Colpo di coda
22 Febbraio 2024[Paola Pilisio]
Manca davvero poco per sapere chi sarà il nuovo governatore della Sardegna. Questi ultimi giorni di campagna elettorale sono purtroppo però quelli meno belli a cui assistere, più che a programmi e promesse, assistiamo tristemente a un tutti contro tutti che non aiuta gli elettori a scegliere con lucidità il proprio candidato, perché i sentimenti che subentrano iniziano ad essere ben atri rispetto a quelli che dovrebbero guidare il voto.
Il nemico della sedicente sinistra PD/5 stelle è certamente Renato Soru che ha la colpa di aver corso da solo, di aver frammentato la sinistra e di aver avvantaggiato la destra. E se a inizio campagna elettorale è stato visto dagli avversari e da tanti elettori, un gesto, il suo, incosciente e autolesionista, bisogna dargli atto di aver fatto una campagna elettorale coast to coast, paese per paese, parlando davvero con tutti, come non si vedeva dai tempi del PCI. Non sappiamo se questo approccio bolscevico premierà Soru, è sicuro che è stato sottovalutato dagli avversari e quel mantra che i suoi sostenitori da giorni pubblicano nelle loro bacheche “siamo di più di quanto ci hanno fatto credere” probabilmente è vero e inaspettato per loro stessi.
Il blocco Pd/5 stelle purtroppo ha mantenuto il modus operandi degli ultimi trent’anni, le campagne elettorali sono sempre le stesse, incontri stantii con sindacati, Confindustria e altre categorie, senza, nemmeno domandarsi, in quanti siano effettivamente rimasti sotto queste sigle. La parte sinistra di questo partito, o almeno quella che ha fatto una campagna elettorale “alla Soru” andando per circoli e quartieri sono certamente i 5 stelle. Così come la nascente Lucia Chessa, che ovviamente non aveva a disposizione i mezzi economici e il tempo degli altri di cui sopra. Nel mentre Truzzu è rimasto immobile a sperare nei pronostici che vedono una sinistra divisa e quindi a suo vantaggio.
Ma cosa hanno detto questi nostri candidati alla gente, nei circoli, nei paesi e sui social, specialmente sui temi davvero cruciali che riguardano il futuro dei sardi, energia quindi ambiente/salute, sanità e trasporti? Il tema che come movimenti in difesa dell’ambiente, ci è più caro è certamente quello dell’energia, per il quale ci prendiamo il merito di aver sensibilizzato negli anni tanti nostri conterranei, creando un elettorato molto più informato e all’avanguardia di quanto la politica pensi. I sardi consapevoli di vivere in luogo privilegiato e da proteggere sono sempre di più, il piano di rinascita lo possiamo dare definitivamente per morto, nonostante i richiami a quella nefasta esperienza dell’inizio della campagna elettorale e tra gioie e dolori lo salutiamo senza rimpianti. Il futuro invece è ora e le decisioni da prendere sono impellenti.
Alessandra Todde come da tradizione del partito che ha deciso di rappresentare ha un approccio doppio, da una parte strizza l’occhio all’ambiente e dall’altra sorride ai grandi progetti in ambito energetico. Non riesce o non ha il coraggio di dire no al metano, parla di dorsalina invece che di dorsale, senza dimenticare che quando era viceministra dello Sviluppo economico, le sue testuali parole rispetto alla metanizzazione della Sardegna furono esattamente queste “Oggi è una giornata storica perché tutti, con ruoli diversi, abbiamo lavorato per fare in modo che la metanizzazione della Sardegna fosse reale”. E non c’è dorsale o rigassificatore senza Thyrrenian Link che li accompagni, nel senso che una produzione di energia da fonti rinnovabili come quella che si vorrebbe realizzare qui in Sardegna, finirà per avere bisogno del metano. Truzzu non ha dubbi, basta con questi no, ci serve energia senza se e senza ma, per chi e per dove non si sa. Ora queste posizioni non fanno altro che farci pensare che le politiche energetiche non siano proprio il loro forte.
Chi fa certe dichiarazioni dimostra di non avere grandi idee in testa, salvo le solite calate da Roma che continuano a rifilarci da settant’anni e che non vanno certo nell’interesse dei sardi ma di interessi superiori. Che poi queste politiche siano assolutamente in controtendenza rispetto agli accordi sul clima presi durante le ultime Cop, che siano politiche decrepite e offensive, diciamolo, perché trattano l’elettore come uno che vive fuori dal mondo, poco importa. Infatti sono pochissimi i sardi che hanno fatto l’allaccio alla rete del gas, sono pochissimi quelli che pensano che questo sia un gap finalmente da colmare e senza scomodare l’ambiente, basterebbe guardare i costi del gas per comprendere perché i sardi non credono nel miracolo metano. Che il fiume di richieste per l’installazione di parchi eolici e fotovoltaici non abbiano niente a che vedere con la diminuzione dei costi in bolletta, ma solo l’occupazione di terre apparentemente desolate e in realtà luoghi da proteggere ora e per sempre, lo sanno tutti.
Renato Soru e Lucia Chessa dimostrano di essere più con i piedi per terra e la testa nel mondo rispetto ai loro avversari, forse hanno compreso, soprattutto Soru che è alla sua seconda candidatura, che non bisogna avere timore d’elettorato, che non bisogna avere timore delle proprie idee, che non è più il tempo di occhiolini da una parte e carezze dall’altra, l’elettorato è maturo, è informato, va rispettato perchè non vuole essere trattato come un ammasso di persona non informata sui fatti. Istruiamoci perché abbiamo bisogno di voi è il messaggio che Lucia Chessa ci ha fatto arrivare. Sia lei che Soru si sono espressi chiaramente contro la speculazione energetica e contro l’utilizzo del metano. Non sappiamo se si fossero fatte le primarie e Soru avesse vinto, se oggi i suoi discorsi sarebbero stati gli stessi, considerando il partito che avrebbe dovuto rappresentare, ma così non è andata e Soru fuori dal PD risulta migliore che dentro.
Non abbiamo davvero idea di cosa sarà della Sardegna e dei sardi da lunedì in poi. Quello a cui auspichiamo è davvero che chiunque abbia l’onere di rappresentarci, aldilà dei proclami elettorali, sappia che vogliamo essere un’isola nel mondo, un’isola ospitante e viaggiante, contemporanea e istruita, sana e salutare, esempio di sostenibilità e virtuosismo. Ce lo dovete, ce lo meritiamo.