Ad Assisi un giovane interpella la Markel sulla questione bombe dello Yemen
14 Maggio 2018[red]
Sabato 12 maggio si è svolto ad Assisi un incontro promosso dai frati del Sacro Convento sul tema dell’Europa, sul nord e sud del mondo e sul futuro di convivenza pacifica tra i popoli. Con la partecipazione del presidente della Colombia Manuel Santos, Premio Nobel per la Pace, e della Cancelliera Angela Merkel, che ha ricevuto la lampada della Pace di San Francesco per “la sua opera di conciliazione in favore della pacifica convivenza dei popoli” accogliendo i profughi siriani mentre altri leader europei hanno chiuso le frontiere dei loro Paesi.
In tarda mattinata si è svolta in Basilica Superiore la cerimonia di consegna della lampada seguita da un discorso tenuto dalla Cancelliera sull’Unione Europea. Successivamente, alla presenza di 300 giovani provenienti da tutto il mondo, Merkel e Santos hanno risposto ad alcune sollecitazioni loro formulate sul futuro delle prossime generazioni. Tra questi interventi, quello di Alessio Lanfaloni, un giovane venticinquenne di Assisi, studente di Economia presso l’Università di Perugia.
Alessio, membro del Comitato per la riconversione della RWM di Iglesias/Domusnovas per il lavoro sostenibile, ha posto a Frau Merkel questa domanda: “Alla luce del conflitto nello Yemen e del fatto che una società tedesca la Reinhmetall produce in Italia bombe che vengono usate nel conflitto, è disposta ad aprire un tavolo di trattativa tra lo stato italiano, lo stato tedesco e la fabbrica per bloccare questo commercio di morte?”.
La cancelliera ha ascoltato attentamente la domanda del giovane di Assisi ed ha risposto in sostanza che non aprirà direttamente un tavolo per affrontare la questione posta, ma porrà attenzione al caso della fabbrica Rheinmetall che produce attraverso la filiale italiana bombe in Sardegna. Continua l’impegno per evitare che i diritti umani siano violati da bombe italiane e che la dignità dei lavoratori sia messa in discussione da produzioni insostenibili o dalla mancanza di lavoro.
14 Maggio 2018 alle 22:55
Bravissimo Alessio. Non mollare. Cogliamo ogni occasione per riproporre il problema.
15 Maggio 2018 alle 08:25
Anche i governanti di buona volontà come sembra la Merkel sono in realtà ostaggio degli interessi economici internazionali, sono sotto continuo ricatto da una parte dai legami militari globali come ad esempio la Nato, dall’altra dall’industria militare. È un ricatto indiretto in quanto uscire dal sistema sicuramente indebolisce l’economia e il pil di ogni Paese. Gentiloni infatti non ha avuto il coraggio di opporsi e si è adeguato al sistema globale, vediamo la Merkel
17 Maggio 2018 alle 08:17
Grazie Alessio, condividiamo in pieno. Grazie.