Chentu concas e chentu ideas

20 Luglio 2017
Roberto Loddo

Domenica 23 luglio parteciperò all’assemblea “Pro una caminera noa” che si svolgerà dalle ore 10:00 a Santa Cristina e interverrò per spiegare le ragioni della mobilitazione dei Comitati sardi per la democrazia costituzionale per una legge elettorale statutaria proporzionale e democratica.

Spiegherò perché è necessario superare l’attuale legge truffa che ha eliminato il diritto di 100 mila sardi a scegliere la propria rappresentanza politica. Una vera e propria truffa voluta dal PD, lo stesso partito che il 4 dicembre 2016 tentò di prendere d’assalto la Costituzione nel nome di una Europa dell’austerità e del neoliberismo. Anche il governo del Pd in Sardegna ha fallito perché ha trasformato la nostra Regione Autonoma in una istituzione insignificante e piegata da un potere dello Stato sempre più accentratore e autoritario. Istituzione insignificante governata da un presidente che rappresenta solo una fotocopia venuta male dell’oligarchia renziana e che governa senza la legittimazione democratica con il 60% di consiglieri regionali abusivi, col 19% dei voti dei sardi, al netto degli astenuti, pari al 50%.

All’assemblea, di cui pubblichiamo l’appello e gli appunti di discussione, non vado solo per parlare di legge elettorale statutaria. Ci vado perché voglio sostenere un momento di confronto plurale e democratico con tutte le persone che sono stanche degli appelli all’unità delle sinistre e vogliono creare una rete permanente dei conflitti sociali in Sardegna. Una rete che possa di rappresentare idee di cambiamento della società sarda insieme a tutte le organizzazioni che vedono la disuguaglianza come un grave problema da combattere e non come una condizione necessaria per la crescita del mercato. Possiamo praticare l’alternativa di società in Sardegna e possiamo farlo isolando i populismi delle nuove destre e le loro pulsioni nazionaliste, razziste e xenofobe. Proviamoci.

Appello “Pro una caminera noa”: appunti per la discussione

Assembrea aberta a totus sos tzitadinos sardos e a sas tzidadinas sardas chi cherent fraigare una caminera noa pro sa terra issoro.

È urgente uscire fuori dal processo di “periferizzazione” a cui la Sardegna è stata condannata da decenni di politiche subalterne. Esiste l’esigenza di una Sardegna autodeterminata e sovrana in un contesto di relazioni e scambi internazionali solidali e giusti all’interno del conteso Europeo e Mediterraneo.
Per arrivare a ciò occorre lavorare a scelte strategiche fondamentali e, conseguentemente, occorre lavorare all’elaborazione di un apposito progetto culturale, politico, economico, sociale.
Proponiamo di ripartire dalle esperienze di opposizione sociale e di conflitto presenti in Sardegna contro gli effetti nefasti di capitalismo, centralismo, clientelismo e colonialismo per fare finalmente fronte comune e per la costruzione di un modello sociale ed economico alternativo a quello liberista incentrato sulla logica del profitto, della spoliazione del territorio e delle sue risorse e sull’iper sfruttamento del lavoro.
Lavoriamo per una società sarda in cui viga il pieno riconoscimento ed esercizio del diritto all’autodeterminazione, all’autogoverno e all’autodecisione dei singoli individui, delle comunità del nostro popolo, vale a dire di una compiuta democrazia dove tutte le opzioni politiche che riguardano il futuro della nazione sarda siano possibili senza ostacoli o diktat esterni.
Facendo seguito alla proposta promossa da più parti di trovare una convergenza tra diversi soggetti (partiti, associazioni, movimenti e singoli individui) di lavorare ad un progetto di liberazione sociale e nazionale sardo, pensiamo sia necessario avviare un percorso di condivisione che stabilisca alcuni punti base utili a costruire un percorso unitario chiaro.
Proponiamo una Piattaforma plurale e non vincolante se non negli obiettivi e nelle battaglie che si deciderà di condividere. Essa sarà una organizzazione che si oppone a qualunque forma di servitù, abbia essa carattere militare, industriale, economico, ideologico o culturale del popolo sardo.
La Piattaforma promuoverà il processo democratico, adottando una posizione chiara e inequivocabile di azione per vie esclusivamente politiche e democratiche. Gli strumenti di azione politica riconosciuti dalla Piattaforma sono l’adesione popolare, la mobilitazione democratica e la partecipazione politico-istituzionale.
Siamo consapevoli che senza lavoro non c’è libertà, e senza autodeterminazione in Sardegna non c’è esercizio vero dei poteri sovrani. L’impostazione centralista e semicoloniale dello Stato italiano va combattuta con la costruzione di una alleanza sociale, culturale politica ed economica, che abbia forza, capacità e intelligenza di imporre l’apertura, nella società sarda di una nuova stagione politica per un radicale cambio di rotta.
Vogliamo da subito sgombrare il campo da ambiguità e rendere manifesti i nostri valori e obbiettivi fondanti individuandoli e sottoscrivendoli in maniera pubblica. Siamo tutti concordi nel partire dalla discussione su tre punti:

• Diritto ed esercizio del diritto all’Autodeterminazione nazionale
• Sostenibilità ambientale
• Diritti civili, politici e sociali per tutti, compresi i migranti

Facciamo appello a tutte le forze dell’opposizione sociale e di classe, ai comitati, ai singoli e a tutti i soggetti interessati a condividere questo percorso di incontrarci domenica 23 luglio a Santa Cristina per fare un bilancio della situazione e iniziare a stabilire un programma di azione comune finalizzato a riscattare i lavoratori e tutti i cittadini della terra di Sardegna.

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Programma di lavoro dell’assemblea “Pro una caminera noa”

Ore 10:00 – elezione comitato di gestione
Dalle ore 10:30 alle ore 12:00 – discussione libera: valori, obiettivi, finalità.
Dalle ore 12:00 alle ore 13:30 – discussione libera: temi strategici per una Sardegna giusta socialmente, sostenibile, autodeterminata
Dalle ore 13:30 alle 15:00 – Pausa pranzo
Dalle ore 15:00 alle ore 17:00 – proseguo del libero dibattito sui temi strategici.
Dalle ore 17:00 alle ore 19:30 – discussione libera su metodi decisionali e selezione democratica
Ore 20:00 visita archeologica al complesso nuragico di S. Cristina

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