In memoria di Bore Muravera
28 Aprile 2021[Grazian Pintori]
Del 25 Aprile appena trascorso, oltre alle belle manifestazioni organizzate dall’Anpi in tantissime città d’Italia, spiccano almeno due dichiarazioni che i media nazionali hanno riportato con molta evidenza, si tratta della dichiarazione del Presidente Sergio Mattarella: “ La resistenza è un grande serbatoio di istanze morali e patrimonio di tutti”, e quella di Mario Draghi, Presidente del Governo, “ Non tutti fummo brava gente, non scegliere è immorale”.
Nel 76° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo i due più alti esponenti della Repubblica Italiana hanno espresso parole che da anni non sentivamo, frasi che provengono dal cuore dello Stato completamente inattese, essendoci disabituati alle celebrazioni del 25 Aprile con lo storico Presidente partigiano Sandro Pertini.
Non tutto è casuale, probabilmente c’è un cambio di passo da parte delle alte istituzioni sulla presa d’atto che il fascismo, con tutte le subdole espressioni assunte in questo particolare periodo storico, è cosa da non sottovalutare perché è pericolosamente cosa seria. Come seria è il venir meno l’inscindibilità delle istituzioni, ormai da qualche tempo sotto attacco dei sovranisti e populisti della destra leghista e dei Fratelli d’Italia, unica opposizione presente nel Parlamento.
Si tratta delle due forze che tengono forti legami con la destra europea a capo di regimi autoritari cavalcando il malcontento di molte categorie di lavoratori e imprenditori, logorati economicamente e moralmente dalla crisi economica conseguente alla pandemia. Ormai è evidente che la Lega dall’interno del governo nazionale e Fratelli d’Italia dall’esterno, con seguito di altre organizzazioni dell’estrema destra, svolgono un ruolo politico apertamente destabilizzante, dal momento in cui strumentalizzano fino al limite della tolleranza gli effetti negativi che la pandemia riflette sull’economia, sull’occupazione, sulla sanità e sulla coesione sociale.
E’ innegabile che ci stiamo abituando al venir meno della pratica democratica e, con inerzia, assistere al declino di certi diritti, compresa la libertà di movimento, sanciti dalla Costituzione. Il nostro disagio democratico è consuetudine, tutti i giorni lo viviamo con le ali tarpate nei nostri rifugi anti covid, confinati in un limbo che sa di distopia perché martellati in continuazione dai media, i quali diffondono senza soluzione di continuità i nefasti numeri prodotti dalla peste, i continui commenti distruttivi emessi dalla voce incontenibile e roboante del leader leghista, l’arzigogolio fascistoide dei fratelli d’Italia e dalla melliflua politica berlusconiana.
Se a questi aggiungiamo anche i tromboni buonisti alla Cazzullo e alla Veltroni, che vorrebbero scambiare la festa della Liberazione con quella della Riconciliazione degli italiani tutti “brava gente”, la frittata ideologica e garantista è servita. Nel panorama descritto s’intravvede il tentativo di voler obnubilare la storia, o almeno svalutarla e far finta di non ricordare che la Resistenza “ci ha dato la nostra religione civile” (G. Bocca).
Riconciliare, dimenticare, tergiversare sul cammino della storia, galleggiare sulla memoria significa raccontare a spezzoni la Resistenza e interrompere la connessione tra presente e passato, cioè con i partigiani e le madri e padri della Repubblica e della Costituzione. Non a caso, secondo il mio parere, le parole pronunciate dai vertici dello Stato, Mattarella e Draghi, nel 76° della Liberazione assumono un rilievo molto alto perché richiamano l’importanza dell’antifascismo, della resistenza e della Carta Costituzionale.
A questo riguardo oggi più che mai dobbiamo tenere alta la memoria dei nostri partigiani e antifascisti: la Sezione “Diddinu Chironi” con l’Anpi Provinciale Nuoro – Ogliastra ricordano il centenario della nascita nel comune di Orani di Piero Borrotzu, comandante di una brigata partigiana in Liguria e martire della Resistenza.
L’Anpi Provinciale con le sezioni di Orgosolo, Nuoro, Tortolì e Siniscola dedicano il 25 Aprile all’indimenticabile Bore Muravera, venuto a mancare il 2 aprile scorso. Egli fu il nostro primo Presidente provinciale, un uomo ricco di valori umani e genuinamente altruista e solidale, con chi aveva bisogno di aiuto e incoraggiamento.
Fu antifascista, sindaco di Orgosolo, consigliere regionale eletto con il PCI, nel giugno del 1969 fu protagonista della rivolta di Pratobello contro la presenza dei militari. Fu uomo di sinistra e di cultura, leale e garbato e dotato di una vivace memoria; rappresentò un punto di riferimento per tutti i sinceri democratici della sua Orgosolo, della Barbagia, della Provincia di Nuoro e anche della Sardegna. Caro Bore, noi dell’Anpi di Nuoro – Ogliastra ti salutiamo con il pugno chiuso e con tanto affetto.
Graziano Pintori è il presidente Provinciale dell’Anpi Nuoro