Palestina in Sardegna: tre giornate al Lazzaretto di Cagliari
15 Luglio 2021[red]
Tre giornate al Centro Culturale Lazzaretto di Cagliari per far conoscere alla popolazione sarda una parte della cultura araba, e in particolare del popolo palestinese, e realizzare una commistione fra realtà che affondano le loro radici nella stessa origine mediterranea.
Giunto ormai alla V edizione, l’evento “Palestina in Sardegna” si svolgerà quest’anno nella splendida cornice fronte mare del Centro culturale il Lazzaretto nelle giornate del 16, il 17 e 18 luglio 2021. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Sardegna Palestina e realizzata con il contributo del Comune di Cagliari, sarà un’occasione di incontro e scambio attraverso presentazioni di libri e mostre, chiacchierate con gli autori palestinesi, sonorità sarde e arabe, racconti della diaspora palestinese con testimonianze di un passato lontano ma ancora oggi così attuale e doloroso.
Si inizia venerdì 16, alle ore 18.30, nella sala polifunzionale del Lazzaretto, con l’inaugurazione della mostra “Art as Resistance”, riproduzione fotografica dell’opera della pittrice palestinese ventenne Malak Mattar.
Malak, dopo essersi avvicinata all’arte e a dipingere durante il terribile attacco a Gaza avvenuto nel 2014. Malak Mattar ha vissuto in un clima di terrore per anni ed è proprio in questo ambiente ostile che si avvicina alla pittura, come palliativo contro la paura. Oggi continua a dipingere le proprie opere nel tentativo di non lasciare inascoltate le voci di milioni di donne che si trovano in un territorio loro ostile. Malak è un’ artista di grande originalità della Striscia di Gaza che dipinge volti, figure e disegni semi astratti con richiami espressionisti. Attivista palestinese nei suoi lavori, esprime il proprio talento utilizzando l’arte come mezzo di resilienza. I dipinti sono intimi e stratificati nella rappresentazione delle donne che vivono nella Palestina contemporanea.
La mostra resterà aperta dal 16 al 18 luglio dalle 17 alle 21.
Alle ore 19.30, nel chiostro del Lazzaretto, Wasim Dahmash, direttore artistico, introdurrà le tre giornate letterarie e aprirà il festival con l’incontro con la traduttrice, blogger e attivista culturale Pina Piccolo e Ahmed Masoud, autore del libro “Scomparso. La misteriosa sparizione di Mustafa Oda” (Roma, Lebeg, 2019) Ahmed Masoud, nato a Gaza, è uno scrittore, regista palestinese e autore di alcune commedie e pièce teatrali scritte per finanziare i propri studi di dottorato nel Regno Unito. “Scomparso. La misteriosa sparizione di Mustafa Oda” è un romanzo ambientato a Gaza nel corso di tre decenni – dagli anni Ottanta ai nostri giorni – e tratta dell’affannosa ricerca da parte di Omar Ouda del padre Mustafa, scomparso una notte dalla casa di famiglia. Forse rapito dalle forze di occupazione israeliane? Vittima delle lotte intestine tra gruppi palestinesi rivali? Oppure partito improvvisamente per motivi familiari? La collocazione temporale del romanzo copre la prima e la seconda Intifada palestinese e gli accordi di pace di Oslo. Alle 21.00 andrà in scena lo spettacolo “Il sole sorge sul mare di Gaza”, con Federica Putzolu, Giuseppe Boy, Ivana Busu, Fabrizio Lai, Andrea Loche, seuito dalla proiezione del film “Amore, furti e altri guai”, di Muayad Alayan.
Sabato 17 luglio si parte alle ore 19.30, sempre al chiostro del Lazzaretto, con la traduttrice, studiosa di storia del pensiero islamico e docente dell’Università del Salento Samuela Pagani che incontrerà Hoda Barakat, autrice di “Corriere di notte” (Milano, La nave di Teseo, 2019). Scrittrice e giornalista libanese, Hoda Barakat ha studiato a Beirut, vive e lavora a Parigi, ed è vincitrice di molti premi letterari tra i quali l’International Prize for Arabic Fiction. Alle 21.30 ci sarà la proiezione del film “Sarah & Saleem. Là dove nulla è possibile, di Muayad Alayan.
L’ultima giornata, domenica 18 luglio, sarà dedicata all’incontro con Olga Solombrino, autrice di “Arcipelago Palestina. Territori e narrazioni digitali” (Udine, Mimesis, 2018), e Amedeo Rossi, autore di “Il muro della Hasbarà. Il giornalismo embedded de “La stampa” in Palestina (S.L., Zambon, 2017). L’incontro è in programma alle 19.30.
Olga Solombrino, dottore di ricerca in Studi Culturali e Postcoloniali presso l’Università di Napoli L’Orientale, dove attualmente è membro del Centro Studi Postcoloniali e di Genere e della Technoculture Research Unit, dialogherà con Amedeo Rossi, redattore del sito di traduzioni di articoli su Israele-Palestina “Zeitun.info”e autore di diversi saggi e testi sulle tematiche del giornalismo giornalismo embedded e, in particolare, sulla copertura mediatica degli ultimi avvenimenti in Israele e in Palestina.
L’evento si chiuderà alle ore 21.30 con la proiezione del film “Il paradiso probabilmente”, di Elia Suleiman La città di Cagliari ospita da diversi decenni un’ampia comunità araba, proveniente dai paesi del bacino Mediterraneo, ormai diventata una componente del tessuto abitativo della città. Le attività dell’associazione Sardegna Palestina si inseriscono nel panorama culturale cagliaritano favorendo interventi di autori e artisti con cui da anni intrattiene un vivace scambio e un arricchimento reciproco, organizzando festival di cinema e letterari con l’obiettivo di far conoscere la realtà palestinese nell’Isola e la sua storia, a partire dalla tragedia del popolo palestinese nel 1948, la Nakba (la catastrofe), sino ai nostri giorni.
Le attività dell’Associazione hanno portato a Cagliari ad essere vetrina per artisti provenienti da diversi Paesi, con un’attenzione particolare alla vita quotidiana nei territori palestinesi occupati e ai cittadini imprigionati e rifugiati visti e raccontati attraverso lo sguardo dell’arte, nel racconto di un autore, con gli occhi di una regista dietro una telecamera, nei tratti di un fumetto o di un’opera d’arte. Un mosaico che negli anni ha raccontato – ancora oggi vuol raccontare – alla Città metropolitana, la storia dolorosa di un popolo lacerato e costretto, privato della libertà che attraverso i suoi artisti cerca di far emergere la sua identità, i suoi abiti e i suoi costumi, anche mettendo in discussione la narrazione che il mondo occidentale e i suoi media portano avanti dell’occupazione israeliana nei territori palestinesi che dura da ormai oltre 70 anni. “Palestina in Sardegna” è realizzato con il contributo del Comune di Cagliari