Cresce la mobilitazione in difesa della sanità pubblica
8 Aprile 2023[Francesco Carta]
Importanti manifestazioni in difesa del Servizio sanitario pubblico si tengono in diverse regioni. A Milano l’iniziativa è promossa da Medicina Democratica, Forum per il diritto alla salute associazioni mediche, ricercatori e scienziati, in tutto oltre 60 associazioni.
A Bari la mobilitazione è portata avanti dai sindacati delle varie categorie di medici convenzionati, medici di famiglia e dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). I sindacati di base e confederali promuovono spesso iniziative in difesa della sanità pubblica. Si prende atto che la crisi della sanità pubblica supera le più pessimistiche previsioni, già denunciate da molto tempo.
In Sardegna numerosi comitati, associazioni e amministrazioni comunali si battono da tempo in difesa della sanità pubblica e del SSN in grave crisi.
Il 17 marzo si è svolta ad Oristano una grande e importante manifestazione con 3 mila persone in difesa del SSN, contro la carenza di operatori sanitari nelle strutture ospedaliere e nelle cure primarie e territoriali. La manifestazione è stata indetta dal “Comitato SOS Barbagia Mandrolisai – sezione di Samugheo” e dalla popolazione del paese, dando un grande esempio di civiltà, democrazia e partecipazione alla Provincia e a tutta la Sardegna. Significativa la partecipazione dei sindaci e dei comitati per la difesa della sanità pubblica che si sono dati un coordinamento regionale. Un’intera comunità ha protestato contro la mancanza di medici nei territori e per un sostegno al SSN, alla sanità pubblica, universalistica e gratuita. Molti giovani e intere scolaresche erano presenti e combattive. Ha partecipato la “Rete sarda in difesa della sanità pubblica”. Sfilano i rappresentanti dei sindacati di base e dei pensionati dei sindacati confederali. Il lungo corteo, radunatosi nei parcheggi di via Mattei, ha sfilato di fronte all’Ospedale San Martino, in piazza Manno e lungo le vie del centro (passando per piazza Eleonora e piazza Roma) fino a via Cagliari e via Carducci, per concludersi di fronte alla sede della ASL, dove si sono tenuti molti interventi dei manifestanti. Tra i primi, quelli del Sindaco e del parroco di Samugheo, che hanno manifestato con la propria comunità, al fianco di anziani in carrozzina, anche ultra novantenni.
Nei giorni precedenti l’Assessore regionale alla sanità aveva partecipato a un’assemblea dei sindaci del Barigadu e Mandrolisai a Samugheo e al Consiglio comunale di Oristano, riuniti in seduta straordinaria per discutere dell’emergenza sanitaria. Nello stesso comune di Oristano tutte le opposizioni chiedono da tempo la convocazione di uno specifico Consiglio comunale straordinario, aperto alla discussione e al confronto con i cittadini e i comitati, per discutere la dichiarazione di intenti e il documento proposto dal coordinamento regionale dei comitati. L’Assessore Doria ha ricevuto forti critiche per l’operato della Giunta regionale e per aver votato a favore dell’Autonomia differenziata nella Conferenza Stato-Regioni, senza preventiva discussione nel Consiglio regionale della Sardegna, rispondendo alle istanze delle regioni del nord Italia, con scelte che accentuano le diseguaglianze e le divisioni tra le stesse. L’autonomia differenziata favorisce chi è già in condizioni di privilegio.
I manifestanti rivendicano il diritto di curarsi in Sardegna, senza essere costretti ad andare in Lombardia, accentuando la già grave odierna migrazione sanitaria. Lo stesso giorno della manifestazione è stata convocate l’Assemblea di Distretto nel Consiglio comunale di Oristano.
Quella del 17 marzo è stata una bella giornata di lotta e mobilitazione che l’Assessore aveva definito pretestuosa il giorno precedente. La manifestazione non era pretestuosa, è di protesta contro la crisi e il degrado della sanità pubblica, la mancanza di medici – specie nei piccoli centri e in tutta la Provincia -, per chiedere assunzioni di personale sanitario e formazione di nuovi medici e specialisti, per rilanciare il SSN.
La manifestazione di Oristano è la prima tappa di una mobilitazione che deve coinvolgere i comuni di tutta la Provincia e della Sardegna per arrivare a Cagliari all’Assessorato regionale alla Sanità e, se necessario, anche a Roma, come ha dichiarato una manifestante in perfetta lingua sarda, variante di Samugheo.
Prosegue inoltre la discussione e l’approvazione in molti Consigli comunali delle dichiarazioni di intenti e del documento proposto dal coordinamento regionale dei comitati in difesa della sanità pubblica che vengono inviati dai rispettivi comuni alle istituzioni regionali e nazionali.
Auspichiamo che sia l’inizio di una grande mobilitazione regionale e nazionale in difesa di un diritto costituzionale e della Legge di Riforma sanitaria (L. 833 del 1978) che all’articolo 1 stabilisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività mediante il Servizio sanitario nazionale”.
Foto Domenico Cuozzo