Colpo di stato in Brasile
16 Marzo 2016Gianni Fresu
Ci sono molti modi per realizzare un colpo di Stato, non necessariamente con l’uso di scarponi e marce militari. Che il PT abbia palesato molti limiti nella sua azione di governo, sbagliando e dimostrando poco coraggio, è fuori di dubbio, ma non è questo ciò di cui si discute ora, altrimenti i governi verrebbero rovesciati ogni anno. Il punto fondamentale è che sia la prima offensiva contro Dilma Rousseff, con il goffo tentativo di impeachment per il quale mancava qualsiasi fondamento giuridico, sia questa aggressione a Lula, sono parte di un attacco concentrico molteplice e articolato. E, come sappiamo, quando le prove mancano si costruiscono. Non c’è nulla di concreto sul piano giudiziario, però i media hanno (ad arte e preventivamente) creato un clima di odio che, sebbene principalmente rivolto al PT, si nutre di parole d’ordine anticomuniste e di avversione di classe verso qualsiasi ipotesi di politica sociale redistributiva. E’ in corso un’operazione per spostare economicamente, culturalmente, e nelle relazioni internazionali, il Paese a destra. Il giudice playboy Moro, protagonista di questa azione, in molti suoi atti eversiva, non è una parte terza, ma è una figura riconducibile al mondo della destra liberista post-Golpe. Sono pronto a scommettere una cena che lui sarà il loro prossimo candidato alle presidenziali.