Arriva la pretesa soluzione per l’alluvione di progetti di impianti energetici, la corsia preferenziale per i più grandi
11 Novembre 2024[Stefano Deliperi]
Le strutture del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica non ce la fanno a esaminare nei ristretti tempi di legge l’immane alluvione – un’altra vera e propria calamità innaturale – di progetti presentati per l’avvio della prescritta procedura di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.).
Al di là di quanto sostengono gli sprovveduti per il clima, quelli che vorrebbero dappertutto i ventoloni senza se e senza ma, è davvero impossibile: è una “situazione di notevole attivismo da parte del mondo imprenditoriale, con la presentazione di un enorme numero di progetti, per oltre 1000 istanze in corso di valutazione o attesa di essere valutate”, come affermano accoratamente lo stesso Ministero e l’Avvocatura dello Stato negli atti difensivi dei vari contenziosi instaurati da Società energetiche che pretendono risposte definitive entro i tempi di legge, pena risarcimenti dei danni patiti e patendi.
La folle situazione è stata descritta anche dalla Soprintendenza speciale per il PNRR, che, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto: “nella regione Sardegna è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) tale da superare già oggi di ben 7 volte quanto previsto come obiettivo da raggiungersi al 2030 sulla base del FF55, tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno regionale previsto” (nota Sopr. PNRR prot. n. 27154 del 20 novembre 2023 e nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024).
E questo vale per tutto il territorio nazionale: “tale prospettiva si potrebbe attuare anche a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024).
Il fenomeno della speculazione energetica, oltre che in Sardegna, è pesantemente presente in modo particolare nella Tuscia, in Puglia, nella Maremma, in Sicilia, sui crinali appennnici.
Ma i Giudici amministrativi sono ben poco comprensivi, accolgono i ricorsi e ordinano alle strutture ministeriali di provvedere. Come non si sa.
Il T.A.R. Sardegna, per esempio, ha già affermato che “una volta esaurita la fase di consultazione, il Ministero dell’Ambiente è tenuto a concludere l’iter procedimentale entro termini precisi -che riguardano tanto l’adozione del provvedimento finale quanto le fasi prodromiche- scaduti infruttuosamente i quali dovrebbe attivarsi il potere sostitutivo” (T.A.R. Sardegna, Sez. II, 3 giugno 2024, n. 436), ora l’ha ribadito con la sentenza Sez. I, 24 ottobre 2024, n. 727, per cui i tantissimi procedimenti di V.I.A. attualmente in corso potrebbero esser conclusi in tempi brevi.
E qui giunge il genio italico a fornir la soluzione.
Con il decreto – legge 17 ottobre 2024, n. 153, modificando e integrando il decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i. (T.U. Ambiente), il Governo ha deciso di “assicurare il rispetto delle scadenze per la realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, diffusione delle energie rinnovabili e sicurezza energetica previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal Piano energia e clima (PNIEC)”, creando una corsia preferenziale per i progetti di grandi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, in particolare
“a) i progetti concernenti impianti di idrogeno verde ovvero rinnovabile … e i connessi impianti da fonti rinnovabili;
b) gli interventi di modifica, anche sostanziale, per rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione di impianti alimentati da fonti eoliche o solari;
c) i progetti fotovoltaici on-shore e agrivoltaici on-shore di potenza nominale pari almeno a 50 MW e i progetti eolici on-shore di potenza nominale pari almeno a 70 MW”.
Centinaia e centinaia di progetti in una corsia preferenziale che finirà per esser nuovamente intasata.
Più di cento progetti solo in Sardegna per una potenza complessiva di MW 9.251, una follìa.
Un ingorgo speculativo assolutamente fuori da qualsiasi necessità concreta e reale per l’Italia.
Infatti, in tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 agosto 2024 risultano complessivamente ben 5.999 pari a 342,10 GW di potenza, suddivisi in 3.850 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 151,45 GW (44,27%), 2.017 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 107,82 GW (31,52%) e 132 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a mare 82,83 GW (24,21%).
Sempre al 31 agosto 2024, solo in Sardegna ben 804 progetti presentati per 53,78 GW di potenza (quasi 30 volte la potenza degli impianti oggi esistenti in Sardegna, ben 7 volte l’obiettivo al 2030 stabilito in sede comunitaria), suddivisi in in 527 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 22,35 GW (41,57%), 247 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 16,59 GW (30,84%) e 30 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a mare 14,84 GW (27,59).
Un’overdose di energia potenziale che non potrebbe esser nemmeno esser consumata. Significa energia che dovrà esser pagata dal gestore unico della Rete (cioè soldi che usciranno dalle tasse dei contribuenti).
In realtà,è necessaria una moratoria nazionale per consentire una reale pianificazione energetica rispettosa di ambiente e territorio ed è l’obiettivo della petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) che ha già superato le ventimila adesioni.
Le proposte sensate, dall’utilizzo delle aree industriali e già compromesse per i siti di produzione energetica rinnovabile ai tetti fotovoltaici, ci sono e sono particolarmente vantaggiose.
E’ ora che ciascuno di noi faccia sentire la sua voce: firma, diffondi e fai firmare la petizione popolare Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica. Ormai siamo più di ventimila ad averlo già fatto.
Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)