Al Parco delle Arti di Molineddu un concerto dedicato al compositore Luciano Chessa

1 Settembre 2022

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Venerdì 9 settembre il concerto per piano solo di Claudio Sanna dedicato al compositore sassarese che da quasi trent’anni vive e lavora negli Stati Uniti. Docente prima al Conservatorio di San Francisco, poi all’Università delle Arti di Berlino, Luciano Chessa è uno dei compositori italiani più conosciuti ed apprezzati all’estero.

Un percorso attraverso alcuni dei principali lavori pianistici del compositore Luciano Chessa. Lo strumento utilizzato in tutti i suoi “infiniti (modi) possibili” al fine di declinare un messaggio poetico visionario. Oggetti di scena in dialogo col pianoforte ricostruiscono suggestioni di ambienti quotidiani o immaginari in relazione alla natura e all’arte.

Nella suggestiva location dell’anfiteatro in pietra all’interno del Parco delle Arti di Molineddu di Ossi, opera dell’artista Bruno Petretto, venerdì 9 settembre 2022 alle ore 20:30, Claudio Sanna presenterà tra gli altri, “Louganis” (for piano e video, 2007), e “Tomboy” (for piano -pianista scalzo- e video, 2009), brani nati dalla collaborazione di Chessa con l’artista concettuale Terry Berlier, e il più recente “Green Sea” (for piano, 2015), omaggio al pioniere della Scuola di Composizione Minimalista Terry Riley.

Il lavoro di approfondimento su Chessa fa parte del progetto più ampio “Compositori Sardi Contemporanei” che Claudio Sanna porta avanti dal 2021.

É prevista per la fine di ottobre 2022 la pubblicazione in doppio cd per l’etichetta svizzera Hat Hut records di Werner X. Uelinger, della prima fase di ricerca che ha coinvolto 8 compositori. Ingresso gratuito. Per informazioni e prenotazioni: cellulare 340.0868563.

Luciano Chessa è un compositore, direttore d’orchestra, artista audiovisivo e performativo, storico della musica. Le composizioni di Chessa includono “A Heavenly Act”, un’opera commissionata dal San Francisco Museum of Modern Art con video originali di Kalup Linzy; “Cromlech”, un imponente pezzo per organo scritto per l’organo della Town Hall di Melbourne; e l’opera “Cena oltranzista nel castelletto al lago”, un lavoro che sposa il teatro sperimentale alla reality TV, e che richiede al cast oltre 55 ore di digiuno. Chessa ha ricevuto più volte commissioni dalla Biennale Performa e nel 2014 ha presentato tre eventi al Guggenheim di New York nell’ambito della mostra “Italian Futurism, 1909-1944: Reconstructing the Universe”. Il lavoro di Chessa è apparso più volte in Artforum, Flash Art, Art in America e Frieze; ed è apparso in Marie Claire Italia e nella September Issue di Vogue Italia.

Luciano Chessa è uno storico della musica specializzato nel repertorio italiano del XX secolo e americano del XXI secolo. È autore di Luigi Russolo, futurist. Noise, Visual Arts, and the Occult (2012), il primo libro dedicato a Russolo e alla sua “Arte dei rumori”. Nel 2009, la sua Orchestra of Futurist Noise Intoners (OFNI) è stata salutata dal New York Times come uno dei migliori eventi dell’anno; Chessa ha portato questo progetto in veste di direttore e curatore in giro per il mondo, registrando il tutto esaurito in spazi fra cui gli studi televisivi del Rockfeller Center di New York, il RedCat di Los Angeles, il New World Center di Miami, il Radial System / Maerzmusik-Berliner Festspiele di Berlino, l’ArtScience Museum di Singapore e il Teatro Comunale di Lisbona. Con questo progetto ha collaborato con artisti del calibro di Joan La Barbara, Mike Patton, Lee Ranaldo, Ellen Fullman, Blixa Bargeld, Pauline Oliveros. Nel 2012, Chessa ha curato per il Berkeley Art Museum/PFA la prima retrospettiva dedicate alla musica di Julius Eastman. La sua intervista sul SF Chronicle costituisce il primo articolo completo su Eastman mai apparso su un importante quotidiano statunitense. Nel 2018 Chessa ha preparato per G. Schirmer l’edizione diplomatica della Sinfonia n. II di Eastman, dirigendo poi la prima mondiale all’Alice Tully Hall del Lincoln Center. Il New York Times ha descritto l’interpretazione di Chessa come un’opera che “proietta una grandeur di proporzioni cosmiche”. Il pezzo è stato eseguito dalla Filarmonica di New York nel febbraio 2022: nella sua recensione sul New York Times, Zachary Woolfe ha affermato che questo lavoro “merita di entrare a tutto diritto” del repertorio orchestrale contemporaneo.

Claudio Sanna. 📷 Max Turrini
Claudio Sanna.  Max Turrini

Claudio Sanna ha collaborato in qualità di pianista da camera con le prime parti di Berliner Philharmoniker, Wiener Symphoniker, Teatro alla Scala, Arena di Verona, Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, con musicisti quali Franco Maggio Ormezowsky, Enzo Caroli, Michel Bellavance, Elisabeth Möst, Marco Zoni, Cristhoph Hartmann, Luca Vignali, Mario Marzi, Daniele Agiman, Antonio Amenduni, Alessandro Moccia, Marco Scano, Gabriele Croci, Alex Elia, Vadim Brodski, Patrick De Ritis, esibendosi in varie sedi prestigiose.

Tra i suoi ultimi progetti: “Compositori Sardi Contemporanei”, un’istantanea del mondo musicale contemporaneo Sardo, e “Pietre di una esposizione”, lavoro che indaga le opere dello scultore Pinuccio Sciola, attraverso la sensibilità di alcuni tra i più rappresentativi compositori viventi (prima esecuzione Festival Sant’Arte 2022, Giardino Sonoro di Pinucco Sciola -San Sperate).

Del 2021 il disco “French connection” (Linea occultae, Cagliari) un lavoro dedicato ai più rappresentativi lavori cameristici del Novecento per flauto e pianoforte con la collaborazione del flautista Tony Chessa.

Nel 2015 pubblica per la casa discografica svizzera Hat Hut Records Basel il suo primo disco solistico dal titolo “Ammentos” costituito interamente da musiche originali ottenendo ottime recensioni da parte di prestigiose riviste (Jazz da Gama, 4 stelle da All About Jazz)

Ha conseguito il diploma accademico presso il Conservatorio “L. Canepa” di Sassari (pianoforte) il Conservatorio di “A. Boito” di Parma ed il Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia (composizione) e in seguito si è perfezionato con Andrea Lucchesini, Pietro De Maria ed Enrico Stellini presso l’Accademia di Musica di Pinerolo per il pianoforte e presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nella classe di Carlo Fabiano per la musica da camera.

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