Abbracciamo il Castello
1 Marzo 2011Giuseppina Manca di Mores *
Sassari, 5 marzo, ore 9.30-13.00, tutti in Piazza Castello, al centro della città, attorno agli scavi, appunto, del Castello aragonese, che attendono di essere proposti pubblicamente, diventando, dopo anni di lavori, preziosa risorsa urbana. E’ l’appuntamento sardo della grande manifestazione nazionale ‘Abbracciamo la cultura’, che ramificata in tutta Italia, ha il suo epicentro a Roma, attorno al Colosseo, dove la mattina del 5 verrà presentata da Rossella Muroni (Legambiente), Salvo Barrano (ANA-Associazione Nazionale Archeologi), Giulio Scarpati (Sindacato Attori Italiano), Roberto Natale (Federazione Nazionale Stampa Italiana), Susanna Camusso (Segretaria Generale CGIL).
Una rivendicazione di orgoglio e attenzione per il patrimonio culturale italiano, per i suoi lavoratori, per i territori. Una protesta civile contro i tagli alla cultura. Una lunga catena umana che abbraccerà l’Anfiteatro simbolo nel mondo e bisognoso di urgenti restauri, a rassicurarlo di non essere solo, a garantirgli quasi di poter continuare a svolgere a lungo, nel tempo, il suo compito di testimonianza.
L’ANA è promotrice dell’evento assieme ad un numero sempre crescente di associazioni (ACLI Ambiente – AIB – ARCI – A.R.CO.BCI – ARR – AUSER – CGIL – CIA – IA.CS – INU – FITeL – Sistema Archivi Storici CGIL – LEGAMBIENTE -Lavoratori PIERRECI – UIL BAC – A.R.I. – Assotecnici – FIDAC – Ass. per L’Economia della Cultura — CSA PA BC Un. La Sapienza – WWF ). Ad esse si sono unite numerose associazioni culturali sarde: Castra Sardiniae, Tabularasa, Circolo Culturale Aristeo, Aidu Entos, e altre adesioni sono ancora in corso in queste ore.
Gli obiettivi della manifestazione descrivono bene lo stato dei beni culturali oggi in Italia e lo stato d’animo degli operatori e dei professionisti che, a vario titolo, lavorano per la loro conoscenza, tutela e valorizzazione.
Si va in piazza a sostegno di una politica condivisa dei Beni Culturali che ne affermi la priorità nello sviluppo economico e culturale del paese; per garantire una gestione trasparente e partecipata dei Beni culturali; per affermare il valore della tutela dei Beni Culturali, basata sulla conservazione preventiva e contrastare la prassi dell’emergenza.
E ancora, per dare dignità al lavoro di tutti gli operatori del settore attraverso il riconoscimento legislativo, contrattuale e professionale, per dare trasparenza alle procedure di spesa nei Beni Culturali a partire dagli appalti di lavori servizi e forniture (escludendo le gare al massimo ribasso ed esercitando un forte controllo sulla sicurezza degli operatori); per garantire la qualificazione delle imprese che intervengono sul patrimonio culturale, fondata anche su adeguati requisiti di natura professionale.
Infine, per rilanciare l’importanza dei beni comuni e il ruolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ormai bloccato dalla mancanza di risorse e dalla carenza endemica di personale (chi va in pensione non viene sostituito): anche qui in Sardegna, territori immensi e spesso di difficile accesso affidati talvolta ad una sola persona.
Il Castello di Sassari è un buon esempio di questo sforzo per mantenere e leggere la storia di una città. Costruito nella prima metà del XIV secolo e oggetto di diverse ristrutturazioni, fu demolito nell’ultimo quarto dell’800 per far posto alla nuova piazza di raccordo con l’espansione urbanistica. Nel 2008, a seguito di lavori di riqualificazione dell’area, sono emersi imponenti resti del castello e di altre strutture conservate in altezza per diversi metri.
L’abbraccio al monumento è dunque solo apparentemente virtuale: le strutture messe in luce grazie al lungo, paziente e spesso non compreso lavoro degli archeologi, si conservano oggi al di sotto della pavimentazione della piazza e attendono un progetto che ne consenta la visita.
La manifestazione prevede, fra le 10.00 e le 12.00, una serie di interventi delle associazioni partecipanti e verso le 12.00 una catena umana che abbraccerà tutta l’area delle ricerche archeologiche nella Piazza Castello.
Un gesto di solidarietà e di impegno contro l’oblio del monumento, promettendogli cura e attenzione. Un impegno per una città migliore. E anche un segno di solidarietà fra persone disposte ad incontrare, nel presente, brandelli di identità su cui ricucire senso e futuro.
*Presidente ANA Sardegna
6 Marzo 2011 alle 10:28
Una bella manifestazione quella di Sassari, con centinaia di persone e il grande abbraccio attorno agli scavi del Castello aragonese che attendono, sotto la piazza che porta il suo nome, di essere visitabili. Va rilevata la presenza, oltrechè dei promotori dell’Associazione Nazionale Archeologi della Sardegna, dei bibliotecari dell’AIB, di una vasta rete di associazionismo culturale e ambientalista (Associazione Castra Sardiniae, Tabula Rasa, Aidu Entos e tante altre), Lega Ambiente, Italia Nostra, della CGIL Funzione Pubblica e FLC-CGIL, di istituzioni pubbliche (Comune di Sassari, Soprintendenza ai beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro, Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari). Significativo l’intervento del sindaco di Sassari Ganfranco Ganau e dell’Assessore comunale alla cultura Dolores Lai, che si sono uniti ai manifestanti nell’abbraccio-girotondo.
Negli ultimi giorni diverse associazioni hanno aderito anche da Cagliari e portato attenzione all’Anfiteatro romano. Ecco il link al sito ufficiale, con le foto delle manifestazioni di tutta Italia e di quella di Sassari, e il primo resconoto di ‘Sassari notizie‘