Cosa significa la dichiarazione di decadenza della presidente Alessandra Todde

4 Gennaio 2025

[Roberto Loddo]

La notifica del Collegio di garanzia della Corte d’Appello, basato su presunte irregolarità nei rendiconti elettorali della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ci racconta tante cose.

Ci racconta delle pulsioni emotive di parte dell’informazione, della politica e dell’opinione pubblica che, senza leggere gli atti, confonde un atto amministrativo impugnato e accompagnato da una memoria difensiva con una sentenza definitiva.

La politica sarda non è immune a questa deriva. Una deriva che ha contaminato l’ordine democratico e civile della società fino a condizionare pesantemente il funzionamento delle istituzioni autonomistiche. Non entrerò nel merito dell’elenco impressionante dei politici sardi linciati e poi dimenticati, assolti, prosciolti, o imputati che hanno visto ridimensionare accuse e richieste detentive.

Basta leggere in queste ore le dichiarazioni dei vari Savonarola dell’estrema destra in Consiglio regionale per capire la distorsione del significato della giustizia, interpretata non più come bene comune e fondamento delle garanzie dei diritti di una comunità, ma come strumento di punizione e vendetta basato sul sangue e sulle manette, uno strumento sempre più simile al detto ‘Stizia ti pighidi.

Le uniche medicine che le persone libere hanno a disposizione per combattere queste pulsioni irrazionali sono il diritto e la politica. Noi persone di sinistra, garantiste e antiautoritarie non possiamo limitarci alla difesa delle garanzie collettive, dei diritti sociali e dell’uguaglianza se contemporaneamente, insieme, non difendiamo anche i diritti individuali e le libertà.

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