Caro Andrea, la Lega vuole accentuare il divario tra nord e sud e i cinque stelle sono loro subalterni
22 Luglio 2019[Marco Ligas]
Caro Andrea, non credo che le critiche diffuse sull’Autonomia differenziata siano infondate. Derivano certamente da un orientamento (o da una scelta) della Lega di accentuare nel paese il divario tra il nord e il sud. E ancora una volta i Cinque stelle mettono in evidenza la loro subalternità verso gli alleati di governo.
Possiamo essere moderati quanto vogliamo ma non possiamo negare o ritenere amene le intenzioni di chi intende dividere ulteriormente il nostro paese.
Per queste ragioni non condivido affatto alcune considerazioni che vengono espresse con superficialità dalla stampa sarda, trovo assai più convincenti le analisi e le valutazioni che su questo argomento vengono espresse da Massimo Villone.
Recentemente il Manifesto sardo ha pubblicato due articoli di Villone, ripresi dal quotidiano Il manifesto. Mi limito a citarne i titoli (La scuola il banco di prova per l’unità del paese, 16 luglio) e (Secessione del Nord, il vizio d’origine di un contratto impossibile, 16 luglio).
Credo che sia importante discutere su queste questioni e usare i nostri siti perché il dibattito si diffonda. Nel tuo articolo sottolinei giustamente le responsabilità di chi negli anni passati ha favorito questa involuzione. E le componenti del centro-sinistra non ne sono certo estranee.
Penso tuttavia che non dobbiamo farci condizionare da quegli errori, anzi è necessario essere più determinati che mai. La crisi che la sinistra attraversa non si risolve stabilendo le graduatorie delle responsabilità, ma come abbiamo già detto altre volte “invadendo il campo avversario” nel tentativo di ricostruire alleanze sociali e politiche più incisive.
23 Luglio 2019 alle 13:08
Caro Marco,
il danno è stato la modifica del Titolo V nella convinzione di contenere la spinta leghista. In realtà, quasi sempre all’apprendista stregone sfugge di mano la situazione, come si vede oggi. In realtà allora come oggi c’è una spinta delle forze di centrodestra e del PD del Nord per rafforzare la posizione delle regioni del Nord (allora la chiamavano “questione settentrionale”).
A questo punto che fare? Dare aria ai denti con belle esercitazioni teoriche di opposizione o mettere in campo una proposta forte che consenta al governo e al parlamento una rivitazione complessiva ed equilibrata dei rapporti fra regioni e fra stato e regsiioni. Personalmente non da oggi propendo per questa seconda soluzione. Conte e Di Maio non bastano a battere Lega/PD di Lomardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Anche su questo punto la tua visione à molto pariziale. In effetti, chi sta frenando è il M5S, senza altre sponde in questa come in altre vicende (TAV, Autiostrade etc.)..
Comunque, continuiamo a parlarne.