Di vittorio in sconfitta
16 Maggio 2008
Redazione
La modifica del sistema contrattuale è probabilmente la spia di un malessere più vasto, di una dinamica in atto che interpreta la difficile situazione della sinistra non come deficit di azione democratica, ma come necessità di assumere aspetti moderati; di procedere ad un discorso unitario che segua l’idea di semplificazione interclassista che ha portato alla nascita del Partito Democratico. Temiamo un nuovo collateralismo; ma soprattutto la fine del sindacato di classe, la prevalenza autoritaria delle maggioranze di vertice (i toni usati da Epifani contro le critiche appaiono inediti), la carenza di democrazia dal basso (ben sperimentato nell’accordo sul welfare del precedente governo Prodi). Insomma, una nuova non meno grave sconfitta a sinistra. Le aree ‘Lavoro e Società’ e ‘Rete XXV aprile’, assieme alla FIOM, hanno un compito davvero difficile.