Sorprese e preoccupazioni dalle elezioni tedesche

23 Febbraio 2025

[Roberto Loddo]

Dagli ultimi sondaggi sulle elezioni parlamentari federali della Germania abbiamo due grandi cattive notizie e due piccole buone notizie.

La prima cattiva notizia è che il leader della CDU Friedrich Merz che secondo gli ultimi sondaggi è il primo partito con il 29,5%, potrebbe diventare il prossimo cancelliere di una grande coalizione (l’unica possibile senza i nazi dell’AfD) con il 57%,.

Una maggioranza nera, rossa e verde, “Kenya”, dal colore della bandiera dello stato dell’Africa orientale, una riedizione della maggioranza tra la CDU/CSU e la SPD del cancelliere federale uscente Olaf Scholz che viaggia secondo i sondaggi al 15% insieme (forse) ai Grünen (12,5%) guidati da Robert Habeck, che dall’8 dicembre 2021 ricopre la doppia carica di vicecancelliere e ministro dell’economia e della protezione climatica della Germania nel governo Scholz. Non sarà certo una riedizione dei governi delle Grosse Koalition guidati da Angela Merkel perché il nuovo volto della CDU/CSU plasmato da Merz è probabilmente il più a desta della storia della Germania dal dopoguerra.

E anche la SPD (in linea con i socialisti europei) ha ormai maturato posizioni neoliberiste in economia e reazionarie sui diritti civili, fino a orientamenti che rasentano la xenofobia e la negazione dei fondamentali diritti umani delle persone migranti nelle proposte e nei provvedimenti mirati alla gestione del governo dei fenomeni migratori. Solo quattro mesi fa, il pacchetto-sicurezza del governo Scholz approvato dal Bundestag è stato fortunatamente bocciato dal Bundesrat, il Senato dove siedono i governatori dei 16 Land. Come riportato da Sebastiano Canetta su Il manifesto del del 22 ottobre 2024: “il Bundesrat ha bocciato tutti i poteri speciali alla polizia: dal trattamento dei dati biometrici all’uso dell’intelligenza artificiale, fino all’ampliamento dei poteri di perquisizione”.

La seconda cattiva notizia è rappresentata dai nazi dell’AfD al 21%. Sono nei sondaggi il secondo partito in Germania e sono chiaramente e apertamente sostenuti dalla Russia di Putin e dagli Usa. Sono note le ombre dei finanziamenti di figure riconducibili alla propaganda russa ad alcuni parlamentari AfD. Ancora più forte ed evidente è il sostegno della presidenza Trump al partito nazi, se consideriamo le mani tese del vicepresidente Vance a Monaco insieme alla dichiarazione di Elon Musk: “Solo l’AfD può salvare la Germania”.

Ha ragione Matteo Cazzato, dottore in filologia, ricercatore e insegnante che su Left evoca una pericolosa distopia che sembra avverarsi, quella del romanzo de La svastica sul sole, il romanzo ucronico di Philip K. Dick del 1962 dove viene rappresentato un mondo alternativo dominato dalla Germania nazista a seguito di un’ipotetica vittoria dell’Asse nella Seconda guerra mondiale. L’inviata di Repubblica Tonia Mastrobuoni ha ben descritto il clima che si respira nei comizi dell’Afd dove i militanti del partito indossano le pettorine gialle con la scritta: Ufficiale da deportazione.

E poi ci sono le due piccole buone notizie. La prima è la possibile fine politica di Sahra Wagenknecht. La rossobruna fascio-populista (che tanto piace ai cinque stelle italiani) che guida la Bsw, un partito antieuropeo e filorusso che sostiene posizioni complottiste e antiscientifiche, compreso il negazionismo climatico, apertamente xenofobo e antimigranti, ora balla sul filo del 5%, il limite della soglia di sbarramento per l’accesso al Bundestag. Come scrive l’inviato de Il manifesto a Berlino, Sebastiano Canetta, la Wagenknecht potrebbe rimanere fuori dal parlamento. Sembra (finalmente) esaurito il travaso di consensi dal suo ex partito, la Linke al Bsw.

L’altra piccola buona notizia è la risalita nei sondaggi della Die Linke di Heidi Reichinnek. Soggetto politico che rappresenta la sinistra eco-socialista, antiliberista, femminista e pacifista. Un partito della sinistra europea che unisce la giustizia sociale alla giustizia climatica, unica voce fuori e dentro il Bundestag che difende le persone migranti e rifugiate dalla marea nera di razzismo e xenofobia che agita la società tedesca.

La Linke non è in crescita solo nei sondaggi con il 7,5%, lo è anche tra i social media, nei comizi, nelle piazze e addirittura nella campagna per il tesseramento, grazie, soprattutto, alla popolarità della sua nuova leader, la giovane Heidi Reichinnek, vera e propria sorpresa di queste elezioni e ben descritta da Cyrus Salimi-Asl sul quotidiano tedesco di sinistra Neues Deutschland (nd) tradotto da Il manifesto: “A Rostock, Heidi Reichinnek, fa ribollire la sala quando dice: «Siamo la lobby per tutti quelli che non possono permettersela». O quando ricorda, come nel suo ultimo discorso al Bundestag, che la Cdu/Csu e la Fdp vogliono «dare al dieci per cento più ricco 50 miliardi in più». La sinistra, invece, vuole tassare maggiormente i milionari e i miliardari e ridurre la pressione fiscale sul 90% della popolazione”.

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