Turchia e dintorni. La morte dello Stato di diritto
giovedì 1 Marzo 2018[Emanuela Locci]
«Vostro Onore, il misero surrogato di atto d’accusa presentato contro di me, privo non solo di intelligenza ma anche di rispetto per la legge, è troppo debole per sostenere il peso immenso della sentenza di ergastolo con applicazione delle relative aggravanti richiesta dal pubblico ministero, e non merita una difesa seria». Inizia così il libro “Ritratto dell’atto d’accusa come pornografia giudiziaria” che lo scrittore turco Ahmet Altan, 67 anni, ha scritto dalla cella del carcere di Silivri dove è rinchiuso da quasi un anno e mezzo. (altro…)