Sassari dice NO
14 Settembre 2020[red]
Il Comitato del NO si appella a tutte le cittadine e tutti i cittadini della Sardegna affinché vadano a votare per il No.
I motivi sono numerosi: il blocco della riduzione dei parlamentari, che porterebbe solo ad una drastica diminuzione di rappresentatività in Sardegna i seggi alla Camera subiranno una riduzione del 35,29% passando dagli attuali 17 ad 11 Deputati, i seggi al Senato saranno ridotti del 37,50% passando dagli attuali 8 a soli 5 Senatori, il tutto con una riduzione totale del 36%
con la nuova legge elettorale i Senatori non saranno più eletti realmente ma nominati eliminando le voci più critiche di opposizione
non si può risparmiare sulla Democrazia. Si può invece, e si deve, mettere argine a quelle uscite ingiustificate di denaro pubblico che permetterebbero un risparmio reale e con molti più zeri. Riducendo Deputati e Senatori perfino la Costituzione potrà facilmente esser cambiata con il voto di pochi parlamentari. Il disegno di indebolire le funzioni del Parlamento, per passare dalla Repubblica Parlamentare alla Repubblica Presidenziale, sarà così compiuto.
Non c’è motivo di ritenere che il parlamento funzionerà meglio. Al contrario, la vera questione è oggi quella di assicurare l’autonomia del Parlamento rispetto al Potere esecutivo e l’indipendenza dei parlamentari, che devono rispondere agli elettori e non alle Segreterie di Partito, aggiungendo in più che il numero dei parlamentari fu fissato nel 1963 per assicurare una reale efficienza dello stesso.Il Comitato rinnova il suo appello al voto anche a tutte quelle forze che si dichiarano per l’autodeterminazione del Popolo Sardo affinché vadano a votare NO perché, come accade in Catalogna e in Scozia dove non si ha paura di “mettere un piede” nella politica nazionale, per affermare la propria esistenza e per evidenziare le contraddizioni e le criticità del sistema politico nazionale.Auspichiamo che le forze che ora si sono mobilitate e unite per votare NO al Referendum, proseguano insieme un cammino per riaprire, subito dopo le elezioni, un tavolo sull’annosa “questione Sarda”. È necessario infatti porre rimedio ai tanti problemi che attanagliano la nostra terra: lavoro, sanità, trasporti, scuola, cultura, ecc. Soprattutto dovranno attivarsi per una seria riforma di quella legge elettorale fatta da Cappellacci nel 2014, che nega la rappresentanza democratica proprio di quei partiti e movimenti ai quali la “questione sarda” sta più a cuore.Il Comitato invita tutta la cittadinanza alla partecipazione alla conferenza di Lunedì 14 Settembre, alle ore 17.00 nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia.
L’assemblea sarà inoltre visibile in diretta dal sito, dalla pagina Facebook e YouTube del manifesto sardo.