loddo]
Conosco le ragazze e i ragazzi dell’Unione degli Studenti della Sardegna che il 15 febbraio a Cagliari hanno partecipato all’assemblea studentesca cittadina per organizzare la lotta del movimento studentesco in solidarietà ai pastori dopo le proteste degli ultimi giorni. Sono profondamente preoccupato per l’aggressione fisica subita durante la loro assemblea studentesca in puro stile squadrista da un gruppo di fascisti appartenenti alla nota organizzazione Casapound, alcuni dei quali addirittura adulti. Due dei partecipanti all’assemblea sono stati feriti e uno studente ha il naso fratturato e come manifesto sardo vogliamo esprimere sostegno e vicinanza a loro e a tutto il movimento studentesco impegnato nell’organizzazione della manifestazione del 22 febbraio contro il governo autoritario dei gialloverdi e le loro politiche antisociali sulla scuola.
L’unica colpa di questi ragazzi e di queste ragazze è quella di aver partecipato all’assemblea studentesca e di praticare ogni giorno i valori dell’antifascismo, dell’uguaglianza e della democrazia. Parole evidentemente ostili ai fascisti di Cagliari che vivono male l’esistenza di uno spazio prezioso di partecipazione e mobilitazione, un punto di riferimento politico e culturale per tutte le studentesse e gli studenti delle scuole superiori di Cagliari. I fascisti di Cagliari da sempre hanno contrastato le azioni delle rappresentanze studentesche democratiche, dei collettivi e dei sindacati studenteschi. Questi piccoli e poco coraggiosi uomini neri ora attaccano tutte le voci che contrastano le politiche razziste del governo con agguati pianificati nei minimi particolari.
I fascisti hanno paura di tante cose. Hanno paura delle studentesse e degli studenti che ripudiano l’odio fascista e razzista e che vogliono trasformare la società cambiando il mondo della conoscenza e la scuola dal basso. Hanno paura di tutti coloro che vogliono costruire una scuola davvero pubblica, per tutte le persone indipendentemente dall’etnia, dalla cultura, dalla religione e dal reddito. Hanno paura di chi alza la voce e rivendica una scuola slegata dal profitto e strumento di emancipazione collettiva. I responsabili di questi attacchi squadristi devono essere puniti come devono essere allontanati dalla sfera politica pubblica tutti i mandanti morali di queste aggressioni. Non sono solo i fascisti da strada ad essere pericolosi, non dimentichiamo che c’è chi dal governo italiano alimenta un clima sempre più colmo di odio, di pregiudizio e di violenza.
Per questi motivi ritengo necessario che siano chiuse e sequestrate le sedi dei fascisti a Cagliari perché sono i luoghi in cui questi picchiatori programmano le loro azioni e agiscono indisturbati. Questa aggressione contro il movimento studentesco ci fa tornare indietro di tanti anni e non è la prima volta che accade. Il 21 settembre del 2018, infatti, a Bari, c’è stata una aggressione ancora più feroce con cinghie e spranghe da parte di militanti di CasaPound nei confronti di un gruppo di manifestanti antirazzisti. Le sedi da dove sono uscite queste pericolose persone non possono più rimanere aperte. Chiudiamole prima che sia troppo tardi.