Con Mauro, contro la persecuzione di Matteo Salvini
1 Marzo 2021[Roberto Loddo]
Il leader della Lega, ex ministro dell’interno e attuale componente della nuova maggioranza del governo Draghi Matteo Salvini ha da tempo deciso di strumentalizzare quel pericoloso piano inclinato di odio e di violenza che lui stesso ha alimentato con politiche razziste e xenofobe. Questa continua campagna d’odio viene svolta in tutte le forme possibili e l’ingrediente principale è sempre lo stesso, l’individuazione di capro espiatorio politico, di un bersaglio dove indirizzare tutta la propaganda leghista.
Non ci sono capri espiatori più importanti di altri. Il metro di misura è solo quello della copertura mediatica che il bersaglio scelto può dare in questo determinato momento. Per Matteo Salvini conta prima di tutto il consenso, i sondaggi settimanali e il numero di like e follower. Non è davvero importante equiparare l’esistenza dei rifugiati e dei richiedenti asilo ad un grave crimine o aver sostenuto deportazioni, politiche di internamento nelle galere per migranti e i respingimenti.
Non c’è da essere stupiti infatti se oggi tutte queste mostruosità per la Lega sono meno importanti della garanzia di un sereno ingresso nel governo di Mario Draghi. La svolta apparentemente moderata di Salvini sui migranti in cui ha dichiarato che “A noi va bene applicare le regole europee” è funzionale a questa sua quotidiana battaglia per il consenso.
Fare questa premessa era importante per comprendere le ragioni della nuova udienza odierna del processo che vede come imputato Mauro Aresu, una persona impegnata e attiva nel lottare per una idea di società diversa, accogliente e inclusiva con le persone emarginate e non più ostaggio dell’occupazione militare e delle industrie che hanno avvelenato la Sardegna.
Condivido le parole delle attiviste e degli attivisti dell’associazione Libertade per cui “Mauro è sotto processo per un articolo, apparso sulle reti sociali, di critica politica indirizzata all’ex ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini. Il contenuto dello scritto contestava un politico che ha fatto dell’odio e della paura verso i più deboli, uno strumento di costruzione del consenso verso politiche xenofobe e antipopolari”. Quanto costa denunciare l’odio del leader della Lega? 30 mila euro. Per questo, Mauro Aresu è imputato per i reati di diffamazione, istigazione a delinquere e minaccia all’indirizzo di Salvini, il quale vorrebbe essere risarcito come parte offesa.
La redazione del manifesto sardo esprime solidarietà e vicinanza a Mauro Aresu e si oppone a questo ennesimo tentativo di persecuzione messo in atto esclusivamente per avvelenare ogni forma di opposizione politica e sociale alla marea nera dell’intolleranza. Solidarietà a Mauro e a tutte le persone libere che non hanno paura di alzare la voce.
1 Marzo 2021 alle 16:57
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