Verso il 25 settembre
6 Agosto 2022[Roberto Mirasola]
In vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre e vista la confusione e l’incertezza conseguente alle scelte dei partiti, la Scuola di cultura politica Francesco Cocco in collaborazione con Il manifesto sardo alimenterà il dibattito sulla situazione politica dell’Italia con ricadute poi evidenti in Sardegna con una serie di contributi e riflessioni. Pubblichiamo il primo contributo firmato da Roberto Mirasola.
Come tutti oramai sappiamo bene domenica 25 settembre, saremo chiamati ad esprimerci per eleggere il nuovo Parlamento. E’ la prima volta che la campagna elettorale si svolge in estate così come è la prima volta che si andrà a votare all’inizio dell’autunno. Avremo ulteriori novità: sarà la prima volta che voteremo per un Parlamento che vedrà ridotto il numero dei suoi membri, così come per la prima volta anche i giovani con età inferiore a 25 anni potranno votare per il Senato. Come detto non si è mai svolta una campagna elettorale in estate e non sappiamo quanto questo possa influire verso un elettorato forse più interessato alle vacanze. Il rischio di un incremento dell’astensionismo è dunque elevato anche per un crescente disinteresse alle cose della politica, vista come un corpo lontano dalle problematiche della vita quotidiana delle persone. La scomparsa dei grandi partiti ha portato anche alla scomparsa degli ideali politici prima ben radicati e di conseguenza viene meno il senso di appartenenza e di identità di molti. Gli elettori ormai cambiano idea facilmente e questo spiega il crescere in maniera esponenziale i potenziali consensi per partiti che sino a qualche anno fa faticavano ad arrivare al 3%.
E’ chiaro che questo scenario spaventa chi invece ha forte il senso delle Istituzioni e chi ha a cuore la nostra Costituzione. Stante il ridotto numero di parlamentari e stante la legge elettorale vigente esiste il forte rischio che se una coalizione dovesse vincere con un numero elevato di voti, questa possa poi cambiare la Costituzione senza rendere necessario il Referendum. Questo è un pericolo che nessuno di noi deve sottovalutare viste le dichiarazioni e la proposta di legge della Meloni, poi bocciata alla Camera dei Deputati, volta a introdurre la possibilità di eleggere direttamente il Presidente della Repubblica. Ecco, non possiamo rimanere indifferenti, ed è per questo che la Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco cercherà di dare il suo contributo affrontando temi e invitando al dibattito chiunque ritenga di dare il suo contributo. Siamo convinti che questo possa aiutare alla migliore comprensione della realtà politica del nostro Paese.
Le nostre iniziative sono sempre state indirizzate a difesa della Costituzione, del lavoro ed alla tutela dei diritti. Siamo preoccupati che oggi ci sia un forte attacco al reddito di cittadinanza. Conosciamo bene le sue criticità ma siamo convinti che questa sia la strada da percorrere per contrastare una povertà sempre crescente. L’incremento delle diseguaglianze ci preoccupa cosi come l’incalzare dell’inflazione a suo tempo sottovaluta dalla stessa BCE.
Cercheremo dunque di capire la direzione che i partiti dell’area democratica progressista hanno intenzione di prendere, in quale perimetro si muoverà e come agirà anche il movimento cinque stelle. E’ evidente che l’altro campo non ci interessa perché siamo convinti che da quella parte arriveranno i pericoli.
Una società che arretra ci spaventa e per quanto possibile cercheremo di contrastare questa deriva.