Libertà di stampa, libertà di opinione e censura

27 Gennaio 2024

[Fernando Codonesu]

Giovedì primo febbraio 2024 alle ore 17.30 si svolgerà il dibattito Libertà di stampa, libertà di opinione e censura a Cagliari nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta 2.

Il seminario è organizzato dalla Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco di Cagliari e l’ANPI. Introduce Fernando Codonesu e coordina Rita Sanna. Intervengono Roberto Loddo del Manifesto Sardo, il giornalista Matteo Meloni e Antonello Murgia dell’ANPI. Sarà possibile partecipare in presenza e anche in diretta video sul canale You Tube.

Secondo l’ultimo rapporto di RsF (Reporter senza Frontiere) l’Italia presenta diversi problemi relativi alla libertà di stampa e di opinione, perché occupa il 41° posto sui 180 paesi del mondo presi in considerazione. Insomma, non è solo un problema di agibilità politica del ruolo dei giornalisti, si tratta di un problema più grave che tocca le libertà civili e i diritti garantiti dalla Costituzione, l’art. 21, che sancisce la “libertà di pensiero e di espressione, nonché la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Se si tiene conto dell’Europa a 27, ciò significa che occupiamo una posizione che ci colloca ampiamente al di fuori dello scenario geopolitico europeo, e fuori comunque dai primi quaranta paesi del mondo.
Giova osservare quali siano i criteri di giudizio utilizzati da RsF per classificare la fruizione di tali libertà e diritti. Si tratta dei seguenti cinque parametri, invero piuttosto rappresentativi, che rispecchiano le politiche dei singoli paesi: pluralismo, indipendenza dei media, ambiente e autocensura, struttura legislativa, trasparenza e infrastrutture.

In effetti negli ultimi cinque anni abbiamo occupato i seguenti posti nella classifica mondiale:

2019         43       Conte II
2020         41       Conte II
2021          41       Conte II/Draghi
2022         58       Draghi/Meloni
2023          41       Meloni

Questo significa che tali problemi non riguardano solo l’ultimo governo Meloni, anche se la situazione si sta complicando e aggravando ulteriormente. Va detto che nel 2023, con riferimento all’Europa, i paesi dove la libertà di stampa e di espressione è messa peggio sono la Grecia, che occupa la posizione n. 108, Malta n. 84 e Ungheria n. 72, ma questo dato non ci deve consolare.

Infatti, se consideriamo la tendenza in atto nei media italiani, dove l’attuale governo occupa costantemente ogni luogo di comando e di decisione sia con riguardo alla carta stampata che alla TV, con le ultime intimidazioni e gli attacchi violenti nei confronti di chi esprime posizioni differenti e critiche nei confronti del governo, il pericolo della restrizione permanente di tali libertà costituzionali va denunciato a voce alta e con tutta la nostra energia.

Fanno parte di questo piano governativo sguaiato e vendicativo le querele nei confronti di liberi cittadini come Saviano, così come nei confronti di Report e del suo conduttore Sigfrido Ranucci, di Otto e mezzo di La7, e ancora in questi ultimi giorni nei confronti del quotidiano la Repubblica e di tanti altri.

Questo governo autoritario come non mai dall’avvento della Repubblica non accetta posizioni divergenti rispetto alla narrazione che questa destra ci propina e esercita una continua feroce intimidazione nei confronti di chi “osa” esprimere idee e pensieri critici verso il suo operato, a partire dalla descrizione giornalistica e di inchiesta dei fronti di guerra, come l’Ucraina, la Palestina e ora il Mar Rosso e il canale di Suez.

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