Sulla riduzione dei costi della politica

30 Novembre 2010

monete

Marco Ligas

Davvero è necessario che i costi della politica siano così elevati come lo sono attualmente e che i parlamentari, a tutti i livelli, ricevano indennità sproporzionate rispetto alle retribuzioni della stragrande maggioranza dei lavoratoti? In realtà non è affatto necessario. Anzi sarebbe auspicabile il contrario. Il mantenimento di queste diversità è solo funzionale al consolidamento di un’area di privilegiati che per forza di cose farà prevalere i propri interessi su quelli della comunità e accentuerà il distacco tra politica e società civile. La perdita di credibilità delle nostre istituzioni nasce anche da questi privilegi, tanto più che i parlamentari regionali o nazionali non godono soltanto di indennità sproporzionate ma usufruiscono di altre guarentigie (viaggi rimborsabili, trattamento vitalizio obbligatorio, liquidazioni), tutte a carico dello Stato. Per queste ragioni ritengo che la proposta di legge relativa all’introduzione di norme per la riduzione  dei costi della politica presentata dalla consigliera Zuncheddu possa rappresentare un passo in avanti verso l’eliminazione di queste disparità. Già in passato c’è stata qualche iniziativa (rara) che si proponeva gli stessi obiettivi ma è stata immediatamente accantonata col consenso e la complicità dell’intera Assemblea regionale. È possibile oggi un esito diverso? Non sarà facile ma è necessario che Claudia Zuncheddu difenda con tenacia la sua proposta e sia consapevole al tempo stesso che incontrerà molte resistenze, anche nel campo amico. Non deve lottare da sola; non sembra la persona desiderosa di battaglie isolate, è consapevole che gli uomini soli al comando (o le donne) possono vincere le competizioni solo in alcune discipline sportive. L’impegno politico, perché produca risultati utili alla comunità, ha bisogno di consenso e di partecipazione. E allora è necessario che questa lotta non si esaurisca nell’aula del Consiglio Regionale, risulterebbe ancora perdente. È indispensabile che esca da quell’ambiente e si diffonda e si articoli all’interno della società sarda, dove esistono molteplici associazioni e organismi di democrazia partecipativa che possono svolgere un ruolo decisivo. Si potrà poi discutere su tutti gli aspetti della proposta di legge presentata da Claudia Zuncheddu, dal numero dei consiglieri regionali all’ammontare delle indennità, dall’opportunità di garantire il trattamento vitalizio o le liquidazioni. È molto importante che si apra un serio dibattito sui costi della politica, soprattutto in una fase come quella attuale dove a tutti vengono chiesti rigore e sacrifici.

1 Commento a “Sulla riduzione dei costi della politica”

  1. alberto orrú scrive:

    Assolutamente d’ accordo; é poi a mio avviso assolutamente necessario allargare lo spettro su costi della politica nazionale, a quella Europea, per poi finire con le Nazioni Unite. Come cooperante in giro tra progetti di diritti umani e sviluppo, vedo chiaramente la disparitá tra salari pagati a funzionari zelanti di UE e ONU e il livello di vita delle masse in questi paesi. Il valore aggiunto di questi burocrati é realmente esiguo e se si abbassassero i costi e i salari, sicuramente molti di questi si dedicherebbero ad altro, e si realizzerebbe come una selezione naturale legata ai valori e non agli interessi.

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