Alla stazione un mattino di marzo
1 Maggio 2008Annamaria Janin
Più scuro il volto dei vucumprà / Più pesante il loro fardello / Nell’aria di marzo un cupo sentore / d’altrui vittoria / Tutti ha / (con)vinto il Grande Comunicatore / l’Uomodiplastica dal sorriso mellifluo / E già i treni / arrivano in anticipo / (marzo ’94)
Sinistra consumista
Duro
Duro è resistere
al richiamo
di villette sulla costa di
abitini firmati di
viaggetti organizzati e gadget vari
Presi da tali abbagli
dài con accozzi e intrallazzi
dài coi garbugli e gli scompigli
della coscienza
soprattutto quando dentro
non hai più appigli
Com’è accaduto – dicono i beninformati –
post cadutadelmuro
Ma forse cuori e cervelli
erano già svuotati e scompigliati
o forse vuoti
lo sono sempre stati
(giugno ’94)
Come dicono a Bosa
capisco che oggi a rifletterci
potreste anche sentirvi disperati
Cari compagni
che siete stati
i primi della classe e
addirittura le avanguardie
nel sessantotto e dintorni
Voi
che a suo tempo avete guidato le masse
inopportunamente avete creduto che
fosse utile
lasciar cellule bettole e piazze e
frequentare quartieri alti e salotti virtuali
Certo
utile e pure redditizio
forse lo è stato
Per voi
Ma per le masse che guidavate
abbandonate a rimbecillire
tra televisori e supermercati?
Certo allora
probabilmente non potevate prevedere
a quale futuro le avreste consegnate
Ora però
che lo vediate o meno
non giova
Ora
come dicono a Bosa
quel che deve piovere piova
maggio ‘98
Quattordici aprile 08
Oggi
la sinistra celebra
la sua scomparsa formale
dalla vita parlamentare
Ma quella sinistra
era già morta
prima del funerale ufficiale
Povera Italia mia
intossicata
da morbi devastanti
da spinte disgreganti e
ripetutamente sedotta
da una banda di lestofanti
Povera Italia mia
come farai
ad andare avanti?
(aprile 08)