Berlusconi in questura
1 Novembre 2010Redazionale
Questioni di sesso? Mentre ci occupavamo della preparazione di questo numero, ecco l’ennesimo caso riguardante il nostro Presidente del Consiglio. Non ci stupisce, ma ci sembra più grave del solito. Staccate la spina suggerisce Norma Rangeri nel suo editoriale per ‘il manifesto’.
Anche questa volta, ed in misura davvero inaccettabile per una corretta democrazia, il punto essenziale non ci sembra la squallida morbosità sessuale (pure rivelatrice di un uomo e di una cultura prevalente), ma il fatto di essere intervenuti con una menzogna e una pressione su una Questura della Repubblica italiana, minacciando l’incidente internazionale perché la minorenne Ruby sarebbe stata la figlia del presidente egiziano Mubarak.
In qualsiasi paese civile un’azione del genere avrebbe dovuto causare le immediate dimissioni del Presidente del Consiglio. Chiederle è perfino banale.
La cosa agghiacciante – e ha ragione Eugenio Scalfari nella nota rilasciata ieri – è che molti italiani non abbandonino questo morbo, e anzi continuino a conviverci, certificando nel nostro paese che tale malattia è un fatto generale, e storicamente ricorrente.
La questione riguarda anche la Sardegna, non solo perché fa parte dell’Italia e deve continuare a farne parte, ma perché nella nostra isola attorno al ‘Berlusconi presidente’ si sono unite energie e persone tra le quali ci auguriamo ne esistano almeno alcune – al di là delle differenze politiche – in grado di vergognarsi di essere rappresentate da un ‘Berlusconi Presidente’, di cogliere l’eccezionale gravità della situazione, di iniziare pubblicamente a staccare la spina.