Attività Fiat
1 Settembre 2010Stefano Sylos Labini ci ha inviato alcuni dati relativi alle attività della FIAT. Li pubblichiamo con interesse
Stefano Sylos Labini
Se mettiamo a confronto le spese in ricerca e sviluppo in rapporto al fatturato (R&D net sales ratio %), le spese in R&S in rapporto agli addetti (R&D per employee) e le spese in conto capitale in rapporto al fatturato (capital exp. % of net sales) delle più importanti aziende che producono autoveicoli in Europa e nel Mondo, si possono ottenere alcune interessanti informazioni sulla FIAT (dati 2008). (I dati sono ripresi da http://iri.jrc.ec.europa.eu/research/scoreboard_2009.htm)
1. Nel 2008 la FIAT è l’azienda che ha il più basso rapporto tra R&D e fatturato (3,3%) tra le aziende europee e denota una quota di spesa in R&D per addetto molto più bassa della media europea (solo la Peugeot ha un valore simile, di poco superiore a 10).
2. Anche per quanto riguarda le spese in conto capitale in rapporto al fatturato al FIAT è molto indietro (solo la Peugeot tra le aziende europee spende meno).
3. Un po’ diverso è il confronto tra la FIAT e le aziende extra-europee per la quota di R&D sul fatturato: qui l’impegno è paragonabile a quello di importanti case giapponesi come la Toyota (3,6%). E lo stesso discorso vale anche per la quota di spese in conto capitale che è paragonabile e anche di poco superiore a quella della maggior parte delle grandi imprese con l’eccezione di Toyota e Nissan superano il 10%.
4. Il dato che differenzia nettamente la FIAT dalle altre imprese automobilistiche riguarda il peso delle spese in R&D sugli addetti: in questo ambito la FIAT spende circa la metà di quanto facciano le altre grandi imprese europee ed extra-europee (con l’eccezione della Peugeot).
5. In sintesi, se limitiamo il confronto con Francia e Germania, che hanno delle condizioni economiche e legislative più simili all’Italia, vediamo che la FIAT tende ad investire in R&D un po’ di più della metà di quanto facciano le altre case automobilistiche (la Porsche fa storia a se’ in quanto investe il 12% del fatturato in ricerca). Allora la FIAT più che cercare di essere competitiva comprimendo non solo i salari ma anche i diritti dei lavoratori, per prima cosa farebbe bene ad espandere le spese in ricerca fino a raddoppiarle, con lo scopo di sviluppare nuovi veicoli ibridi, elettrici, a nuovi combustibili, e veicoli che hanno maggiore efficienza energetica e un minore impatto ambientale (riduzione di CO2 e altri inquinanti).
E’ una strada che va perseguita con la partecipazione attiva dei lavoratori ai processi di innovazione e all’organizzazione della produzione e rappresenta il modo per puntare su una competizione di qualità che può avere delle prospettive nel futuro.