Aprile senza dormire
1 Aprile 2008
Redazione
Il 13 e 14 aprile voteremo nuovamente per il rinnovo del Parlamento. Questa scadenza elettorale non viene affrontata con entusiasmo: molti avvertono il peso di una crisi politica e sociale difficile e non ritengono possibile, nel breve periodo, un’inversione di tendenza. La crisi politica investe tutti, anche la sinistra che non è confluita nel Partito Democratico. I suoi partiti, organizzati nella Sinistra Arcobaleno, non hanno dato, nel corso di questi mesi, segnali di particolare vitalità e stentano a presentarsi come una forza politica capace di rispondere adeguatamente alla domanda di cambiamento che viene da tante parti del paese. L’esperienza negativa del Governo Prodi ha accentuato la sfiducia in tanti elettori. È in questo clima di pessimismo che si è diffuso il convincimento dell’utilità dell’astensione nella prossima tornata elettorale. Questa scelta, secondo alcuni, favorirebbe l’accelerazione della crisi e al tempo stesso potrebbe mettere in movimento una fase nuova di ricostruzione. Non siamo convinti di questa ipotesi sia perché segna un successo strategico della destra sia perché consolida gli schieramenti conservatori, sempre pronti a sferrare un attacco alle libertà dei cittadini. Pensiamo che il voto alla Sinistra Arcobaleno sia invece necessario non tanto perché si tratterebbe di un investimento a redditività differita, quanto piuttosto perché consente il mantenimento di quella agibilità politica indispensabile per ricostruire un rapporto con quanti in questi anni si sono battuti per la difesa delle libertà, del lavoro e della pace. Ma ci convince anche la spinta – al di là di tante analisi critiche sulle dirigenze, che dovranno rendere conto in maniera ben diversa della delega avuta – di migliaia di compagni che lavorano e investono in una speranza; gli appelli di personalità culturali e politiche nazionali, come quello lanciato dagli urbanisti dalle colonne di Eddyburg, e infine il tentativo della grande coalizione PD-PDL di delegittimare possibili alternative. L’astensione, alla fine, rischia di fare obiettivamente il loro gioco. Votiamo dunque ma impegniamoci soprattutto per individuare obiettivi che vadano oltre il risultato elettorale e consolidare le lotte per il lavoro e l’ambiente nella società.
***
C’è bisogno nella nostra tormentata isola, e in particolare nelle difficili aree interne, dove si evidenziano fenomeni di grave tensione sociale ed antropologica, di un’iniziativa attenta di inchiesta, comprensione e partecipazione alla vita sociale, di lotte per la costruzione di nuovi orizzonti di lavoro, di società critica, di comunità. La crisi di prospettive e valori, assieme all’omologazione con i peggiori meccanismi metropolitani, rende necessario capire ed operare, e assieme squarciare, come è stato detto giustamente a Gavoi, proprio il velo di silenzio e le coperture tradizionali. Lo sviluppo dell’ambiente costiero ha creato un forte squilibrio generale, particolarmente marcato rispetto alla crisi delle zone interne. Le ultime analisi svolte da studiosi (e compagni) attenti ci indicano cosa abbandonare e da dove partire. Certamente, come hanno sottolineato su queste pagine Giovanni Meloni e Antonietta Mazzette, il rapporto fra identità e legalità va riletto, e probabilmente riscritto.
***
APPUNTAMENTI
Il valore sociale del lavoro. Il lavoro ha un valore sociale fondamentale: non può essere ridotto a merce come un qualsiasi bene, ma deve essere posto come fondamento della coesione sociale e regolato da norme contrattuali contro la flessibilità. Anche per queste ragioni è opportuno che la sinistra sappia individuare attività produttive più rispondenti ai bisogni delle persone e al tempo stesso capaci di garantire ai lavoratori una stabilità. Di questi temi si discuterà venerdì 4 aprile, ore 17, Università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Lettere e Filosofia – Aula Tesi, nel dibattito “Il valore sociale del lavoro”, con Loris Campetti – giornalista de “Il Manifesto”, Stefano Masu – lavoratore Call Center, Sandro Scalas – operaio Unilever. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Luigi Pintor e dalla Facoltà di Scienze della Formazione- Insegnamento di discipline cinematografiche. Nel corso dell’iniziativa sarà proiettato il cortometraggio “Circolare Notturna”, del regista Paolo Carboni. (Cortometraggio prodotto nell’ambito del progetto “Il cinema racconta il lavoro” promosso dall’agenzia regionale per il lavoro e dalla società Umanitaria – Cineteca sarda).
G8: L’insostenibile leggerezza del ricatto. La decisione di organizzare a La Maddalena un incontro dei G8 continua a far discutere. Ecco una iniziativa del Comitato Anti G8: “L’insostenibile leggerezza del ricatto” , sabato 5 Aprile 2008 al Teatro Sant’Eulalia, Vico Collegio, 2 – Cagliari. Inizio ore 17:00. Relatori: Heidi Giuliani e Roberto Lucchetti. Coordinamento Comitato NO al G8. Durante la serata verranno proiettati alcuni brevi filmati sugli effetti della globalizzazione nel mondo. Seguirà Su Cumbidu per l’autofinanziamento del Comitato. Collaborano all’evento la rete di associazioni e movimenti contrari al G8.
Vittime dell’omofobia e veglia religiosa. La veglia operata da credenti in numerose città italiane e del mondo contro le vittime dell’omofobia ci appare un appuntamento delicato e importante. Riportiamo, dando alla fine il collegamento ai siti di coordinamento, l’apertura dedicata da uno di essi a questa importante manifestazione. “Come cristiani possiamo “rimanere in silenzio” quando tanti uomini e donne soffrono solo perché sono omosessuali? Noi diciamo di no! Ecco perchè dal 2 al 6 aprile 2008 in numerose città italiane, ed in varie parti del mondo, cristiani provenienti da diverse confessioni religiose saranno in veglia insieme con i gruppi di credenti omosessuali per ricordare le vittime dell’omofobia ed infrangere il muro di silenzio e d’imbarazzo che spesso permane nella nostra società, e sopratutto nelle nostre chiese, su questo tema.”