Cagliari non è Gotham City. Buoni motivi per partecipare alla domenica indecorosa

12 Febbraio 2022

[Roberto Loddo]

Il manifesto sardo aderisce alla mobilitazione di domenica 13 febbraio “domenica indecorosa” per la costruzione di una città più accogliente e inclusiva e contro il nuovo regolamento urbano, una manifestazione che si svolgerà domani alle 11.00 in piazza Garibaldi. Aderiamo e sosteniamo ogni iniziativa di lotta per superamento delle disuguaglianze e per favorire un sistema di protezione sociale che sostenga agli ultimi, gli esclusi e tutte le persone che vivono esperienze di emarginazione.

La giunta di destra immagina Cagliari come Gotham City. Sorprende infatti la preoccupazione del sindaco e della maggioranza per il decoro e i panni stesi mentre la vita delle persone più esposte alla povertà e all’esclusione sociale sta peggiorando, in maniera progressiva e in assenza di politiche sociali adeguate. L’intento del nuovo regolamento di polizia e sicurezza urbana di Cagliari è quello di costruire due città diverse, una città vetrina per una cittadinanza di privilegiatǝ e una città ghetto dove contenere e imprigionare le vecchie e nuove povertà urbane.

L’idea di una città chiusa e non accogliente che mette al centro il profitto del commercio e del turismo e ai margini la vita delle persone non è nuova e prende origine da una tendenza che ha contaminato le città europee, città sempre più simili tra loro e sempre meno preoccupate del disastro sociale delle loro periferie ormai trasformate in invivibili non luoghi, private dei servizi e degli spazi di socialità.

I regolamenti dei sindaci che seguono le dottrine della Tolleranza Zero e della repressione urbana non risolvono i problemi del decoro ma sono funzionali solo a nascondere la polvere sotto il tappeto. A chi serve questa idea di decoro se i poveri aumenteranno insieme a nuove forme di povertà? La filosofa spagnola Adela Cortina ha coniato una nuova ed efficace parola per apostrofare questa tendenza disumana sempre più presente nei grandi centri urbani: aporofobia, cioè l’odio e il rifiuto verso i poveri. C’è infatti qualcosa di patologico quando il pezzo di società delle persone che funzionano disprezza l’altro pezzo di società delle persone che non funzionano più.

Per questo sosteniamo la Domenica Indecorosa. Perché riteniamo che l’unico modo di garantire il diritto all’uguaglianza nelle città sia quello di mettere da parte gli orientamenti istituzionalizzanti, repressivi e polizieschi per favorire di più il dinamismo dal basso insieme ai soggetti che vivono condizioni di povertà e disagio. Una Domenica Indecorosa per promuovere la crescita di tutte le dimensioni territoriali della città, comprese le fasce più deboli che abitano le nostre periferie, rendendole protagoniste dei processi di trasformazione sociale degli spazi pubblici delle loro comunità. Una Domenica indecorosa per liberare Cagliari da una giunta che odia i poveri.

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