A Cagliari sono i Carabinieri a doversi occupare del verde pubblico

16 Ottobre 2020

[Stefano Deliperi]

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale stanno svolgendo le proprie indagini sul taglio di diversi esemplari di Pino d’Aleppo (Pinushalepensis) sul Viale Buoncammino, a Cagliari, effettuato nel settembre 2020.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, come si ricorderà, aveva immediatamente provveduto a effettuare (8 settembre 2020) argomentata segnalazione al Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo, al Comune di Cagliari, alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.

Dalla formale risposta pervenuta da parte del Comune di Cagliari – Servizio parchi, verde e gestione faunistica (nota prot. n. 243332 dell’1 ottobre 2020) è stato possibile accertare che l’abbattimento degli alberi è avvenuto sulla base di un mero ordine di servizio (il n. 75/2 del 22 agosto 2020) del Direttore dell’esecuzione del contratto (DEC) di gestione del verde pubblico cittadino, figura che non pare avere alcuna capacità decisionale autonoma su eventuali tagli di alberi.

Ricordiamo a tutti che – piaccia o no – il Viale Buoncammino, con le sue alberate, esiste da un bel pezzo, almeno dagli inizi del ‘900.

Quindi, il Viale è tutelato con vincolo culturale, perché “le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico” sono tutelate con vincolo culturale, a meno che non sia intervenuta una verifica negativa dell’interesse culturale da parte dei competenti organi del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Quindi, in tali luoghi qualsiasi intervento dev’essere preventivamente autorizzato dei competenti organi del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (art. 21 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Ancora.

Quantomeno l’intero centro storico cittadino (compreso il Viale) è tutelato con specifico vincolo paesaggistico (artt. 136 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., individuazione principalmente con D.M. 8 giugno 1977) e il D.P.R. n. 31/2017 (art. 2, comma 1°, e Allegato A) esenta dalla necessità di autorizzazione paesaggistica solo la “sostituzione o messa a dimora di alberi e arbusti, singoli o in gruppi, in aree pubbliche o private, eseguita con esemplari adulti della stessa specie o di specie autoctone o comunque storicamente naturalizzate e tipiche dei luoghi, purché tali interventi non interessino i beni di cui all’art. 136, comma 1°, lettere a, b, del Codice, ferma l’autorizzazione degli uffici competenti, ove prevista” (punto A.14).

Quindi, nel centro storico e in buona parte di Cagliari – vincolati ai sensi dell’art. 136, comma 1°, lettere a e b, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. – qualsiasi intervento del genere dev’essere necessariamente munito di autorizzazione paesaggistica con specifico parere vincolante dei competenti organi del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Le autorizzazioni non sono necessarie soltanto in caso di comprovata esigenza di pubblica incolumità, concretizzata in specifica motivata preventiva ordinanza sindacale contingibile e urgente (art. 50 del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.).

Per capirci meglio, un taglio di alberi giustificato a parole in area tutelata con vincoli ambientali e/o culturali privo delle relative autorizzazioni e in assenza di specifica ordinanza contingibile e urgente per ragioni di incolumità pubblica è abusivo e fonte di responsabilità per chi lo dispone e chi lo esegue.

Non si tratta di una curiosa interpretazione ambientalista, ma di norme di legge: gli artt. 734 cod. pen. e 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. per la violazione del vincolo paesaggistico, gli artt. 733 cod. pen. e 169 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. per la violazione del vincolo culturale.

Seguono anche gli obblighi di reintegrazione e di ripristino ambientale ai sensi degli artt. 160 e 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.

Una buona occasione per cambiare registro in positivo, nella gestione del verde pubblico cittadino. Altrimenti continueranno a esser i Carabinieri a doversi occupare del verde pubblico a Cagliari.

Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Foto Vistanet Cagliari

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