Coloris de Limbas
15 Gennaio 2013Gianni Mascia
Venerdì 11 scorso, presso la libreria Vertigo di Via San Lucifero 85 a Cagliari è stato presentato il secondo numero della rivista letteraria plurilinguistica in forma di libro Coloris de Limbas diretta da Gianni Mascia. Dopo la relazione di Roberta Locca, condirettrice, si sono succeduti vari interventi intercalati da letture dello stesso Gianni Mascia, Nicoletta Lampis, l’altra condirettrice, e poi Roberto Loddo presente come autore col suo intervento sul carcere di Macomer e sullo stato delle cose riguardo agli OPG, Mato Deidda e Giuseppa Sicura hanno letto le loro poesie ma infine, l’intervento più intenso, emozionante, direi dirompente è stato quello di Carmedea Frau che ha fatto tremare la sala raccontando di come con la scrittura riesca ad essere nonostante la malattia che la tormenta fina da bambina, confermando ancora una volta di quanto sia taumaturgica questa forma espressiva. In questo numero sono presenti una trentina di autori che nei loro diversi registri linguistici hanno contribuito con poesia, saggi, racconti e piece teatrali parlando in forma artistica di diritti umani e vorrei citare, tra gli altri, il brano d’apertura di Yusra Frawes, Il volto della devastazione, tradotto dall’arabo da Doreid Mohamàd di Sardegna Palestina, l’articolo di Enrico Lobina sulla figura di Franco Serantini commentato poeticamente dall’acrostico di Pablo Pascal e quello di Abdelaziz Yessad, Frisson sonore, tradotto dal francese da Nicoletta Lampis; ma in realtà i testi presenti sono tutti di alto valore letterario e politico ed è stato difficile e doloroso scegliere dopo una lunga gestazione quel che andava pubblicato. Infatti per ragioni di spazio ne abbiamo dovuto lasciare in stand by, per il prossimo numero, tantissimi altri. Questa partecipazione massiccia di autori che hanno inviato alla redazione le loro proposte dimostra di quanto sia viva la voglia di bellezza, la voglia di parlare di tutto e incontrarsi attraverso le varie forme letterarie.