Ancora il Sulcis
16 Ottobre 2009Red
Si estende la lotta degli operai del Sulcis e coinvolge i sindaci della provincia, le organizzazioni sindacali e numerose delegazioni di lavoratori che operano nella zona. Non è solo la difesa dell’ambente a mantenere vivo l’interesse della popolazione (recentemente abbiamo parlato del fluoro a Portovesme) ma la consapevolezza che il lavoro e la tutela del paesaggio rappresentano un binomio su cui bisogna concentrare le energie per difendere il lavoro e le condizioni di vivibilità di tanti cittadini. La chiusura di importanti stabilimenti industriali come l’Eurallumina, l’Otefal, la Rockwool, di decine di imprese delle manutenzioni e dei servizi, le difficoltà che attraversa la Portovesme srl, hanno messo in ginocchio migliaia di famiglie. Le ricadute negative nei diversi comparti dell’economia nostrana, commercio, artigianato, agricoltura, ecc.., sono ormai sotto gli occhi di tutti. Ma non c’è solo preoccupazione e rabbia fra la popolazione, cresce anche la voglia di reagire. Non a caso, proprio in questi giorni, i lavoratori della Portovesme srl sono accampati, con sacrifici facilmente immaginabili, sotto il palazzo della Regione in viale Trento a Cagliari. E ritrovano la solidarietà non solo delle categorie produttive e del mondo del lavoro, ma di tanti cittadini che si sentono beffati dalle promesse fatte da Berlusconi nel corso della campagna elettorale. Mentre scriviamo è in corso a Roma un incontro tra le rappresentanze sindacali, i sindaci del Sulcis e il ministro Scaiola. È probabile che ancora una volta queste iniziative si concludano con un nulla di fatto: solo con impegni generici da realizzare più in là nel tempo con lo scopo di logorare la combattività dei lavoratori e creare così un clima di rassegnazione. Intanto lunedì 19 ottobre è prevista una manifestazione sotto il palazzo della Regione a Cagliari, perché anche la Regione si impegni a dare risposta alle esigenze di tanti lavoratori.